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Matera 2019: la nettezza urbana per rispettare e far rispettare la città

Da più parti si stanno studiando soluzioni innovative, tra cui il riuso e il riciclaggio. Necessari, nel grande processo di urbanizzazione in corso

Giuseppe FortunabyGiuseppe Fortuna
Matera 2019: la nettezza urbana per rispettare e far rispettare la città

Matera (Pixabay).

Time: 4 mins read

Quello della nettezza è un altro problema urbano. Da più parti si stanno studiando soluzioni innovative, non ultimo il riuso e riciclaggio; soluzioni da essere adottate sia dal settore pubblico che da quello privato. Negli ultimi decenni c’è stato un grande processo di urbanizzazione, nei prossimi decenni la popolazione mondiale si moltiplicherà ancora di più e la grande massa delle persone continuerà a concentrarsi nelle aree urbane, creando una enorme pressione sia nell’ambiente che nelle risorse disponibili. Di solito, nei quartieri superaffollati, la nettezza diventa un problema molto serio, a volte, con montagne di rifiuti, inclusi animali morti che hanno un impatto sulla nostra salute. Le soluzioni sui servizi di nettezza urbana non sempre sono condivise. La responsabilità di questo servizio ricade sul governo cittadino, purtroppo, spesso, le risorse finanziarie per renderlo efficiente ed assicurare un servizio di qualità ai cittadini sono insufficienti.

Le amministrazioni dovrebbero insistere nel riuso e riciclaggio disseminando le informazioni e rendere i cittadini partecipi. Le città sono, di solito, affollate da tanti pendolari e visitatori che non hanno nessun interesse finanziario nel mantenerle pulite. A volte, anche i residenti mostrano la stessa attitudine e non hanno un forte senso di comunità. Il problema è che tanti tra i residenti non sono proprietari dell’immobile dove vivono e non si sentono affatto colpevoli se gettano rifiuti nella strada. Pare che la gente in città circola con un senso di licenza che li libera da una inibizione normale. L’anonimità urbana fa emergere questa libertà di comportamenti anomali. In tutte le città ci sono quartieri puliti e sporchi. I quartieri puliti sono popolati da gente benestante, proprietari dell’immobile in cui vivono ed hanno un interesse economico nel mantenere il loro quartiere pulito cosi il valore del loro immobile non cala di prezzo. Chi transita o visita questi quartieri raramente getta rifiuti nelle strade pulite. Nei quartieri popolati da gente povera le strade sono sporche: lattine schiacciate, bottiglie rotte, carte e cartoni, mozziconi di sigarette, cibi deteriorati dispersi un po` dappertutto; di solito l’immondizia attira altra immondizia. Pare che le città hanno abbandonato ogni speranza di nettezza. Purtroppo le strade sporche danno un senso di declino nella qualità di vita.

Spesso le città hanno un numero ristretto di addetti alla nettezza urbana dovuto a frequenti crisi fiscali. Il problema è che non importa quanti soldi le amministrazioni comunali investono nella nettezza urbana, le città saranno pulite solo quando la gente che vive, lavora o visita farà uno sforzo per mantenerle pulite. Nella città di New York  sono state emesse delle leggi riguardo alla nettezza  per trasferire alcune responsabilità dalla città ai cittadini come “la 18 inches sweeping street law” , il negoziante per legge deve pulire davanti al suo locale, o la “dog litter law”, raccogliere i rifiuti del proprio cane o pagare una multa pepata, o la “Bottle law”, chi compra una birra o soda o bottiglia di acqua paga 5 centesimi in più che li recupera solo quando ritorna il vuoto. Nonostante queste leggi tanti quartieri newyorkesi  sono sporchini. Grazie alla “bottle law”, nei vari quartieri newyorkesi ma anche nei sobborghi di Long Island e nei campus universitari metropolitani: disoccupati, homeless, immigrati illegali ma anche vecchietti con una pensione minima, raccolgono bottiglie e lattine da riciclare per la loro sopravvivenza quotidiana.Certo assumendo più personale per la nettezza urbana le città potrebbero essere più pulite. Il problema è che, il più delle volte, non ci sono soldi per assumere più personale.

Psicologi sociali e sociologi ci ricordano che viviamo in una società di convenienza, e se è inconveniente per una persona tenere nelle sue mani dei rifiuti, li getterà per terra. Se la strada è pulita getterà i rifiuti altrove, in un cestino di rifiuti se è vicino altrimenti in una aiuola o panchina a portate di mano. Vari studi hanno documentato che i poveri gettano rifiuti  più degli altri nella strada come forma di protesta per mancanza di cestini di rifiuti e altri servizi nel loro quartiere. Purtroppo, come è già stato evidenziato, sono quartieri popolati dai poveri senza  alcun senso di attaccamento ad una proprietà. L’immondizia può anche essere una forma di protesta sociale contro la società che li ha relegati ai margini. Se si paragona chi getta i rifiuti con un comportamento anomalo fregandosene della sua azione  anormale e chi  lo fa riconoscendo il suo comportamento anomalo, emerge che i primi non si sentono personalmente responsabili  della loro azione e non sono consapevoli che la loro azione non è tollerata da tanti altri. I secondi , al contrario, sono consci che il loro comportamento anomalo disturba gli altri  guardano intorno prima di gettare i loro rifiuti nella strada o sotto una panchina o aiuola.Infatti, vari studi hanno documentato che alcuni gettano i rifiuti con un senso di colpa, attorcigliando pezzi di carta che hanno tra le mani e prima di gettarli a terra  si guardano intorno, altri  lo fanno senza alcun senso di colpa e gettano i rifiuti mentre camminano e parlano fregandosene della gente intorno. Nonostante le città spendono tanti soldi in pubblicità per invitare la gente a mantenerle pulite, la gente continua a gettare rifiuti un po’ dappertutto.

Vivendo alcune settimane negli ultimi tre anni nei Sassi di Matera ho notato, con grande ammirazione, che un gruppo di cittadini attrezzati di rastrello, buste per la spazzatura, guanti e scope a proprie spese pulivano alcune strade e quartieri materani. Credo che Matera sarà più pulita soltanto quando i materani e i tanti visitatori faranno uno sforzo per mantenerla pulita. Il problema è che la sporcizia attira altra sporcizia. Se i visitatori, italiani e non,  trovano le strade pulite non credo butteranno rifiuti per terra. L’amministrazione comunale purtroppo non ha abbastanza soldi per assumere più personale per la nettezza urbana. Inviterei gli educatori ad enfatizzare  nelle loro lezioni anche aspetti di educazione civica nel senso che il buon cittadino non getta rifiuti a casaccio e poi si lamenta quando l’amministrazione comunale  è costretta ad aumentare le tasse per pulire la città. Inviterei i materani e i visitatori a richiamare chi getta i rifiuti in modo anormale, forse soltanto cosi Matera oltre ad essere bella sarà anche pulita e ancora di più apprezzata dai tantissimi turisti che invoglieranno amici e parenti a visitare la città arricchendo cosi l’economia locale.     

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Giuseppe Fortuna

Giuseppe Fortuna

Sono nato in Basilicata tanto tempo fa. Laureato a Torino in Scienze politiche indirizzo sociologico, ho anche fatto il metalmeccanico. In America sono arrivato come studente, conseguendo un PH.D in Sociologia nel 1983 al Graduate Center del CUNY. Per 30 anni ho insegnato come adjunct nel Dipartimento di Urban Studies al Queens College. Nel 1991 ho pubblicato The Italian Dream e poi diversi altri libri in italiano, recentemente"Italiani nel Queens" (Carocci 2013) e "Una Piazza Meridionale" (Guida Editori 2016). Da pensionato, non ho mai smesso di scrivere e ogni volta che posso "scappo" in Italia

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