Bella è bella Taormina, questo è indiscutibile. Adagiata sulla costa orientale della Sicilia, a picco sul mare, ispiratrice di miti e leggende, con le sue meraviglie paesaggistiche e artistiche, la Perla dello Jonio è la capitale glamour del turismo nell’Isola, importante meta già dai tempi del Grand Tour. Ma c’è di più oltre al patrimonio marino e culturale-evocativo di rilievo: la cifra specifica, il plus, è dato da quell’alone di magia che l’avvolge, un fascino che sembra venire da lontano quando Tauromenion, questo l’originario nome, cioè insediamento sul monte Tauro, era una delle più antiche colonie della Magna Grecia e la sua storia veniva raccontata da Plinio il Vecchio, Strabone e Diodoro Siculo.

La via dove ci si incontra, ci si fa vedere, si vive la mondanità e il rito dello struscio, “u passìu” in siciliano, è corso Umberto, cuore pulsante di Taormina, incastonato tra Porta Messina a nord e Porta Catania a sud. Una passeggiata d’obbligo lungo le vetrine dello shopping griffato e dei souvenir in stile siculo, dove è possibile fare delle soste golose assaporando cannoli o arancini oltre alle famose granite di caffè, gelsi, mandorle o pistacchio, secondo la stagione. Oppure ci si può fermare per un aperitivo in uno dei tanti bar come il Mokambo, lo storico locale aperto nel 1952 in Piazza IX Aprile, considerato il “salotto buono” della città per il belvedere da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato, una sorta di Trinità pagana: il Teatro Antico, la baia di Naxos e il profilo maestoso del vulcano Etna, “a Muntagna” per i catanesi.
Un’agorà che come per incanto ci proietta per un momento nel passato, nei giorni dei grandi fasti di Taormina, gli anni ’50-‘60-‘70, quando i registi e gli attori più noti di Hollywood e di Cinecittà passavano da qui per uno dei più prestigiosi festival cinematografici europei, dove la malìa era l’oliva nel Martini Dirty – il cocktail più richiesto del tempo ritornato di tendenza – creato da Franklin Delano Roosevelt, il trentaduesimo Presidente degli Stati Uniti d’America.
L’atmosfera raffinata e l’eleganza di edifici come Palazzo Corvaja, costruito sui resti di un antico foro romano, e Palazzo Duchi di S. Stefano, in arte gotica siciliana, conducono al Teatro Antico, luogo alchemico fra i più iconici al mondo, secondo teatro per grandezza in Sicilia, dopo quello di Siracusa, costruito nel III secolo a.C circa dai greci e ampliato dai romani. In questo suggestivo palcoscenico dal 15 al 19 giugno, va in scena “Taobuk Festival – See Sicily” la grande kermesse della letteratura, e non solo, giunta alla tredicesima edizione. Il tema scelto per il 2023 è “Le Libertà riconosciute ma anche negate”, in una mappatura spazio-temporale le cui coordinate saranno tracciate dai più autorevoli scrittori, intellettuali, filosofi e artisti internazionali.
“Le Libertà” (al plurale), coglie a fondo lo spirito del festival che ho ideato tredici anni fa – spiega Antonella Ferrara, Presidente e Direttore artistico di Taobuk Festival – See Sicily – un format innovativo, in perfetta consonanza con lo sfaccettato humus culturale che fin dal Settecento ha fatto di Taormina la meta prediletta di personalità eccelse nei vari campi. Una scelta, quella di indagare il fuoco di un anelito connaturato al genere umano, dettata dall’urgenza: perché la condizione di uomini liberi – aspirazione possente, codificata con l’approvazione della Carta rivoluzionaria dei Droits de l’Homme et du Citoyen del 1789 – è un percorso ancora tortuoso. Un miraggio, per i due terzi del pianeta. Una lotta per un traguardo sempre in fieri. Non è passato, remoto o prossimo – conclude la Ferrara – è oggi, lo dimostrano le coraggiose proteste delle donne iraniane. E dunque il festival, seguendo la suggestione di Benedetto Croce che sottolineava come ‘la libertà al singolare esiste solo nelle libertà al plurale’, ad indicare l’effetto moltiplicatore di un anelito che si plasma ed evolve via via in simbiosi con i mutamenti sociali e di costume, sarà ancora una volta palcoscenico delle belle Lettere al centro del Mare Nostrum”.
Taobuk See Sicily sarà dedicata alla ricognizione delle libertà, quelle riconosciute e soprattutto quelle negate, ai singoli come alla collettività. Tra le super ospiti che offriranno uno sguardo, un punto di vista femminile, saranno premiate quest’anno con il Taobuk Award for Literary Excellence: Annie Ernaux, Nobel 2022, con la sua scrittura che è un “atto politico”; Joyce Carol Oates, più volte finalista al premio Pulitzer, capace di esplorare temi come la violenza domestica, l’oppressione e la mercificazione delle donne; e Azar Nafisi, autrice del capolavoro “Leggere Lolita a Teheran”, testimone del suo tempo, costretta a scegliere l’esilio negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni del regime iraniano. Perché, In ultima analisi, quella della letteratura è una storia di audaci libertà, non allineate e controcorrente.
Che dire ancora di Taormina? Questa cittadina permette di divertirsi, di far sognare turisti e viaggiatori, buongustai, appassionati del grande schermo e lettori liberi e coraggiosi. In un’unica parola Taormina è beautiful!