Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Sport
January 26, 2021
in
Sport
January 26, 2021
0

Un anno fa la morte di Kobe Bryant. Reggio Emilia lo celebra e gli intitola una piazza

Il 26 gennaio 2020, un incidente aereo porta via il campione dei Lakers e sua figlia. Da oggi, la città dove ha vissuto e giocato, lo ricorderà per sempre

Sebastiano CattebySebastiano Catte
Un anno fa la morte di Kobe Bryant. Reggio Emilia lo celebra e gli intitola una piazza

Il murale di Reggio Emilia dedicato a Kobe Bryant

Time: 5 mins read

A distanza di un anno c’è ancora incredulità e sgomento tra gli sportivi di tutto il mondo per la tragica scomparsa di Kobe Bryant, la cui vita è rimasta spezzata nello schianto del suo elicottero insieme a quella della sua secondogenita 13enne Gianna, detta “Gigi”, e di altri sei compagni di viaggio. Un’emozione enorme, testimoniata dalle tante manifestazioni di affetto che subito dopo la tragedia e nei mesi successivi sono giunte da ogni angolo del pianeta, non solo dal mondo dello sport.

Gli amanti della pallacanestro ricordano perfettamente i tanti allori conquistati sul campo da Kobe nei venti anni anni in cui ha giocato da professionista sempre con i Los Angeles Lakers, con cui ha militato dal 1996 al 2006 vincendo cinque titoli NBA e per due volte quello di miglior realizzatore del campionato. Senza dimenticare i due allori olimpici (2008 e 2012) e i tanti record individuali: miglior realizzatore della storia dei Lakers, il secondo miglior punteggio di tutti i tempi in una singola partita nella storia NBA: 81 punti contro i Toronto Raptors nel 2006, quarto nella classifica dei canestri di tutti i tempi della NBA con 33.643 punti, dietro Kareem Abdul-Jabbar, Karl Malone e LeBron James. Quest’ultimo lo ha sorpassato poche ore prima della tragedia. E a fine gara Kobe si è complimentato su twitter con lui: “Grande rispetto per mio fratello King James”.

Kobe Bryant e la figlia Gianna (Facebook: Lakers)

Ma sarebbe molto riduttivo provare a spiegare la grandezza di Kobe Bryant solo con i numeri e i trofei conquistati, con il talento, con la precisione chirurgica nel tiro e la perfezione stilistica che sapeva mettere in mostra sul parquet con una regolarità disarmante. Il fuoriclasse dei Lakers in realtà è entrato nella leggenda per qualcosa che trascende il puro fatto agonistico e la gloria sportiva. Altrimenti sarebbe impossibile comprendere a fondo il tributo ricevuto a poche ore dalla sua morte a ogni latitudine su tutti i campi di gioco, gli innumerevoli, toccanti tweet di altri campioni (anche dei suoi più acerrimi e feroci rivali sul campo di gioco) e di personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica. E per rendere ancor più chiara l’idea di quel che ha rappresentato quella tragedia basterebbe citare il commento di un conduttore radiofonico di Los Angeles: “È come con John Fitzgerald Kennedy, ognuno di noi ricorderà dov’era quando ha avuto la notizia della morte di Kobe”.

Kobe era molto di più di un fuoriclasse sportivo perché è stato capace di ritagliarsi uno status di eroe moderno e di modello di riferimento in molti campi, come ha sottolineato anche Barack Obama nel suo ricordo del campione. Molti commentatori hanno ricordato come lo stesso ex presidente americano avesse tratto ispirazione da lui nel giorno dell’addio. Nel rivolgere l’ultimo saluto ai giornalisti convenuti alla Casa Bianca aveva preso il microfono in mano e lo aveva fatto cadere platealmente a terra. Proprio come Kobe Bryant aveva salutato per sempre il mondo del basket nel 2016 al termine di una prestazione strepitosa in cui mise a segno la bellezza di 60 punti e negli ultimi tre minuti guidò i Lakers a una rimonta incredibile contro gli Utah Jazz.

Qui riproponiamo il video di quei fantastici tre minuti finali, un filmato oggi ancor più emozionante perché quel giorno le telecamere si soffermarono più volte su sua figlia Gianna, seduta in prima fila insieme a sua madre.

https://www.youtube.com/watch?v=T06yJR-Xzd4&feature=emb_logo

 

Al di là delle imprese sportive la sua grandezza si deve quindi soprattutto alle modalità con cui ha raggiunto i massimi traguardi nella sua disciplina, grazie a una passione e una determinazione fuori del comune sempre accompagnate da una maschera da guerriero feroce che indossava immancabilmente quando si trovava sul parquet (non a caso si era dato come soprannome quello di un serpente letale: «Black Mamba»). Una maschera da cui non poteva prescindere per ambire alla perfezione e grazie alla quale manifestava la sua vocazione nella maniera più lampante e ossessiva, quasi patologica. Quella che lui stesso ha definito la “Mamba mentality”, che è anche il titolo del suo bellissimo libro illustrato pubblicato dopo il ritiro in cui ha spiegato i segreti del suo successo e come ha superato brillantemente le sfide sempre più dure lanciate a se stesso e ai compagni in ogni allenamento, i riti per trovare la carica o la concentrazione, tutti i retroscena della preparazione ai match. “Fin dall’inizio volevo essere il migliore – ha scritto – Provavo una fame bruciante, una smania inestinguibile di migliorare e di primeggiare. Non ho mai avuto bisogno di cercare la motivazione fuori di me”.

 

Il libro di Kobe Bryant “Mamba mentality”

Quel libro è anche una sorta vademecum e una fonte d’ispirazione per i giovani: non tanto sulla tecnica ma su come trovare quella linfa vitale necessaria per tracciare la propria rotta a partire da un sogno che si vuol vedere realizzato. Il punto non è essere Kobe Bryant, ma diventare il Kobe Bryant di sé stessi. Come a dire che il segreto del successo non sta nel trasformarsi in qualcuno che ammiriamo, ma adottare la sua mentalità nell’affrontare il proprio personalissimo percorso con tutte le proprie forze, tanto da esserne ossessionati: “Se vedevo una tecnica nuova e volevo farla mia, ci provavo immediatamente – ha scritto. Non avevo paura di sbagliare, di fare brutta figura o di sentirmi in imbarazzo, perché tenevo sempre a mente il risultato finale, il lungo periodo. […] Da ragazzino lavoravo instancabilmente per aggiungere elementi al mio gioco. Quando vedevo qualcosa che mi piaceva, di persona o in tv, andavo subito a provarlo, lo riprovavo il giorno dopo e poi lo mettevo subito in pratica. Vedevo qualcosa che mi colpiva, lo memorizzavo e lo replicavo alla perfezione”.

Si tratta di insegnamenti preziosi che Kobe Bryant ha iniziato ad assorbire nel nostro paese, dove ha vissuto dai 6 fino ai 13 anni, al seguito di suo padre Joe, un ottimo cestista che ha vestito le maglie di Rieti, Pistoia, Reggio Emilia e di Reggio Calabria. “A spingermi verso il pallone era il desiderio di voler giocare per essere sempre il migliore, non per vincere e basta. Mio padre mi diceva in continuazione: “Puoi diventare chiunque tu voglia, l’importante è che lavori tanto, tantissimo”. E non si è fatto pregare più di tanto perché già dall’età di 5-6 anni il canestro rappresentava per lui il suo giardino incantato dove rifugiarsi regolarmente a ogni ora del giorno e della notte per dare libero sfogo al suo sogno e per assecondare quel daimon più o meno segreto che lo avrebbe accompagnato per tutta la sua breve esistenza.

C’è un episodio, rilanciato sulla pagina Facebook “La Giornata tipo” ,che più di ogni altro ci fa capire come il demone del basket si fosse impossessato del campione di Filadelfia già in tenera età. Nel 1989 Kobe Bryant aveva 11 anni e si fece male al ginocchio mentre si allenava a Reggio Emilia. Niente di grave ma il ragazzino scoppiò a piangere a dirotto nello spogliatoio. Il capitano della squadra provò a consolarlo ma Kobe lo mandò a quel paese urlando che “quell’infortunio avrebbe precluso il suo approdo in NBA!”. Tutti i compagni ovviamente scoppiarono a ridere e a prendersi gioco del ragazzino americano ma aveva ragione lui: sette anni dopo Kobe Bryant avrebbe esordito in NBA con la maglia gialloviola dei Los Angeles Lakers.

Largo Kobe e Gianna Bryant a Reggio Emilia (Immagine da twitter)

E proprio a Reggio Emilia hanno deciso di dedicare a lui e sua figlia Gianna una piazza nel centro storico della città che sarà inaugurata proprio oggi 26 gennaio a un anno esatto dalla tragedia. Alla cerimonia di intitolazione, oltre al sindaco della città emiliana Luca Vecchi sarà presente, in rappresentanza di Pallacanestro Reggiana, anche la Presidente Veronica Bartoli. Con loro, saranno presenti alcuni amici del campione. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.

Nel corso della cerimonia verrà inoltre inaugurata una mostra fotografica en plein air “Reggiano Forever”, con maxi immagini dedicate a momenti di sport e vita di Kobe Bryant a Reggio Emilia. A fine giornata, nel Palazzetto dello Sport, si terrà l’evento streaming Reggiano Forever – Reggio Emilia ricorda Kobe Bryant, in cui alcuni amici del campione ricorderanno il legame di Bryant con la città.

 

 

 

 

 

 

Share on FacebookShare on Twitter
Sebastiano Catte

Sebastiano Catte

DELLO STESSO AUTORE

Dalla Russia con disonore: il Parlamento si salvi dallo zar Salvini e la sua compagnetta

Come gli amici di Putin stanno comprando l’Italia: intervista a Jacopo Iacoboni

bySebastiano Catte
Un anno fa la morte di Kobe Bryant. Reggio Emilia lo celebra e gli intitola una piazza

Un anno fa la morte di Kobe Bryant. Reggio Emilia lo celebra e gli intitola una piazza

bySebastiano Catte

A PROPOSITO DI...

Tags: basketGianna Bryantincidente aereoKobe BryantMamba mentalityReggio Emilia
Previous Post

Nel messaggio a Davos, Guterres sottolinea il ruolo dei privati nella ripresa dei paesi

Next Post

Conte ha dato ufficialmente le dimissioni. Da adesso, tutto è nelle mani di Mattarella

DELLO STESSO AUTORE

Quel libro sull’amore di un bambino per “la maggica” Roma in cui ci specchiamo tutti

Quel libro sull’amore di un bambino per “la maggica” Roma in cui ci specchiamo tutti

bySebastiano Catte
Incontro con Vittorio Sgarbi sulla figura del suo “profeta”: Francesco Cossiga

Incontro con Vittorio Sgarbi sulla figura del suo “profeta”: Francesco Cossiga

bySebastiano Catte

Latest News

Artistic representation of the impact / Ansa

Soviet Kosmos Probe Finally Crashes to Earth: Impact Point Still a Mystery

byGrazia Abbate
Rappresentazione artistica dell'impatto / Ansa

La sonda sovietica Kosmos si schianta sulla Terra: mistero sul punto di impatto

byGrazia Abbate

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Conte ha dato ufficialmente le dimissioni. Da adesso, tutto è nelle mani di Mattarella

Conte ha dato ufficialmente le dimissioni. Da adesso, tutto è nelle mani di Mattarella

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?