Attorno alla Martin Luther King High School non si parla d’altro. Su Amsterdam Avenue, tra la 67ª e la 68ª strada, tutti seguono gli sviluppi di ciò che è successo questa mattina, quando intorno alle 10 la routine di una normale giornata di scuola è stata interrotta da una serie di spari.
A rimanere ferito un ragazzo di 17 anni, colpito al busto. Prima di cadere a terra ed essere portato al New York Presbyterian Hospital, ha fatto in tempo a correre dentro il liceo, dove è stato immediatamente soccorso. È stato colpito tre volte e ha ferite gravi, ma il peggio sembra essere passato.
Per la polizia non è stato difficile trovare e mettere in custodia il colpevole: un 19enne del quale non è ancora stata rivelata l’identità ma che nella sua breve carriera criminale ha già collezionato tre arresti: due er spaccio di sostanze stupefacenti e una per rapina a mano armata.
“Senza l’aiuto della comunità – ha dichiarato il New York Police Department Chief John Chell – questa mattina il caso sarebbe stato molto più difficile da risolvere. Questa è una vera e propria collaborazione tra la città di New York e il dipartimento di polizia per togliere un criminale dalla strada senza ulteriori complicazioni.”
Anche il sindaco Eric Adams è corso sul posto, visitando la scena ma senza rilasciare alcuna dichiarazione.

Le vetrine che danno sull’ingresso dell’istituto sono di un punto vendita Starbucks. All’interno, quando entriamo, sono in servizio in tre. Raccontano di aver visto all’improvviso macchine e camioncini della polizia. Non solo agenti normali, ma anche una divisione dedicata a situazioni come questa: la School Safety Division, una delle più grandi gruppi di polizia scolastica degli Stati Uniti, con circa 5.000 agenti di sicurezza.
Hanno poteri speciali, gli uomini e le donne che indossano la divisa con i berretti a otto punte, l’elemento che li distingue dal corpo standard della NYPD insieme al distintivo ovale con un’aquila in cima: possono effettuare arresti senza mandato, usare le manette e la forza fisica, anche in modo letale, per tenere al sicuro studenti, insegnanti, personale e colleghi.
Dopo qualche ora dall’evento, quando il clima sembra essersi disteso, la strada torna ad essere trafficata e le persone ricominciamo a passare davanti alla Martin Luther King High School, un gruppo di agenti della divisione scolastica è ancora fuori dall’edificio. Si guardano intorno, controllano da lontano chi cammina sui marciapiedi, parlano tra loro attraverso gli auricolari. Non è una giornata primaverile, nonostante ci si avvicini al solstizio e a New York sia già entrata in vigore l’ora legale: nevica e il clima è glaciale.
“Avete paura?”, chiediamo ai dipendenti dello Starbucks con visuale sulla scena del crimine. “Sì, sopratutto perché questa vicenda ci ha presi alla sprovvista. Siamo in un quartiere tranquillo, dietro al Lincoln Center. Non siamo abituati a questo genere di cose, qui”.
Nel frattempo il Martin Luther King, che subito dopo la sparatoria aveva messo gli studenti in lockdown dentro alle classi insieme al limitrofo LaGuardia High School, riapre le porte. Domani le lezioni riprenderanno regolarmente.
Tre ore dopo, verso le 12.50, la polizia ha poi ricevuto un’altra segnalazione di due persone colpite da un proiettile tra la 129a Strada e Madison Avenue. Alcuni studenti che uscivano dalla Renaissance High School sono stati avvicinati da tre uomini: ne è seguito un alterco fisico e sono stati sparati dei colpi, con due dei ragazzi che sono stati colpiti alle gambe.
Polizia allertata per una sparatoria anche alle 14:55 tra la 104ª strada e Park Ave, dove gli investigatori hanno recuperato 4 proiettili.