Mantenere l’Imu e ‘tagliare’, ‘tagliare’ ancor di più, senza pietà: è così arrivato l’ennesimo ultimatum. E’ arrivato giovedì scorso. E’ stato il Fondo Monetario Internazionale a lanciarlo. L’ennesimo affronto alla Nazione italiana, ai cittadini italiani. L’ennesima dimostrazione del Grande Equivoco. Il Grande Equivoco lo rappresentano, sissignori, il Fondo Monetario Internazionale, l’Unione Europea, i grandi centri finanziari: organismi diretti da padreterni, da fuoriclasse dell’Economia, da menti brillantissime, lungimiranti, preveggenti, da sublimi orchestratori di “entrate” e “uscite”; da strateghi dello sviluppo, da architetti del benessere materiale. Uomini, donne, quindi, d’intelligenza superiore? Creature votate all’innalzamento del tenore di vita dei popoli? E’ l’esatto contrario! Loro, questa genìa di individui, fiancheggiati da Governi arrendevoli, complici, hanno ridotto l’Occidente nello stato in cui l’Occidente si trova da almeno vent’anni; uno stato aggravatosi in modo impressionante da una diecina d’anni a questa parte. Sono loro i responsabili dello Scandalo Enron, loro i responsabili del ristagno, delle recessioni, delle contrazioni. Della Crisi (della crisi permanente) che risparmia il solo popolo tedesco, poiché i tedeschi sanno difendere se stessi e i piedi sul capo non se li fanno appunto mettere da nessuno. Ma ora qualche rischio si profila anche per loro.
I grandi imputati del Terzo Millennio sono loro… Sono i soloni del Mercato Libero, personaggi tronfi, autoritari, sussiegosi. Non tollerano punti di vista diversi dal proprio. Hanno un ‘animus’ dittatoriale. Ma pretendono di passare per campioni di democrazia. Il dramma è che nessuno li rinvierà mai a giudizio. Nessuno ne avrà mai il coraggio, la tempra, la nobiltà d’animo necessarie. Ricevono un certo credito perfino dai cittadini stessi (molti in Italia) ingannati, impoveriti, defraudati dalle loro sconcertanti manovre.
Sì, dice il Fmi: mantenere l’Imu e ‘tagliare’, ‘tagliare’ e ancora ‘tagliare’… Finchè in Italia nulla resterà. Finchè in Italia altri milioni di cittadini verranno gettati nella disperazione, stritolati in questo perverso ingranaggio che non conosce ostacoli. In un quadro di tinte fosche come queste, s’inserisce il Presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, il quale, giovedì scorso, un poco ci ha delusi quando ha affermato che serviranno diciotto mesi per preparare in questo Paese la ripresa economica. Diciotto mesi?? Ma sono un’eternità! Nelle condizioni attuali, diciotto mesi non passano mai. Ne basterebbe uno, due al massimo, per avviare il risanamento generale, dare alla Nazione una scossa salutare, infondere finalmente fiducia in quanti per così troppo tempo sono rimasti abbandonati a se stessi nella morsa atroce del Neo-liberismo, di questo “bellissimo” mondo, “bellissimo” poiché le ideologie sono morte…
Bruciamo allora i ponti alle nostre spalle. Riappropriamoci della nostra sovranità, della nostra indipendenza. Mostriamo, una buona volta, un po’ di coraggio, d’audacia. Per non morire, care lettrici, cari lettori. Per non morire. Saremmo ancora in tempo.
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