Settimana da capogiro. È successo di tutto. E, credo, siamo solo agli inizi. La Lega è stata beccata con le mani nel sacco e sembra che il Vaticano – secondo il rapporto del Dipartimento di Stato americano – sia un Paese a rischio di riciclaggio di denaro sporco. Insomma sono stati violati dei tabù. Sembrava che solo Roma fosse ladrona e non la Lega, essendo nel mitico virtuoso Nord, come sembrava che il Vaticano fosse ricco per opera dello Spirito Santo, vivendo di semplici elemosine. Il giorno dopo, giovedì, si scopre che la Lega non poteva fare tutto da sola, essendo alleata del Pdl, e quindi anche il Popolo della Libertà avrebbe rubato. L’Italia crocefissa in mezzo ai ladroni a piede libero.
Davide Boni, presidente del Consiglio regionale della Lombardia, sarebbe stato il collettore delle percentuali per gli affari della Lega: un milione di euro di tangenti ricevute nascoste nei cd. Da non confondersi con Luigi Lusi che avrebbe rubato al suo stesso partito, la Margherita, tanto non esisteva più. Una sorta di custode dell’arca perduta contenente i soldi dei rimborsi elettorali, cioè del popolo italiano. Per ora, Lusi è in pool position con 20 milioni di euro sottratti al partito per concedersi viaggi, case, yacht vari. Anzi, no, dimenticavo: al primo posto è il tesoriere della Lega Francesco Belsito – delle cui prodezze finanziarie vi ho già ragguagliato – che avrebbe investito 22 milioni di euro, un terzo del rimborso elettorale della Lega solo nel 2010, in Tanzania. Una carriera sfolgorante la sua: da autista a sottosegretario di Calderoli nel governo Berlusconi. Sostiene di aver preso una laurea a Malta e una a Londra, solo che la maturità conseguita in un istituto privato napoletano sarebbe taroccata.
Avrà la terza media, cioè la scuola dell’obbligo? Del resto, non poteva certo Bossi sottoporlo ad un esame d’ingresso nella Lega, essendo un emerito illetterato. Il leghista Salvini, per difenderlo, ha dichiarato maldestramente in tv: “Noi non abbiamo case a Montecarlo”. No, solo in Tanzania. Ha pure aggiunto: “Noi siano i primi a cacciare da casa nostra con i calci nel sedere chi ha sbagliato…” Il problema è che, per Bossi, Boni non ha sbagliato avendo mantenuto la baracca leghista: “Boni non si tocca, non si deve dimettere, noi siamo garantisti!” Certo, soprattutto della propria pagnotta.
Si comincia a sospettare che il deus ex machina del sistema lombardo sia il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, che avrebbe favorito la cementificazione del territorio e del sistema delle tangenti. Come non faceva a non sapere, infatti, che 4 dei suoi assessori e 8 consiglieri maneggiavano tangenti?
Anche lui sta comodo dove sta e non pensa di dimettersi.
Ovviamente è passata quasi in sordina la notizia di tal Luigi Spagnuolo, imprenditore cremonese nel settore delle carni, che avrebbe evaso l’erario per 600 milioni di euro, non avendo mai pagato un soldo di tasse. Gli sono stati intanto confiscati lo yacht e la Ferrari. Causa Monti, non andrà più al mare…
Lo stesso giorno D’Alema se ne esce con la singolare affermazione: “Nel 2013 torneranno i partiti, ma ci sarà la fine del bipolarismo selvaggio”. Mentre il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, detta la ricetta per il popolo bue: “Lavorare di più e più a lungo”. Non ho ancora capito come si abbia il coraggio di dire che bisogna prolungare l’età pensionabile e poi lamentarsi che i giovani non hanno lavoro. Il fatto è che le pensioni se le sono mangiate. Altra ipocrisia: tutti addosso al ministro per la Cooperazione e Integrazione Andrea Riccardi perché gli è sfuggita la parola “politica schifosa”, avendo Alfano tirato fuori il quid…
Intanto noi tapini dobbiamo pagare: l’irpef a marzo, l’imu sulla prima casa a giugno, mentre la benzina è quasi a 2 euro il litro e l’iva ad ottobre arriverà al 23 per cento. Considerato poi che ogni cittadino greco riceverà dall’Europa 22.400 euro, ogni italiano, che pagherà l’irpef, gli presterà (regalerà) 850 euro. Forse bisogna prendere sul serio la minaccia di Bossi: “Monti rischia la vita: il Nord lo farà fuori”. Forse ha ragione D’Alema: torneranno i partiti. Poi troveremo anche noi qualche Stato che ci regalerà i soldi per campà. Il Vaticano potrebbe fare un’opera buona…