Ormai è fatta, la volata per lo scudetto è ormai un conflitto interiore e singolare tra la Juventus e se stessa. Il divario è il massimo accumulabile per non avere rivali, per competere solo ed esclusivamente con se stessi. Una rincorsa temporale affascinante se pensiamo che alla decima giornata gli uomini di Allegri erano all’undicesimo posto. Le antagoniste dei bianconeri sono ridotte a brandelli, esili e sterili fino ad assumere le sembianze di fantasmi. Spettri che popolano abusivamente il campionato di calcio lasciando tracce flebili ed enigmatiche. A volte assumono comportamenti bizzarri e sono allergici alle ore pomeridiane, peggio a quelle domenicali dell’ora di pranzo. Ma tutte, come nelle migliori interpretazioni cinematografiche , non sanno di essere dei fantasmi comportandosi di conseguenza come delle vere squadre di calcio, che di reale hanno solo l’imbarazzante ed inquietante presenza sul campo. E come dei fantasmi a volte perseguitano senza sosta i veri protagonisti del campionato, quelli che ogni domenica sperano e si accalorano, si struggono e si esaltano. Che si accomodano in strutture obsolete e spesso fatiscenti rispetto agli stadi di tutta Europa. I tifosi di mezza Italia sono costernati dalle figure meschine rimediate in serie, tranne le dovute eccezioni, ovviamente.
L’altra Italia sorride delle sorti della capolista, mentre la metà del cielo si dispera per le sconfitte del Napoli a Udine, del Milan a Bergamo, dell’Inter a San Siro contro il Torino, dell’ennesimo e triste pareggio della Viola, della sconfitta a quattro dita della Lazio a causa dell’altra squadra capitolina, la Roma. Che è una delle poche squadre a sorridere in questa settimana di inizio Aprile. Un sorriso che si ferma bruscamente sul muro dei dieci punti incolmabili di divario rispetto alla Juventus, che ormai corre da sola lasciandosi indietro una schiera ululante e trasparente che viaggia a distanze siderali rispetto ai bianconeri. I fantasmi, appunto.
Il destino di un campione
In una domenica colma di sorprese, tra stadi miseramente svuotati della componente umana e fisica, ci sorprende ancora dover affermare che il calcio ha perso uno dei suoi elementi naturali. Con la sua morte, Cesare Maldini ha lasciato uno spazio di signorilità e di eleganza indelebile e difficilmente colmabile. È inconcepibile nel calcio moderno adottare un simile sistema di educazione riferita a schemi, lavoro e rispetto per le risorse umane. Con Cesare Maldini il calcio italiano ha conosciuto l’amarezza della sconfitta in un Mondiale ma ha acquisito una consapevolezza umana, a tratti decoubertiniana, dove l’importante era partecipare e non vincere a tutti i costi. Un calciatore ed un allenatore che con la sua scomparsa si porta via una parte di umanità, quella che progressivamente ed inesorabilmente viene minacciata dalla inettitudine e dall’arroganza del relativismo economico dilagante ed invadente. Il suo Milan, dopo l’ennesima pessima figura è andato in ritiro ad oltranza. I soldatini di Sinisa hanno disertato in massa e dopo averli recuperati per le strade di Bergamo Alta Mihailovic li spedisce in punizione forzata.
L’Inter si illude, passa in vantaggio con Icardi su rigore ( inesistente) poi pareggia e crolla contro il Torino per la rete di Belotti su rigore (inesistente anche questo). Vecchio copione ormai imparato a memoria , con la difesa ormai indifendibile la beneamata finisce la gara con nove uomini. O meglio, calciatori.
Il Napoli si suicida al “Friuli” di Udine dove hanno vinto quasi tutti. L’ora di pranzo è stato un invito irrinunciabile ed indigesto. Sarri accusa Eupalla per questo scempio cronologico ed intanto incassa tre pappine ed una espulsione pesante. Il Pipita dopo il gol si è beccato una doppia ammonizione che gli è costata lacrime, espulsione ed eventuale diffida. De Canio ha sconfitto Sarri individuando l’unico punto debole dei partenopei. Ha battuto incessantemente la fascia di Ghoulam fino a scardinarla, un capolavoro tattico dell’allenatore dei friulani, una mancanza evidente del trainer napoletano.
La Rometta di Spalletti esce vittoriosa dall’olimpico vestito di biancoceleste. In uno stadio vuoto e surreale, cala il Poker e causa l’esonero di Pioli dalla panca che scotta. (Prenderà il suo posto l’incauto e temerario Simone Inzaghi). E se non è tutto oro quello che luccica, almeno i romanisti oggi faranno finta di possedere un vero tesoro.
La Viola pareggia ancora, subisce l’ennesima rimonta e si dimentica come si fa a vincere. Terzo pareggio di fila in casa, sempre per uno a uno e sempre subendo la rimonta. La Fiorentina non vince da 5 partite. Con un posticino Champions ancora da assegnare sembra che i fantasmi non ne vogliono proprio sapere di partecipare alla prossima festa europea che significa prestigio, soldi ed onore. Il Sassuolo per esempio veleggia a pieno carico come un galeone in un mare colmo di zattere. Ha appena un punto in meno del Milan, e forse un posto in Europa se lo meriterebbe. Tra milioni di euro e false promesse, gli emiliani di mister Di Francesco dimostrano a carte scoperte che la provincia italiana, nonostante tutto, esiste ancora.
Il Pallone di Cristallo
Prossima giornata frammentata e spezzettata come un puzzle incompiuto in cui manca sempre il pezzo migliore: la coerenza. Quattro gare al Sabato, cinque la Domenica ed una di Lunedì. Qualcosa non funziona a dovere .
Sabato 9 Aprile
Frosinone – Inter: Il Frosinone ha perso 4 a zero a Genova ed aveva perso con lo stesso risultato all’andata contro l’Inter. Ma si parla di un secolo fa. Il pronostico assomiglia ad uno shock anafilattico simile ad un atto di fede. Segno 2
Chievo – Carpi: Gli emiliani hanno perso il derby, il Chievo ha affossato il Palermo. Per assonanze: Segno 1
Sassuolo – Genoa: Di Francesco è tra i più quotati allenatori italiani ed avrà una voglia matta di dimostrarlo. Segno 1
Milan -Juventus ( ore 20:45, New York ore 2:45 pm) Un ultima opportunità prima del diluvio, Sinisa saprà come comportarsi in caso di sconfitta. Scacciare i fantasmi da San Siro però sarà un occasione più unica che rara. Segno 1
Domenica 10 Aprile
Empoli – Fiorentina: Ennesimo derby, altro giro di pareggi, altre occasioni perdute. Ed azzardo pure il risultato: 1 a 1…: Segno X
Napoli – H.Verona: Sarri darebbe la vita per agganciare la Juventus, i miracoli a Napoli a volte accadono. Segno 1
Sampdoria – Udinese: Due squadre in piena crisi di identità. I friulani hanno fermato il Napoli. Saranno ancora frastornati da tanta gloria: Segno 1
Torino – Atalanta: Hanno vinto entrambe, non possono farlo anche stavolta: Segno X
Palermo – Lazio: Altro giro di squadre in crisi, altri fantasmi da esorcizzare, stavolta alla “Favorita”. I luoghi sono magici, serviranno a curare i trapassi? Segno 1
Lunedì 11 Aprile
Roma – Bologna: I felsinei giocano sempre di Lunedì. Sarà un caso oppure la dabbenaggine del “calcio moderno” non ha proprio limiti? La Roma è la squadra che ha segnato più reti, sarà un caso anche questo? Segno 1
Serie A , 31 giornata
Atalanta – Milan 2-1
Carpi – Sassuolo 1-3
Chievo – Palermo 3-1
Fiorentina – Sampdoria 1-1
Genoa – Frosinone 4-0
Inter – Torino 1-2
Juventus – Empoli 1-0
Lazio – Roma 1-4
Udinese – Napoli 3-1
Bologna – H. Verona (Lunedì alle 20:45)
Classifica:
Juventus punti 73
Napoli 67
Roma 63
Fiorentina 56
Inter 55
Milan 49
Sassuolo 48
Lazio 42
Chievo 41
Genoa 37
Bologna, Torino , Empoli ed Atalanta 36
Udinese 34
Sampdoria 33
Carpi e Palermo 28
Frosinone 27
H.Verona 19