Avremmo voluto un “outsider”, anche se non ci facevamo illusioni. Invece ci ritroviamo con un altro “insider”, con l’ennesimo “insider” nel quadro della tragedia italiana che non finisce. Che non vuol finire. Ecco a voi, cari lettori che vivete e sgobbate in America, Mario Monti da Varese, classe 1943: sarà lui a tentare di formare il nuovo Governo italiano dopo il getto della spugna da parte di Silvio Berlusconi.
Miei deludenti colleghi già lo presentano come un “uomo nuovo”… Chiamalo “nuovo”. Ecco Mario Monti, economista (laureato in Economia a Milano nel 1965), Commissario Europeo per la Concorrenza (1999-2004), Consigliere presso la Goldman Sachs e la Coca Cola Company, membro del Comitato direttivo del Gruppo Bilderberg, Presidente europeo della Commissione Trilaterale (il mostro liberista creato nel 1973 da David Rockefeller), Presidente dell’Università Bocconi di Milano, editorialista del Corriere della Sera, Senatore a vita… Elencare i suoi titoli (ne abbiamo citato solo alcuni) quasi ci portava via lo spazio riservato a ‘Punto di vista’…! E così, sarebbe questo l’”uomo nuovo”… Un economista! Forse, un altro il quale ci dice che una Nazione “è un’azienda, quindi ci vuole rigore”. Ce ne fosse uno il quale ci ricorda, invece, che una Nazione “è una famiglia”. Ce ne fosse uno che non si limita alla cura, al controllo di “uscite e entrate”. Ce ne fosse uno che fa appello a tutti gli italiani, che agli italiani dice “ce la faremo tutti uniti” e pone in discussione i dogmi politico-economici con cui negli ultimi 20 o 30 anni è stato lavato
Mario Monti
il cervello del popolo italiano. Ce ne fosse uno, audace, anti-convenzionale; uno col coraggio di affermare che il protezionismo non è la bestia, non è il germe paralizzante, non è il nemico del progresso che il Sistema vuol far credere (e c’è riuscito) che sia a italiani, americani, tedeschi, francesi, spagnoli e così via.
Ce ne fosse uno colto, ma davvero colto, così tanto da sentire perfino il pudore di nasconderla un po’ la propria erudizione. Uno che nel proprio pensiero abbia ben chiaro il cammino dell’uomo occidentale dall’Ellade e da Roma fino all’abbattimento del Muro di Berlino, al crollo dei Paesi del Patto di Varsavia, alla nascita del neo-liberismo che alimenta le diseguaglianze, distribuisce povertà anziché miseria, riduce in stato di semi-schiavitù masse intere, specie qui in Italia. Ognuno è libero di illudersi come meglio crede: ci si illuda, allora, sul conto di Mario Monti, economista e politico (la persona è tutta un’altra cosa: non ci permettiamo di giudicarla), come tanti si illusero a suo tempo su Berlusconi, Fini, D’Alema.
Tuttavia, non avremmo voluto neanche un intellettuale al posto di Monti. Per carità! Poteva capitarcene uno secondo il quale “gli americani sono bamboloni, gli inglesi tutti fetenti, gli europei ‘veri’ sono i tedeschi e noi ‘Latini’, così estrosi, così ‘umani’”… Uno (o una) che magari ti squalifica se sa che fumi 20 sigarette al giorno e mangi pastasciutta due volte al giorno… Uno convinto che l’esperienza diretta non serva: basta l’intuito, basta l’intuizione… Uno secondo il quale l’esaurimento nervoso viene “solo” alle donne! L’Italia è piena di tipi così.
Si ricomincerà col molto pedestre, esasperante, “time consuming”, esercizio delle “riforme”… Delle riforme strutturali! Sarà tutto inutile, come inutile è stato dagli anni Settanta in poi. Non sono le “riforme” ciò di cui ha bisogno l’Italia. Ciò di cui ha bisogno l’Italia è la riforma della psiche degli italiani. Ci servono italiani che mantengano le promesse, italiani che non ti condannino a attese estenuanti, a umilianti anticamere; italiani concreti, ma di gran sentimento, padroni della propria materia, felici d’insegnare con animo lieto; indifferenti al lusso, al fasto. Questa sarebbe la sola, vera, grande riforma.