E’ arrivato Asterix e Cesare è capitolato. Il piccolo gallo ha affrontato di petto l’imperatore, dicono bombardandogli i timpani, e il Nostro ha deciso di bombardare la Libia. In verità il giorno precedente era già stato messo in riga via etere dallo sceriffo americano. Insomma Berlusconi ha dovuto prendere posizione e smettere di fare l’indiano: ha scatenato anche lui i suoi caccia sul cielo d’Oriente.
Sarkofago (come l’aveva apostrofato il settimanale Panorama, di proprietà berlusconiana) ha tramortito il rivale dicendogli papale papale che se non dava una mano alla sacra alleanza perdeva 100 miliardi di dollari di investimenti italiani in Libia.
Berlusconi, che è del segno della Bilancia, ha messo sull’altro piatto il Carroccio, con tutte le sue piccole imprese del nord, e ha visto che non c’era storia. E non era più tempo di mitologia, di riti celtici e di Nabucco. Anzi gli è stato chiarissimo: “Oh, mia patria sì bella e perduta… senza soldi e senza il petrolio libico”. Solo che non ha avuto il coraggio di dirlo all’Umberto, il quale ha appreso dalle agenzie stampa che Pantalon si era abbassato i pantaloni e Schengen stava per diventare solo una marca di jeans per extra-comunitari.
L’uomo tutto d’un pezzo ogni giorno perde un pezzo ma, se non lo fa fuori Bossi, non lo faranno certo fuori gli italiani. Anche loro, non solo gli inglesi, hanno diritto di avere un imperatore, un re, un reuccio insomma in cui credere. Anche loro vogliono sognare guardando le foto delle magioni berlusconiane, delle figlie del Cavaliere che si sposano e divorziano, che vestono i figlioletti come principini… Poi con due famiglie e l’harem non bisogna aspettare trent’anni tra un matrimonio/tradimento e l’altro. La dinasty berlusconiana è molto più divertente della royalty inglese, è più volgare e al volgo piace di più: ci si immedesima. Ci sono più possibilità di diventare un Berlusconi, una moglie di Berlusconi, una figlia di Berlusconi o figlioccia, che dir si voglia, piuttosto che una duchessa inglese come Kate Middleton.
Questa volta all’amore crediamo. E non perché siamo degli inguaribili romantici. Dopo mesi di squallido e mercenario bunga bunga italiano, altro che d’importazione, abbiamo potuto vedere in eurovisione cosa avveniva al di là della Manica: un matrimonio d’amore. Beh, non ce lo ricordavamo quasi più, l’amore. William e Kate, si guardano di continuo, si piacciono, si parlano: sono complici. E da dieci anni. Allora i giornalisti di gossip a commentare: lei è interessata perché lui sarà il futuro re d’Inghilterra. Lei è fortunata perché ha trovato un principe bello e bravo, se no sarebbe stato un inferno, come per Diana. Poi tutti a dire: ha firmato un contratto prematrimoniale capestro perché, se divorziano, non potrà aver l’affidamento dei figli. Che mamma è?
Ma scusate, una che è innamorata e che mamma non è perché dovrebbe anteporre degli ipotetici figli all’Amore con la A maiuscola? Se una è innamorata ed è contraccambiata, è talmente sicura del suo amore che non pensa possa cambiare. Il bello dell’amore è questo coraggio di abbandonarsi all’altro. Medea, Arianna, eroine dei miti, hanno perso tutto per amore; Kate oltretutto non aveva nulla da perdere, ma tutto da guadagnare. Voglio proprio vedere quale di quelle giornaliste comari avrebbe detto di no a un William. Una che dirige Novella 2000 ha tenuto banco su Sky 24 commentando che era stato un matrimonio troppo perfetto, che perciò non poteva dargli 10, che William non si era emozionato e tantomeno Kate. I giornali cretini vengono diretti da cretine e viceversa. William era emozionatissimo ma non lo dava a vedere cercando di scherzare: non far trapelare i propri sentimenti è la prima cosa che insegnano in una famiglia di alto lignaggio. E se Kate è piaciuta alla regina è stato proprio perché ha dimostrato di avere carattere e forza d’animo in questi anni. Era emozionatissima quando pronunciava la sua promessa, tanto che stringeva le labbra per trattenere la commozione. Poi in fondo è una Capricorno e ha i piedi ben piantati per terra, mentre lui un Cancro. Una coppia così, assicurano gli astri, è destinata ad amarsi tutta la vita. E noi ci speriamo proprio. Ma questo è folclore.
Oggi il potere è in mano a reucci che ne fanno un personale delirio in cui ci trascinano tutti.