Una passeggiata con le ciaspole tra boschi innevati e panorami sulle Dolomiti Bellunesi tra Auronzo e Misurina, e una visita a Vigo e Lozzo di Cadore, località più piccole ma ricche di attività interessanti e originali: ecco alcune idee per godersi al meglio il territorio del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti in Veneto. Non è la montagna delle grandi catene alberghiere, delle piste affollate, dei grandi numeri, ma è la terra delle Tre Cime di Lavaredo, di Auronzo e Misurina, un paradiso naturale dove trovare la propria dimensione e il giusto ritmo, e scoprire gioielli nascosti d’arte, senza fretta, per godersi la vacanza anche in famiglia e coi bambini.

Escursione con ciaspole e merenda
Camminare nella natura è il primo segreto per scoprire i posti più nascosti e inaspettati di un territorio. Se la neve è fresca con le ciaspole, altrimenti semplicemente con gli scarponi ai piedi, si percorrono i numerosi sentieri che attraversano il comprensorio del Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti. Tra gli itinerari, molto bello quello per il Rifugio Città di Carpi, a 2.110 metri di altitudine. Punto di partenza: la seggiovia Col de Varda che in una decina di minuti permette di raggiungere l’omonimo Rifugio Col de Varda. I più allenati possono percorrere il sentiero a piedi, battuto anche in inverno. Da qui ci si immette sul sentiero Cai 120. Sono circa 2 ore di cammino e non ci sono difficoltà, ma per il dislivello di 750 metri è bene avere un minimo di allenamento. L’arrivo è ricompensato da un buon pranzo con prodotti genuini del posto.
Altro percorso ideale per abbinare cammino e pranzo in baita è quello che da Misurina porta a Malga Maraia. Dall’Albergo Cristallo, si sale lungo il sentiero che poi si addentra in un bosco e diventa pianeggiante, poi si incrocia la strada forestale che porta ai pascoli di Malga Maraia. Un’ ora e mezza di cammino, un dislivello di 300 metri ed un buon pranzo a Malga Maraia ( che nella stagione invernale, come il Rifugio Città di Carpi, è aperto solo il sabato e la domenica), e poi si torna.

Vigo e le chiesette storiche
La piccola Vigo di Cadore racchiude dei tesori artistici, come alcune chiesette storiche. Tra queste, la Chiesa Pievanale di San Martino del 1208, ricostruita nel 1559, conserva un vero patrimonio di opere d’arte di diversi periodi storici: il trittico attribuito ad Antonio Rosso (1492), la pala lignea di Valentino P. Besarel (1866), numerose opere dell’artista locale Tommaso Da Rin.
La Cappella di Sant’Orsola conserva il ciclo pittorico più bello del contesto dolomitico. Gli affreschi la rendono una “piccola cappella degli Scrovegni” e dimostrano come la rivoluzione di Giotto sia arrivata anche tra le Dolomiti.
La chiesa più antica della vallata è Santa Margherita in Salagona: risale al XIII° secolo e ricalca l’impostazione delle chiese primitive della zona. Il ciclo pittorico al suo interno è un raro esempio, nel contesto bellunese, del passaggio dall’arte bizantina all’arte gotica.
E poi c’è la Biblioteca storica cadorina, fondata nel 1892 dal prof. Antonio Ronzon, al quale è dedicata. Costituisce il più importante centro di raccolta di testimonianze che riguardano direttamente o indirettamente il Cadore con oltre 8.000 volumi, 550 pergamene, raccolte di 120 riviste, manoscritti e continue donazioni che ne fanno una vera istituzione specializzata.
Latte e formaggio
La cucina è uno dei modi più divertenti per conoscere l’identità di un territorio. Tra tutti i prodotti tipici, la parte da protagonista spetta ai formaggi, presenti in una ricca varietà. Tradizione che viene dal passato, quando quasi ogni famiglia possedeva una o più mucche per ricavarne latte e formaggi per il proprio consumo. Oggi ci sono piccole latterie, malghe e aziende più strutturate, ma i prodotti conservano la stessa qualità artigianale di un tempo, grazie all’alimentazione delle mucche a base di fieno e erbe di pascoli incontaminati sugli alpeggi.
A Lozzo di Cadore si trova l’interessante Museo della Latteria. Fondata nel 1884, la Latteria sociale di Lozzo è stata per anni sede della lavorazione del latte prodotto dagli animali da allevamento, principalmente mucche, ma anche capre e pecore. Ha cessato la sua attività un secolo dopo, nel 1984, ma per anni fu una fonte di sopravvivenza per la comunità. Alle donne era affidata la mungitura, tranne nel periodo estivo quando, da metà giugno a metà settembre, gli animali venivano portati nella zona di Pian de Buoi.
Come arrivare
Auronzo di Cadore è raggiungibile da sud percorrendo la direttrice da Venezia – Belluno (uscita Autostrada A27) per proseguire lungo la Strada Statale 51 bis “di Alemagna” immettendosi poi e sulla Strada Statale 52 “Carnica”. Da nord/nord-ovest si accede al territorio comunale attraverso il Passo Tre Croci (da Cortina), dalla Val Pusteria salendo da Carbonin e dal Comelico attraverso il P.sso di S.Antonio.
In treno, dalle Stazioni di Venezia, Mestre e Padova vi sono numerosi treni diretti o con cambio a Ponte nelle Alpi – Belluno per la Stazione di Calalzo di Cadore. Alla Stazione di Calalzo ci sono le coincidenze mediante servizio autobus, per che raggiungere tutti i paesi del Centro Cadore.
Info: Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti, tel. +39 0435 99603 – www.auronzomisurina.it