“Gli Stati Uniti non dovrebbero negoziare con l’Iran proprio su nulla in questo momento, compreso l’accordo sul nucleare”. A dirlo è stata l’ex segretaria di Stato Hillary Clinton in un’intervista rilasciata giovedì alla CNN.
“Quando [l’ex presidente Donald] Trump ci ha tirato fuori” dall’accordo sul nucleare, ha detto la dem alla giornalista Christiane Amanpour, “abbiamo perso i nostri occhi su ciò avveniva in Iran. E credo che abbiano ricominciato a far girare le centrifughe”.
I colloqui tra Washington e Teheran su un accordo nucleare simile a quello siglato nel 2015, e formalmente noto come Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), sono gradualmente scemati da quando nella Repubblica Islamica sono scoppiate maxi-proteste in seguito alla morte della giovane Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale per aver presumibilmente indossato il suo hijab in modo non corretto.
La Casa Bianca ha inoltre espresso preoccupazione per l’assistenza fornita dal regime degli ayatollah alla Russia, alla quale Teheran avrebbe intenzione di fornire un migliaio di nuove armi (soprattutto droni kamikaze) da impiegare in Ucraina.
Secondo l’ex first lady, gli Stati Uniti non dovrebbero “dare l’impressione di cercare un accordo [con l’Iran] in un momento in cui il popolo iraniano si sta opponendo ai suoi oppressori”. “Stiamo dando loro speranza e cuore. Penso che stiamo facendo qualcos’altro”, ha detto Clinton. “Stiamo inviando un messaggio a chiunque sia interessato a ciò che sta accadendo alle decine di migliaia di iraniani imprigionati e alle molte centinaia di persone uccise, affinché forse siano disposti a parlare. Non solo all’interno del governo, ma soprattutto con i chierici per dire che questo non è sostenibile”.