Noi donne indipendenti dovevamo assistere anche a questo: l’autoconsacrazione di deputate del Cavaliere al rango di amazzoni. Michela Biancofiore, Laura Ravetto, Anna Maria Bernini, Nunzia De Girolamo, Mariarosa Rossi e forse un paio d’altre, sprezzanti del ridicolo, si sono dichiarate: le amazzoni di Silvio! Pronte a salvarlo, sopprimendo il Pdl. Il che è una contraddizione in termini perché le amazzoni non erano delle soldatesse al soldo di un uomo: erano autonome, libere, indipendenti, adoravano una sola dea dell’amore e della guerra ed erano governate da due regine, una in tempo di pace e una per la guerra.
L’ignoranza è nuda, però non è più tempo di bunga bunga. Eppure c’è qualcuna che non riesce non dico ad essere, ma almeno a fare la seria. Mariarosa ha sostenuto che ora hanno cambiato barzelletta e non dicono più “bunga bunga” ma “squit squit”. Il verso della topa? Se si fossero dette menadi, sarebbe stato più appropriato. Erano queste donne invasate dalla frenesia estatica del dio Dioniso, che accompagnavano, facendo parte del suo esercito, e festeggiavano danzando e trasportandone il suo simulacro – il fallo – ormai reliquia in una cesta. Così almeno si sarebbe definita anche la storia di Ruby per “impotentia coeundi” (per il diritto canonico è l’impossibilità fisica di copulare) e il Nostro, o meglio il Loro, sarebbe stato salvo. Invece no. Da tenutarie a temerarie… così vogliono apparire ancora una volta nella foga di servire il Cavaliere fino allo stremo. Si danno anima e corpo per rottamare tutti gli uomini del Pdl. E come non dar loro ragione guardando certe facce…? Né Alfano né la Russa hanno l’empatia di Berlusconi, soldi a parte. Pronta l’alzata di scudi degli uomini del Pdl che ridacchiano alla riedizione di “Forza Gnocca” di berlusconiana memoria. E liquidano le amazzoni azzurre come “una cretinata”. Ma qualcuno le appoggia, ad esempio Giancarlo Galan che dovrebbe essere uno dei candidati alle primarie del Pdl. Saranno donne, ma sempre abili al voto sono.
Berlusconi, cavaliere come sempre, le supporta e ha già pensato di comprare un cavallo alla Biancofiore. Certo, finché c’è lui, si sentiranno forti e sicure tanto da poter replicare ai detrattori: “Meglio essere amazzoni che coppieri, cioè servitori, gente che dice sempre di sì”. Invece loro cosa hanno detto finora al Loro Bene? Tali amazzoni taroccate sono giustamente furiose perché, dopo aver tanto tribolato per farsi una posizione parlamentare o ministeriale, si sono ritrovate con un pugno di mosche, anzi di colleghi ladri o incapaci a cui imputano il crollo del partito al 12 per cento circa.
Ma Mara Carfagna non ci sta e fa un appello a Silvio: “Lascia stare quelle lì o farai la fine di Gheddafi”. Corna e bicorna. Vorrei precisare che non sono state le amazzoni del dittatore libico a rovinarlo, si è rovinato da solo, semmai loro si sono immolate stoltamente. E non sono certo le cinque pidielline sopra citate quelle che possono portare alla rovina Berlusconi. Ha fatto tutto da solo. E’ lui responsabile delle sue scelte. Daniela Santanchè, la pasionaria, in verità è stata la prima ad asserire con forza: “Il Pdl è morto: bisogna rottamare tutti i vertici”. E si candida alle primarie. Ma le altre donne del Pdl la sosterranno? Non paiono nemmeno unite. Sembra abbiano già registrato un nuovo marchio: “Fratelli d’Italia”. Sì, meglio puntare comunque sull’elettorato maschile: delle proprie simili non c’è da fidarsi.
Un partito tutto di donne, tranne uno: Berlusconi, è un sogno già svanito. Era una maschera quella che dichiarava in tv: “19 anni fa, mosso da una follia non priva di saggezza, scesi in campo. Oggi, per le stesse ragioni d’amore per gli italiani che mi mossero allora, non mi ripresenterò”. Pare abbia poi confessato dietro le quinte: “Il partito l’ho lasciato ad Alfano, ieri (giovedì) mi hanno costretto a fare una dichiarazione”. E le sue amazzoni, pronte a difenderlo, dov’erano?