Mercoledì il Primo Ministro britannico Cameron ha dichiarato che “il crollo della Grecia provocherebbe uno sconquasso in tutt’Europa”. Giovedì scorso fonti della BCE ci hanno riferito che un eventuale ritorno di Atene alla dracma costerebbe a ogni cittadino europeo 11mila euro. Cari lettori che siete persone di mondo senza con questo innalzare il grigio vessillo dell’internazionalismo, vi rendete conto della mostruosità creata da quanti hanno voluto a tutti i costi questa Unione Europea, da quanti ci hanno schiacciati, e ci schiacciano ancora di più, sotto il peso dell’Euro?
Vi rendete conto del “genocidio bianco” provocato da banchieri, speculatori, imprenditori e dagli uomini politici a essi asserviti? Vi rendete conto della leggerezza, della inammissibile leggerezza, con cui 10 o 15 anni fa si volle costringere popoli interi a compiere il salto nel buio che oggi è davanti agli occhi di tutti, o comunque di coloro i quali ragionano tuttora con la propria testa e diffidano di chiunque con aria da piazzista o da ministro vestito a festa prometta benessere, agiatezza, felicità?
Vi rendete conto che con l’Unione Europea, col sempre più robusto potere lasciato nelle mani dei capi (e dei gregari) dell’alta finanza, con l’indisciplina legalizzata di cui gode la cosiddetta alta tecnologia, si compie una catastrofe antropologica senza alcun precedente nella Storia?
Nemmeno la Rivoluzione Industriale partita dall’Inghilterra della seconda metà del Settecento, ebbe un impatto tanto devastante quanto quello di cui sono oggi responsabili i “professori”, i “maghi”, gli “alchimisti”, i quali 10 anni fa ci venivano a dire (ce lo dicono tuttora…) che l’unione economico-finanziaria dell’Europa avrebbe creato per tutti noi un grande, fiabesco, scintillante Villaggio in cui avremmo vissuto nell’opulenza. La catastrofe antropologica è il conformismo in cui scivolano anche spiriti liberi. E’ l’accettazione del potere detenuto da pochi, pochissimi, ed esercitato sulle masse.
Vi rendete conto che, con raccapricciante scellerataggine, si è voluto giocare, per propri, bassi interessi, col destino di centinaia di milioni di europei? Vi rendete conto che l’Operazione Euro doveva servire “anche” a pagare i costi della riunificazione tedesca?
Vi rendete conto che per la riunificazione tedesca si sono svenati, e si svenano tuttora, statali italiani, statali portoghesi, statali spagnoli, contadini francesi?
Vi rendete conto che “i padroni del vapore” (clichè della rubrica che tanti, tantissimi, anni fa appariva sul Guerin Sportivo con la firma del Conte Rognoni…) nulla rischiano e, anzi, accumulano ricchezze sempre più ingenti mentre al cittadino “qualsiasi” si chiedono, con impudenza, altri sacrifici, altri sacrifici ancora – e nemmeno se ne intravede la fine?
Brutta genìa quella degli internazionalisti ‘a oltranza’. Tutti individui pencolanti fra Chiesa Cristiana e Marxismo… Almeno in Italia, provinciali… Ma non i provinciali che un tempo frequentavano il Liceo a Potenza o a Campobasso, a Macerata o a Vicenza, e poi andavano all’“assalto” del Mondo col proprio ingegno, la propria personalità, la propria volontà. Provinciali alla Prodi e anche alla Berlusconi (Bologna e Milano, cari lettori, sono provincia!). Gli ‘alfieri’ dell’“affratellamento dei popoli”, il quale “affratellamento”, all’atto pratico, si dimostra come “la condanna dei popoli”. E provinciale anche il bigio, inquietante Jacques Delors, “capo-scuola”, ‘alchimista’, sì, e molto nocivo, di questa ‘miscela’ europea che non funziona. Che non può funzionare. E’ perverso unire in vasi “comunicanti” 10, 15, 20 nazioni, e anche più. E’ perverso stabilire che il destino dell’Italia dipenda dal destino della Francia, della Germania, della Spagna; e che il destino della Grecia, del Portogallo, della Repubblica d’Irlanda dipenda anch’esso dalle sorti di tutti gli altri Paesi. Questo è disumano. E’ incivile. E’, sissignori, totalitario. L’Unione Europea rappresenta un regime totalitario. Chiamiamole col loro nome, le cose.