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October 31, 2012
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New York in ginocchio fatica a rialzarsi

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Tracce del passaggio di Sandy a Brooklyn, all'angolo tra President Street e Quinta Avenue

Tracce del passaggio di Sandy a Brooklyn, all'angolo tra President Street e Quinta Avenue

Time: 6 mins read

NEW YORK. Splendeva il sole mercoledí mattina a New York, ma la metropoli che tenta di tornare alla normalitá resta tramortita dall’uragano Sandy, messa in ginocchio dall’evento naturale piú distruttivo in quattro secoli di storia della cittá fondata dagli olandesi. 

Almeno 22 morti in cittá (ma ci sono dei dispersi), migliaia di case distrutte, allagamenti, incendi, almeno un milione di famiglie newyorkesi ancora senza energia elettrica. 
New York é composta da cinque “borough”, che non sono dei quartieri come spesso vengono confusi in Italia, ma cinque grandi aree metropolitane che unite compongono New York. Manhattan, che estende nell’omonima isola, anche se raggiunge oltre dieci milioni di abitanti durante le giornate lavorative, é il secondo “borough” per abitanti, con circa 1 milione e 600 mila residenti. Il piú grande dei borough é Brooklyn, che fino alla fine del XIX secolo era una cittá separata e che oggi conta oltre due milioni e mezzo di abitanti. Gli altri tre broughs, Queens (due milioni 200mila), Bronx (un milione e 400 mila) e Staten Island (480 mila), sono l’unione di vari villaggi e contee, che fino a due secoli fa si svilluppavano come comunitá indipendenti da New York che all’epoca si estendeva solo nell’isola di Manhattan.
A Staten Island, il piú piccolo dei borough per numero di abitanti, proprio in quest’isola  di fronte a Manhattan che ha la maggior concenotrazione di abitanti di origine italiana (ci abitó anche Giuseppe Garibaldi ospite nella casa dell’inventore Antonio Meucci), Sandy ha colpito con piú violenza e lí si sono consumate le tragedie piú toccanti.  Una madre ha perso il contatto con i suoi due bambini mentre alle 6 del  pomeriggio di lunedí si trovava in macchina mentre l’oceano invadeva “Father Capodanno Boulevard”. Quando l’acqua ha cominciato ad entrare nel veicolo, Glenda Moore, la giovane madre, era appena riuscita a liberare i figli dai seggiolini e stave cercando di stringere a se i due bambini di due e quattro anni. Ma l’acqua ha cominciato a entrare e rivoltare l’automobile e a strappare i bambini dalla madre mentre cercava di uscire dal veicolo.  La madre disperata, é riuscita a salvarsi ma poi per tutta la notte ha vagato nell’area senza trovare nessuno che potesse aiutarla nelle ricerche passando la notte in balia di Sandy mentre disperata cercava di ritrovare i figli. Adesso la polizia continua le ricerche nei campi dove non c’é piú l’acqua, ma non c’é finora traccia dei due piccoli. 
Sempre a Staten Island, un’ altra famiglia, padre, madre e figlia di tredici anni, che non aveva ubbidito all’ordine di evacuazione, é stata travolta dall’uragano nella loro casa di Yetman Avenue. La loro abitazione é stata completamente sdradicata dalle fondamenta dalla forza dell’oceano. Il corpo di Angela Dresch, 13 anni, é stato trovato a qualche decina di metri dalle fondamenta della casa. La madre Pat  é stata ritrovata ancora piú distante viva ed é ricoverata all’ospedale. Il padre, George Dresch, risultava disperso ma un corpo é stato ritrovato mercoledí  tra alcune case distrutte di Staten Island ma ancora non é stato riconosciuto.
Non é solo stata la marea e gli allegamenti a distruggere le case e le vite. A Breezy Point, un quartiere di Queens piú di 100 case sono state ridotte in polvere da un incendio scatenato probabilmente dai fili elettrici abbattuti da Sandy. Per fortuna tutti gli abitanti della zona avevano ubbidito all’ordine di evacuazione, altrimenti ci sarebbe state migliaia di vittime. E sempre in un altro quartiere del Queens, a Richmond Hill, gli abitanti hanno assistito ad una scena tremenda: per mezz’ora i vicini di Lauren Abraham, 23 anni,  che viveva tra la 134 e la 135 strada,  atterriti hanno visto la giovane donna che bruciava fulminata da un cavo elettrico. Lauren era uscita per scattare delle foto durante la tempesta, ma é rimasta fulminata dopo essere entrata in contatto con un filo della luce caduto davanti casa sua. Quando i pompieri e la polizia sono giunti dopo mezz’ora, la donna era ormai carbonizzata.
Anche a Brooklyn in un quartiere poco lontano da  quello di Park Slope, dove abita chi scrive, due amici,  Jessie Streich-Kest di 24 anni e Jacob Vogelman di 23, sono morti schiacciati da un albero mentre portavano a passeggio il loro cane. La loro fatale decisione é stata quella di uscire, a Ditmas Avenue, proprio alle otto di lunedí sera, quando i venti di Sandy si scatenavano al massimo della loro forza. I loro corpi sono stati ritrovati soltanto la mattina dopo, schiacciati sotto un gigantesco tronco  d’albero, mentre il loro cane, ferito, era rimasto accucciato accanto ai loro corpi per tutta la notte.
Gli alberi abbattuti da Sandy si sono rivelati troppe volte fatali, anche per chi era rimasto dentro casa e non aveva cercato di sfidare la forza dei venti dell’uragano.  Indefinibile la tragedia  che si é consumata nella contea del Westchester, la ricca zona a Nord di New York, dove abitano tanti personaggi famosi, come  l’ex presidente Bill Clinton. A North Salem ha perso la vita Jack Baumler, 11 anni, e il suo amico e vicino di casa Michael Robson, di 13 anni. La mamma di Jack, Valerier Baumler, ha raccontato che il figlio aveva invitato a casa sua tre amici a passare la notte per guardare la tv mentre fuori si scatenava l’uragano. Ad un certo punto un albero enorme si é abbattuto sulla casa di legno di Bonnieview Street, uccidendo sul colpo i due ragazzi. Gli altri due amici  terrorizzati sono rimasti illesi.  Vi abbiamo raccontato solo alcune delle terribili storie newyorkesi di vittime dell’uragano Sandy, ma chissá quante altre attendono di essere pubblicate sui giornali. Soprattutto nel vicino New Jersey, dove intere cittadine restano allagate e si parla di migliaia di persone ancora prigioniere nelle loro case allagate.
Intanto New York resta paralizzata.  Sette tunnel della metropolitana sono pieni d’acqua. Tre sono stati quasi giá svuotati, ma gli altri restano ancora inutilizzabili. Mercoledí mattina il governatore Andrew Cuomo ha annunciato che una parte della metropolitana sará riaperta giovedí ma a Manhattan si viaggerá solo dalla 42 strada verso Uptown. Downtown, dove c’é Wall Street, per gran parte manca anche l’energia elettrica e i tunnel sono allagati, e quindi restera’ chiusa. Eppure  la borsa di Wall Street ha riaperto gli scambi mercoledí e a suonare la tradizionale campana dell’apertura si é presentato il sindaco Michael Bloomberg: giá lo show del business piú importante di New York non poteva essere fermato piú di due giorni, altrimenti avrebbe battuto il record dell’unico precedente,  quando nel 1888 la borsa di Wall Street rimase chiusa per due giorni a causa del mal tempo.  
Durante la conferenza stampa di mercoledí, il governatore Cuomo, dopo aver fatto un elenco dei danni finora conosciuti ed elogiato I soccorritori e soprattutto anche il presidente Barack Obama per l’aiuto che il governo federale ha messo a disposizione di New York, ha detto che é una illusione pensare che Sandy sia stato un evento casuale. Invece questi uragani, secondo Cuomo, sarebbero una prova dei cambiamenti del clima, e New York dovrá investire risorse ed energie per prepararsi e potersi confrontare con questi eventi che ormai si ripeteranno.  Andrew, figlio di Mario Cuomo, si gioca molto in questa emergenza, infatti é dato ormai per certo candidato per le presidenziali del 2016. Intanto il voto per la Casa Bianca che si terrá martedí 6 novembre, appare completamente dimenticato, almeno dai newyorkesi. Eppure Sandy ha sconvolto i piani della campagna elettorale di entrambi I contendenti, con una differenza: che Barack Obama ha una buona occasione, se i soccorsi federali saranno efficenti, di aver un’arma in piú per cercare la riconferma. E persino il governatore repubblicano del New Jersey, Chris Christie, che aveva aperto la Convention di Mitt Romney, martedí elogiava apertamente l’appoggio ricevuto finora da Obama nel confrontarsi con l’emergenza, e ieri la Cnn ha ripetuto piú volte le immagini di Christie che ringraziava il presidente Obama  coprendolo di lodi. Cosí mercoledí Obama non si é fatto attendere: sulle televisioni e sul web, spiccavano le foto del presidente accanto al governatore Repubblicano italoamericano Christie (la madre é di origini siciliane) che cercava di dare conforto alla popolazione dello Stato piú colpito da Sandy. 
Intanto anche a Brooklyn e gli altri borough le metropolitan restano per ora chiuse. Senza subway la gente non va al lavoro. Mercoledí mattina, chi tentava di raggiungere gli uffici a Manhattan e si é avventurato in macchina, si é ritrovato bloccato in interminabili file, e con il traffico che ha paralizzato i ponti e le avenue di Manhattan  ci sono volute piú di tre ore per fare solo pochi chilometri. I taxi non sono mai abbastanza, e hanno per ora l’autorizzazione a prendere passeggeri in corsa anche se giá occupati. Gli areoporti internazionali di New York, JFK che si trova nel Queens e Liberty a Newark, NJ, hanno riaperto mercoledí ma per ora a traffico ridotto. L’altro aereoporto, La Guardia, resta chiuso.  Tutte le scuole rimangono chiuse, anche perché con le metropolitane ferme gli studenti non potrebbero raggiungerle. E le due grandi parate di mercoledí per la notte di Halloween, quella al West Village di Manhattan  e quella alla Settima Avenue di Park Slope a Brooklyn, sono state per la prima volta sospese. Ma i bambini giá mercoledí pomeriggio scorazzavano mascherati per le vie di Brooklyn, a loro Sandy non fa piú paura. Semmai, nel bussarti alla porta di casa, questi bambini sono pronti a “terrorizzarti” se non avrai pronti i cioccolattini. “Trick or treat” gridano ridendo e scacciando la paura di lunedí. Invece Sandy non ha dato alcuna scelta a New York, e ha lasciato senza pietá  le tracce del suo passaggio.
 
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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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