Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
January 2, 2018
in
Onu
January 2, 2018
0

Iran, i dardi infuocati di Nikki: “Iraniani coraggiosi in cerca di libertà”

Nel suo primo stake out del 2018, l'ambasciatrice USA ha parlato delle proteste anti-regime scoppiate di recente in Iran

La Voce di New YorkbyLa Voce di New York
Iran, i dardi infuocati di Nikki: “Iraniani coraggiosi in cerca di libertà”

L'ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Nikki Haley.

Time: 5 mins read

“Happy New Year”. E’ una Nikki Haley sorridente quella che, il 2 gennaio 2018, si è presentata ai corrispondenti delle principali testate mondiali al Palazzo di Vetro, per parlare delle priorità della missione americana e degli Stati Uniti nel nuovo anno. A maggior ragione perché, ha sottolineato, quello vecchio è stato particolarmente denso all’ONU, e ha lasciato aperti scenari geopolitici di cui la comunità internazionale dovrà certamente occuparsi nei prossimi 365 giorni. In primo luogo l’Iran, sin da subito presentato come il vero, “grande nemico” degli Stati Uniti d’America nell’era Trump, accusato dall’amministrazione di fomentare l’estremismo e il terrorismo internazionale e sul quale, non molti giorni fa, la stessa ambasciatrice Haley convocò una conferenza stampa d’urgenza a Washington destinata a fare la storia. Perché, in quella occasione, mostrando al mondo intero dietro di sé uno dei missili lanciati dai ribelli in Yemen, accusò nuovamente Teheran di fornire loro armi e di rintuzzare le scintille delle tensioni mediorientali.

Così, in questo scontro a distanza tra Stati Uniti e Teheran, sembrano aver aperto una nuova, più “concreta” fase le proteste scoppiate di recente in tutto il Paese – contro la crisi economica, acuita dalle spese di guerra, l’aumento dei prezzi e la disoccupazione, a cui si sono unite le istanze contrarie alla teocrazia islamica -, proteste nelle quali diverse persone hanno perso la vita e che hanno scatenato la repressione del regime (compreso il blocco di Telegram e di altri social network). Regime che, a sua volta, punta, pur indirettamente, il dito contro l’Arabia Saudita, suo rivale storico nella regione, appellato più genericamente tra i “nemici” colpevoli, a suo dire, di aver “rafforzato l’alleanza per colpire le istituzioni islamiche”. “I nostri nemici – ha twittato infatti Khamenei – hanno fomentato le proteste usando soldi, uomini e agenti dell’intelligence”. Chissà, poi, se tra quei “nemici” Teheran inserirebbe volentieri anche Washington, già ampiamente accusata, in passato – non da ultimo nell’ambito della crisi ucraina -, di fomentare rivolte contro regimi ostili.

In recent events, enemies of #Iran have allied & used the various means they possess, including money, weapons, politics &intelligence services, to trouble the Islamic Republic. The enemy is always looking for an opportunity & any crevice to infiltrate &strike the Iranian nation. pic.twitter.com/HIXtudRAue

— Khamenei.ir (@khamenei_ir) January 2, 2018

Dal canto suo, il presidente Donald Trump si è subito fortemente schierato a favore del diritto di critica dei manifestanti, con tweet al vetriolo nei confronti non solo del regime (“corrotto”), ma anche del “terribile accordo” sul nucleare negoziato dall’amministrazione Obama.

Iran is failing at every level despite the terrible deal made with them by the Obama Administration. The great Iranian people have been repressed for many years. They are hungry for food & for freedom. Along with human rights, the wealth of Iran is being looted. TIME FOR CHANGE!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 1, 2018

The people of Iran are finally acting against the brutal and corrupt Iranian regime. All of the money that President Obama so foolishly gave them went into terrorism and into their “pockets.” The people have little food, big inflation and no human rights. The U.S. is watching!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 2, 2018

E’ dunque in tale contesto che l’ambasciatrice Haley, nel suo discorso, ha elogiato il “grande coraggio” degli iraniani nell'”innalzare la propria voce contro il loro governo, specialmente quando quest’ultimo ha dietro di sé una lunga storia di assassinii di connazionali che hanno osato dire la verità”. E poiché la reazione del regime, ha aggiunto l’Ambasciatrice, è stata quella di provare a silenziare le voci degli iraniani bloccando i social media, Haley ha deciso di leggere, per qualche minuto, alcuni dei messaggi apparsi sul web, inneggianti ai valori di libertà e indipendenza che avrebbero ispirato la rivolta. Tra questi, spicca un “Forse moriremo, ma ci riprenderemo l’Iran”. “Queste non sono parole mie, né degli Stati Uniti: sono parole di alcuni iraniani coraggiosi”, ha specificato. Quanto al dito puntato da Teheran contro quelli che ha definito i suoi “nemici”, Haley ha ribadito che si tratta di un'”assurdità”, e ha rivendicato la totale spontaneità delle proteste, andate in scena “virtualmente in ogni città del Paese”. Per questo, a suo avviso le Nazioni Unite dovranno giocare un ruolo di primo piano sulla questione, che verrà trattata con una sessione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza a New York, e una riunione del Consiglio sui Diritti Umani a Ginevra. “Non possiamo rimanere in silenzio”, ha esortato. “Gli iraniani stanno chiamando a gran voce la libertà”.

Tra le altre questioni affrontate durante lo stake out, anche la crisi coreana. “Abbiamo terminato il 2017 con una terza, severa risoluzione, che è stata un grande risultato”, ma, ha aggiunto, è necessario proseguire su questa strada per assicurare una “piena implementazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”. Quindi, Haley ha affrontato l’annosa questione delle relazioni con il Pakistan, dopo la decisione di Donald Trump di bloccare 225 milioni di aiuti al Paese, motivata su Twitter sostenendo che “gli Usa hanno scioccamente dato al Pakistan più di 33 miliardi di dollari in aiuti negli ultimi 15 anni, e loro non ci hanno dato altro che menzogne. Procurano un rifugio sicuro ai terroristi che noi combattiamo in Afghanistan, con poco aiuto. Mai più!”. Haley ha dunque rincarato la dose, accusando a sua volta Islamabad di fare il “doppio gioco”, un gioco che “non è accettabile per questa amministrazione”. Gli Stati Uniti, ha concluso, fanno molto in tutto il mondo, ma si aspettano, in cambio, di essere rispettati.

The United States has foolishly given Pakistan more than 33 billion dollars in aid over the last 15 years, and they have given us nothing but lies & deceit, thinking of our leaders as fools. They give safe haven to the terrorists we hunt in Afghanistan, with little help. No more!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 1, 2018

Sarà dunque certamente un 2018 intenso, vista la portata delle crisi in corso, e l’evidente spostamento di equilibri che l’amministrazione Trump sta apportando in Medio Oriente. Tornando ad alzare la voce con il “nemico storico” Iran, rinsaldando l’amicizia, piuttosto scricchiolante nell’era Obama (anche se la vendita delle armi proseguiva a gonfie vele) con i sauditi, prendendo una posizione netta e senza precedenti su Gerusalemme, bloccando gli aiuti tradizionalmente stanziati per il Pakistan e quant’altro. E più di tutto, da questi presupposti, ci si attende che il braccio di ferro con Teheran abbia presto degli sviluppi significativi con cui la comunità internazionale sarà chiamata a fare i conti.

Share on FacebookShare on Twitter
La Voce di New York

La Voce di New York

DELLO STESSO AUTORE

“Avrai sempre la mia voce”: Linda De Luca presenta il suo nuovo libro

“Avrai sempre la mia voce”: Linda De Luca presenta il suo nuovo libro

byLa Voce di New York
NYPD Searching for 11-Year-Old Bronx Girl Missing Since April 13

NYPD: scomparsa da oltre una settimana una bambina di 11 anni nel Bronx

byLa Voce di New York

A PROPOSITO DI...

Tags: accordo iranCorea del NordHassan RouhaniIrannikki haleyPakistan
Previous Post

Baryali, dall’Afghanistan a Roma: “Non vorrei vivere in nessun altro posto”

Next Post

Olivetti, il negozio più bello della Fifth Avenue che incantò i newyorkesi

DELLO STESSO AUTORE

NYPD Searching for 11-Year-Old Bronx Girl Missing Since April 13

NYPD Searching for 11-Year-Old Bronx Girl Missing Since April 13

byLa Voce di New York
Change the World Model UN 2025: i giovani a New York per rilanciare la pace

Italia alle Nazioni Unite con un numero record di studenti al Palazzo di Vetro

byLa Voce di New York

Latest News

Porto e container in Cina / Ansa

Calo nei traffici tra Cina e USA, dazi e tensioni rallentano gli scambi

byGrazia Abbate
Elena Mazzon in una scena di “The Popess: Instructions for Freedom”.

The Popess: Elena Mazzon porta in scena l’eresia al femminile

byMonica Straniero

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Olivetti, il negozio più bello della Fifth Avenue che incantò i newyorkesi

Olivetti, il negozio più bello della Fifth Avenue che incantò i newyorkesi

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?