Ci sono popoli che riconoscono subito quei leader che sono sul punto di deviare la storia della nazione verso il progresso democratico. Altri lo faranno solo quando quel leader giunge alla fine della sua lotta per il rispetto dei diritti e della libertá di tutti. Quel ritardo é dovuto soprattutto alla forza del regime che gli si oppone, grande manipolatore dell’informazione. Ma lo straordinario protagonista politico del suo tempo, seppur oscurato o deriso, non molla e alla fine vince senza raggiungere "il potere". Per quel politico atipico, infatti, non é il fine a giustificare i mezzi ma al contrario, i mezzi a qualificare il fine. Coerenza di lotta politica che dura da oltre sessant’anni.
Il recente libro di Valter Vecellio, "Marco Pannella. Biografia di un irregolare" (Rubettino, 2010), é la storia di un uomo straordinario, nato 82 anni fa in Abruzzo da madre svizzera-francese. La vita di Marco Pannella raccontata attraverso le sue lotte politiche dal dopoguerra ad oggi.
Scritta da un giornalista che é anche un militante radicale, questa biografia politica di Pannella finisce per ricostruire la storia della lotta per i diritti civili in Italia. Vecellio, oltre al suo ricco archivio, ha sfruttato la vicinanza con Pannella per scavarne la memoria, ma da "interrogato" il leader radicale non sapeva che quel suo compagno stesse preparando un libro. Quando lo ha visto stampato, gli ha solo detto: "Non é vero che fumo sigarette al mentolo".
Per Vecellio, Pannella é il Partito radicale. In Italia dei liberali da mezzo secolo continuano a farsi chiamare radicali, ecco giá l’"anomalia" della democrazia italiana. Si ripercorrono cosí le vicende di vittorie epocali, come quella sul divorzio, in cui i radicali sono in piena sintonia con gli italiani.
Pannella fatica peró per decenni a far riconoscere agli italiani altri fondamentali diritti negati, soprattutto sulla giustizia. Il detenuto in attesa di giudizio é una fissazione pannelliana ben prima del famoso caso Tortora che infatti trova i radicali pronti a raccogliere la sfida. Lotta contro la carcerazione preventiva ma anche contro l’indecente condizione di tutti i detenuti nelle carceri sovraffollate italiane.
La giustizia e il rispetto della legge, é il filo conduttore nella vicenda politica di Pannella narrata da Vecellio, dove tante altre campagne spiccano per il marchio indelebile che lasciano, come la lotta alla fame nel mondo con quella straordinaria mobilitazione dei premi Nobel, che solo un preveggente della politica poteva organizzare. Pannella é un profeta della democrazia.
Manca lo spazio per elencarle tutte le battaglie vinte sui diritti degli italiani e non solo. Vogliamo peró segnalare come nel saggio di Vecellio appaiono anche i grandi maestri di Pannella che ne diventano anche discepoli e compagni di lotta. Pannella riesce ad attrarre giganti che, come Silone, Pasolini, Sciascia e tanti altri, hanno fiducia in quel politico anomalo perché, come riassume lo scrittore siciliano: "Marco Pannella é il solo uomo politico italiano che costantemente dimostri di avere il senso del diritto, della legge, e della giustizia".
Il bel libro di Vecellio ha infatti un titolo sbagliato: "Biografia di un irregolare" per raccontare la storia politica di chi lotta per il rispetto delle regole e della Costituzione in Italia?
Marco Pannella ha iniziato il 19 aprile un ennesimo sciopero della fame, metodo di lotta gandhiana che gli ha fatto abbattere piú volte il muro di gomma della disinformazione controllato dal regime della partitocrazia.
"Perché sono in sciopero della fame? Perché l’Italia torni – secondo gli standard internazionali – a potere in qualche misura essere considerata una democrazia. E non una democrazia reale nello stesso senso in cui la Russia era il paese del socialismo reale…." ha detto dai microfoni di Radio Radicale.
Ha scritto il premio Nobel Eugenio Montale: "Dove il potere nega, in forme palesi, ma anche con mezzi occulti la vera libertà, spuntano ogni tanto uomini ispirati come Andrei Sacharov e Marco Pannella che seguono la posizione spirituale più difficile che una vittima possa assumere di fronte al suo oppressore: il rifiuto passivo. Soli e inermi, essi parlano anche per noi".
Pannella, classe 1930, come emerge chiaro nel libro di Vecellio, ancora oggi continua a difendere i diritti di tutti.