L’inizio della rivolta. Due settimane fa il ministro Brunetta è stato costretto a sposarsi a mezzanotte, nel chiuso di un albergo di Ravello e la sua dolce Titti a rinunciare all’abito da sposa. Per paura degli assalti dei precari, che lui aveva apostrofato come “la peggiore Italia”. La lingua batte dove il dente duole: lui sa di che pasta è fatto. Così dolce da marcirgli i denti e la lingua.
Eppure i suoi colleghi al governo pensano che a loro non toccherà, visto che la casta politica nella finanziaria ha risparmiato se stessa. Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ha rilasciato un’intervista sulla necessità dei tagli agli sprechi da una località turistica con yacht sullo sfondo. Gli mancava solo la sua camicia rosa che lo fa tanto Formigona.
La ministra del Turismo, Michela Brambilla, ha annunciato l’apertura di due nuovi uffici del ministero: uno a Napoli “perché il caos rifiuti sta penalizzando il settore e quindi serve la presenza di un ministero”; l’altro a Monza perché “la regione Lombardia è tra quelle con le migliori performance turistiche: la sede serve come sostegno e come ponte verso l’Expo 2015”. Spiegazione: la Brambilla tenta di risolvere i due grandi problemi italiani incrementando il turismo ecologico ed edile, così finalmente i turisti puliranno Napoli e costruiranno di lena dei grattacieli sulle voragini aperte nel sottosuolo milanese dall’entourage della sindachessa del Pdl Moratti. Oppure la Brambilla vuole aver un ufficio vicino a casa, dove ha la fattoria con gli amati animali, e uno vicino al mare per fare la turista in prima persona?
Il deputato del Pdl Alfonso Papa ha dichiarato di sentirsi prigioniero politico non appena è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito della P4, un’associazione a delinquere finalizzata anche a controllare appalti e nomine.
Ma io li metterei dentro tutti. Ladri che si fanno pagare per loro e i loro familiari, attraverso l’Assistenza Sanitaria integrativa, 10 milioni l’anno tra spese odontoiatriche, ricoveri e interventi vari, chirurgia estetica, cure termali, trattamenti fisioterapici, psicoterapie… Insomma, sono finti non solo dentro ma anche fuori! Dimenticavo: godono anche della copertura assicurativa completa nel caso di furto di effetti personali, come le pellicce, così ogni anno se ne fanno una nuova. Oltre a voli gratis, diarie, auto blu, ristoranti, barbieri e parrucchieri… Camera, Senato, Corte Costituzionale e Presidenza della Repubblica ci costano 2 miliardi, più 480 milioni la presidenza del Consiglio e 230 gli uffici di gabinetto dei ministeri.
“Non è più una questione solo economica – hanno scritto sul Corriere Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella – ma di decoro delle istituzioni”. Appunto, di decorazione: stucco e pittura fa bella figura. E pensano che basti, reputandosi i pilastri portanti della Repubblica.
Gli indignati invadono il web e stanno pensando di scendere in piazza.
Il leghista Giancarlo Gentilini, ex sindaco di Treviso, ha notato che “c’è uno scollamento tra potere centrale e popolazione. Prima o poi si arriva alla resa dei conti”. Che perspicace!