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Alla scoperta dell’Alta Val Venosta per viziare sensi e palato

Facciamo tappa a Malles, vivace paesino di montagna al confine con Austria e Svizzera

Gloria CiabattonibyGloria Ciabattoni
Alla scoperta dell’Alta Val Venosta per viziare sensi e palato

Val Venosta (ph: Gloria Ciabattoni)

Time: 4 mins read

Antichi piccoli borghi ricchi di storia, vette innevate d’inverno e pascoli rigogliosi in primavera, frutteti di mele, pere, albicocche e vigneti famosi nel mondo, storie e leggende da ascoltare in una baita davanti a un piatto di canederli e un bicchiere di Riesling, e poi relax in un eco-hotel che vizia i sensi e il palato.

Questa è la Val Venosta, che si estende da Merano al Passo di Resia, al confine con Austria e Svizzera, uno dei principali passaggi nord-sud delle Alpi. La valle ha scarsa piovosità, sole tutto l’anno e forti escursioni termiche, clima che favorisce la crescita dell’albicocca venostana (tra i 700 e i 1200 metri di altitudine), ma anche di mele, della pera pala (che si trova solo qui) e dei famosi vigneti. Lunga 90 km, racchiude borghi gioiello come Glorenza (la città più piccola d’Italia) e Malles.

E Malles sarà la base per un long weekend in Alta Val Venosta. Se non si vuole arrivare in auto, un’alternativa è il treno. Si arriva a Bolzano, da dove si prende  la coincidenza per Merano, e da qui si prosegue per Malles (59,8 km), con il treno della Val Venosta, che fa 18 fermate e come tappa finale ha Malles. Dalla stazione all’hotel Garberhofhotel 4* Superior inaugurato nel 1981 dalla famiglia Pobitzer, ci sono poche centinaia di metri, ma l’albergo manda un’auto a prendere l’ospite, che al Garberhof si può concedere un relax all’insegna del “Silent Luxury”, un lusso silenzioso, discreto ed ecologico.

Edificato nel 1981 dalla Pobitzer, l’hotel per volontà del proprietario Klaus Pobitzer (con la collaborazione dell’architetto Thomas Rampp) è stato in gran parte ristrutturato e riaperto il 20 dicembre scorso. Ci sono 23 nuove stanze, per un totale di 20 camere, 20 suite e 2 chalet. Il giardino esterno si arricchisce di un laghetto balneare biologico. Nell’area benessere “Mii: Amo” di 2200 mq sono stati impiegati materiali naturali quali l’argilla, il larice, il legno di abete rosso e rovere. Notevole è l’ hammam alberghiero tra i più grandi d’Italia, con 6 aree per il rituale di purificazione, e poi ci sono biosauna, sauna finlandese panoramica, docce emozionali, zona esterna con vasca ad acqua fredda, piscina interna ed esterna riscaldata panoramica, area fitness e zona beauty per massaggi e trattamenti con l’esclusiva linea cosmetica a base di albicocca prunus armeniaca, antica cultivar dell’Alto Adige.

Il Garberhof vizia l’ospite, a cominciare dal Lounge Bar 1981 dove si assaporano vini e di gin: ve ne sono ben 70 etichette, tra i quali spicca il Felix Luis realizzato in esclusiva per il proprietario Klaus a base di albicocca. E per completare le delizie per il palato, il Ristorante Pobitzer, guidato dal giovane chef Christian Lechthaler, propone sia ricette tradizionali altoatesine, che di varie regioni italiane. Ancora, tra le novità c’è il vigneto di vitigni autoctoni – Souvignier Gris, Solaris e Johanniter – proprietà dell’ hotel, a oltre 1000 metri di altitudine: quest’anno c’è stata la prima e soddisfacente vendemmia.

Malles ha solo 5.309 abitanti e una storia che inizia coi romani, e si incontrano tracce perfino dei fiorentini, infatti Claudia de’ Medici, reggente del Tirolo, conferì a Malles nel 1642 lo stemma e il diritto di mercato per due fiere,  quella di San Giorgio il 23 aprile e quella di San Gallo il 16 ottobre. Oggi è rilassante aggirarsi nel centro storico dalle case medioevali affrescate, visitando le chiese romaniche, quella di San Benedetto e quella di San Vito. Per chi ama i sapori locali, un must è la macelleria Mair: i proprietari da tre generazioni producono salumi, affumicati e non, in particolare un ottimo speck.

Lago (ph: Gloria Ciabattoni)

Malles è base per tante gite nei dintorni (molte le organizza Garberhof). A poca distanza infatti troviamo le montagne dell’Ortles, della Val Mazia, del Passo Resia, della Val Monastero. Una bella gita è in Vallelunga (da Malles si prosegue per Curon Venosta, poi si svolta a destra per la Vallelunga e la si segue tutta fino al paese di Melago) che d’inverno si può scoprire con le ciaspole, e in primavera ed estate si può passeggiare fra i prati in quota, e sostare poi a Malga Melago (2.020 m) per un gustoso spuntino (ottimi speck, formaggi e canederli e vino).

Vicino è anche il lago di Resia, famoso per il campanile che emerge dalle acque, ed è ciò che resta del vecchio paese di Curon Venosta dopo la costruzione negli anni ’50 della grande diga per produrre energia idroelettrica. Ciò che resta di case, masi, strade è a 22 metri sotto l’acqua, ed emerge solo il campanile della Chiesa romanica di Santa Caterina d’Alessandria, del 1357. Una storia che ha ispirato una serie di Netflix, Curon, ed attira tanti turisti. Si dice che di notte, d’inverno, con il lago ghiacciato e il campanile che si può raggiungere a piedi, si sentono suonare le campane… che furono asportate nel 1959. Una leggenda che aggiunge fascino a questo lembo di Alta Val Venosta.

Glorenza (ph: Gloria Ciabattoni)

A circa 3 km da Malles troviamo Glorenza, gioiellino che sarebbe peccato non visitare, è infatti annoverata fra “i borghi più belli d’Italia”. Ha poco più di 900 abitanti ma vanta il titolo di città, negli anni 1291-1294 ottenne dal principe regnante del Tirolo Mainardo II il privilegio di civitas, ed oggi è la città più piccola dell’Alto Adige.

Fondata 700 anni fa, fu importante come fortezza e snodo commerciale, e ancora oggi qui si tengono due fiere di importanza locale: il mercato di S. Bartolomeo in agosto ed il “Sealamorkt” a novembre. Vi sono ancora in parte le mura di cinta rinascimentali con le torri d’angolo rotonde,  i bianchi suggestivi portici del XIII secolo, gli edifici signorili del XVI secolo.  Da vedere, nella torre di Porta Sluderno, la mostra su tre piani  “Tappe di una piccola città”, che mostra la storia di Glorenza con le professioni, i mercati commerciali e le curiosità. Una parte del cammino di ronda è accessibile anche da questa torre d’ingresso.

Prima di lasciare Glorenza, si può comprare il pane con la pera pala, tipica della zona: un gustoso souvenir per portarsi a casa un ricordo dell’ Alta Val Venosta.

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Gloria Ciabattoni

Gloria Ciabattoni

Bolognese doc, giornalista professionista, sono stata caporedattore al QN (Quotidiano Nazionale: Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno), specializzata in reportage di viaggi ed enogastronomia, settori che seguo tutt'ora.

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