Gli eredi degli Arditi del Popolo, gli eredi della Divisione “Garibaldi”, gli eredi di Antonio Gramsci dànno in queste ore un pietoso spettacolo di se stessi.
E’ tuttavia da una ventina d’anni a questa parte che più non li riconosciamo. Cade il Muro di Berlino, l’Unione Sovietica e i suoi satelliti crollano come castelli di carta, e i nostri comunisti “tutti d’un pezzo”, tranne pochissime eccezioni, si mettono a fare i liberisti… Walter Veltroni fa l’americanista senza aver mai schiacciato più di uno o due mesi in America e senza manco conoscere la lingua inglese (“arabo” per la gran parte dei nostri sopravvalutatissimi politici).
Proprio quando avrebbero dovuto far valere il loro punto di vista, davanti all’incognita che s’apriva con tutto il potere nelle mani dei padroni, vollero invece unirsi alle schiere con le quali nel 1980 Ronald Reagan, Presidente degli Stati Uniti, aveva lanciato la controffensiva del Capitale. La “revanche” che spinge ora mezzo mondo sull’orlo della bancarotta, della bancarotta che pende sul capo di italiani, greci, spagnoli, irlandesi, francesi stessi, e che una qualche insidia la pone perfino alla Germania. La recessione (noi la chiamiamo Depressione, poiché di questo si tratta) che in Europa getta nella povertà un numero sempre più alto di famiglie. Oggi la cosiddetta sinistra è un insulto, un tradimento alla Storia, allo spirito della sinistra. Che s’era già spaccata in anni recenti, e più per questioni personali che per ragioni di seria politica, la seria politica che una volta veniva sviluppata dai Togliatti e dai Fanfani, dai Malagodi e dai De Marsanich. Ma ora siamo al “balletto”, balletto sgraziato, però, squallido, senz’anima, senza nulla che vibri. Si polemizza, si litiga, si sottilizza sulla dimostrazione indetta per il 9 marzo dalla FIOM.
Il capo del Pd Pierluigi Bersani lascia i suoi iscritti liberi di agire secondo coscienza… Per Veltroni la manifestazione sarebbe inopportuna… Proprio quando occorrerebbe fare quadrato in difesa, e per il riscatto, dei lavoratori, dei lavoratori scaraventati nelle sabbie mobili del precariato o traditi dalle aziende che, non contente di ricavi già consistenti, scappano all’estero dove la manodopera costa meno che da noi; proprio quando si dovrebbe riconoscere l’indispensabilità di una protesta di massa, ecco appunto che la sinistra gira intorno alle cose, impiega in misura indecente il condizionale, riaffonda nei “distinguo” di cui gli italiani sono maestri insuperabili: prende tempo… Ma tempo per che cosa? Tempo non ce n’è. Il tempo è un lusso oggi negato alla Nazione italiana. Un’altra sinistra, quella che ricordiamo noi, avrebbe agito, avrebbe agito con la tempestività richiesta dalla situazione. Eccoli gli eredi di Turati, Gramsci, di Amendola padre e figlio; e quelli di Bordiga e del “Ricciardetto” che negli Anni Sessanta e Settanta scriveva articoli esemplari su psiche e costume degli italiani, su psiche e costume dei politici italiani. Eccoli gli eredi… I “rampolli” che quasi con voluttà carnale sgranano comunicati- stampa sul Nulla, sul Vuoto, o sulle loro alchimie. Che contemplano sondaggi, percentuali… Che spaccano il capello in quattro, ma in questo erano abilissimi anche gli italiani di mezzo secolo fa, o anche di più. Sono “notabili” anche loro! Neanche loro rappresentano il futuro. Neanche loro hanno risposte da dare, sebbene vogliano farti credere di averne.
Da dove viene tutto questo? Quale ne è la matrice? Viene dal Liceo Classico, dove s’insegna a scrivere temi di 60 righe sul Nulla… Viene dalle mamme che ai pargoli indicano i modi per aver successo senza versare poi tanto sudore. Fra i modernizzatori storici dell’Italia non ce n’era uno che avesse fatto il Classico!