Cari lettori italiani che vivete in America, ve lo avevamo già detto varie volte e in anni nemmeno più tanto recenti. Ma ora non ci sono più dubbi: il popolo italiano non ha un solo difensore, se si eccettuano Beppe Grillo e Antonio Di Pietro, capaci di mobilitare parecchia gente, nonostante l’ostruzionismo, pesante, sistematico, delle tv e dei giornali dei padroni, ma, almeno secondo noi, riluttanti ad andare “fino in fondo”.
La manovra finanziaria ideata dal Ministro Giulio Tremonti, ha ricevuto venerdì scorso l’approvazione del Parlamento. A favore ha votato anche l’opposizione, rappresentata in massima parte dal Partito Democratico (il Pd) guidato dal signor Pierluigi Bersani, il quale ci dimostra in queste ore di credere ancora alla Befana, alle Fate… L’imperturbabile personaggio mercoledì 13 luglio giustificava così la decisione di reggere il sedere alla maggioranza (…): “Votiamo a favore, ma, dopo, loro (il Governo Berlusconi, N.D.R.) lascino, se ne vadano”. Insieme alla deprecabile decisione, anche un uso della lingua italiana piuttosto goffo, macchinoso nel ritmo, nella sintassi… Figuriamoci se i satrapi della destra hanno intenzione di mollare… Dal potere ricavano quasi un piacere fisico, “marziale”… Tutti soldati, invitti, coraggiosissimi, che si battono per la Patria, per amore della Patria. La Patria la insudiciano così, col loro pacchiano e nocivo militarismo, col pervicace attaccamento a privilegi (ripetiamolo ancora) da Ancien Règime.
Contribuire al varo di questa Finanziaria, è assurdo. E’ ignobile. E’ disonesto. E’ dimostrazione di ignavia, pusillanimità, dimostrazione di pigrizia mentale e di pigrizia fisica. E’ una mostruosità. Come una mostruosità è la destra, italiana o francese o inglese che sia. E’ la consorteria (specie quella nostrana) dei campionissimi dell’”armiamoci, e partite!”, è una conventicola composta sia da affaristi della peggior specie, sia da tizi senza né arte né parte, ma scaltri, instancabili, “persuasivi”. C’è tuttavia dell’altro in questo nauseabondo calderone italiano: è l’acquiescenza della maggioranza e dell’opposizione al diktat di alcuni giorni fa lanciato con delittuosa perentorietà all’Italia dall’Unione Europea: niente tagli alle tasse! Il Governo di Roma ubbidisce, l’opposizione ubbidisce, tutti tristemente d’accordo, criminosamente d’accordo, nel vessare, spolpare, sfruttare il cittadino italiano oramai amorfizzato, rassegnato allo strapotere della classe politica, degli speculatori, delle banche.
Questa finanziaria è una ladra. Ma è una ladra la quale, col sostegno di numerosissimi comprimari e spalleggiatori, svuota le tasche di chi non molto possiede e lascia intatti i grandi capitali di quanti seguiteranno a farsi beffe della giustizia sociale, dei veri interessi del popolo italiano, dei giovani i quali reclamano un lavoro, una sicurezza che mai avranno. Giovani comunque responsabili delle proprie, atroci disgrazie, responsabili in gran parte del precariato che li avvilisce, li umilia, li schiavizza. A questa finanziaria si dovrebbe rispondere con la mobilitazione di massa. Si dovrebbe rispondere con un movimento d’opinione articolato, assiduo, capillare. Capillare dal Trentino alla Sicilia. Con un movimento di massa che si presenti “a brutto muso” poiché non vi sono (duole dirlo) più altri metodi. Ma è mai possibile (la vicenda ormai è ventennale) che si debba procedere sempre e soltanto a “tagli”?! Possibile che non vi siano altre vie d’uscita? Possibile che le fortune di centomila individui debbano provocare la rovina di altri venti o trenta milioni di italiani? Ma sarà sempre così finchè lasceremo che al nostro collo si stringa ancor più il nodo scorsoio impostoci dai “mandarini” dell’Unione Europea. Sarà sempre così finchè rinunceremo alla nostra sovranità, alla sovranità nazionale, che è il bene più prezioso di un popolo. E’ la sua libertà. La sua vera libertà.