Chiara: Che tragedia la morte di Philip Seymour Hoffman!
Benito: Aveva tutto. Gloria e soldi. Perché ha messo quell’ago nelle sue vene?
Chiara: Un tragico desiderio di dimenticare, forse, chi era. Cercava il significato della vita.
Benito: Noi non lo conosciamo il significato della vita. Ma non ne siamo ossessionati. Non abbiamo bisogno della droga per esistere ed amarci. Dovrebbe bastare a tutti.
Chiara: Non tutti sono forti. Bisogna avere un buon esempio. I miei genitori, i tuoi, sono onesti e solidi. Ci han dato buoni esempi. Noi non abbiamo bisogno di addolcire una vita che può essere a volte complicata e difficile.
Benito: Brava. Complicata e difficile anche per loro. Per tutti. Ma bisogna affrontarla così com’è.
Chiara: Lo sai. Leggo tante biografie. I grandi, i ricchi, i potenti vogliono di più. Le droghe creano forse paradisi raggiungibili.
Benito: Forse anche noi, noi tutti, amici e vicini, vorremmo di più. Ma non vogliamo sognare con l’aiuto della droga. Lui ha dimenticato che aveva tre figli. Quello era il suo paradiso.
Chiara: Hai ragione. Solo i deboli rischiano la vita per sognare l’impossibile. Sono deboli e folli.