Anche quest’anno è tornata al Fermo Forum (a Fermo, nelle Marche) “Tipicità Festival 2023” (www.tipicita.it), giunta alla 31esima edizione: presenti all’inaugurazione il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, sindaci e assessori dei Comuni circostanti, l’Ambasciatore della Tanzania Mahmoud Thabit Kombo, e l’ideatore di Tipicità Angelo Serri che da perfetto anfitrione ha presentato numerosi eventi. Eventi che sono stati tanti, oltre 80, e si sono susseguiti in uno spazio di 2.000 mq, dove sono state presentate e raccontate eccellenze gastronomiche, con i vini della regione illustrati in “Autochton”.
E se i convegni e gli show-cooking illustravano i segreti degli chef (tanti, giovani, preparati) per cucinare senza sprechi, per utilizzare i prodotti bio, per impiegare al meglio antiche farine e per preparare dolci tipici, l’area dei produttori ha permesso uno shopping gastronomico a base di salumi locali (in testa il ciauscolo) di formaggi, olive, farine, pasta, la crescia sfogliata, miele, e naturalmente vini. Ed è stato presentato il Wine Tour delle Marche, l’anteprima del Grand Tour delle Marche che in 16 tappe, dal 24 marzo e il 19 maggio, permette di incontrare produttori e protagonisti della filiera vinicola marchigiana, ma anche di scoprire il territorio grazie ai viticoltori ma anche agli chef, i sommelier, e i produttori di birra artigianale che stanno avendo un vero e proprio boom.
Gran finale di “Tipicità”, “Stoccafisso senza frontiere”, il classico appuntamento all’Hotel “Timone” di Porto San Giorgio con “il giro d’Italia dello stocco”, con 8 degustazioni di baccalà di tutta Italia preparati da ristoranti, confraternite, associazioni, accademie, tutti “indirizzi storici”, famosi la preparazione di questo piatto. www.tipicitaexperience.it.

Fermo, un borgo-gioiello
Un itinerario gastronomico nelle Marche ci fa conoscere questa regione adagiata fra gli Appennini e il Mare Adriatico, ricca di storia, con cittadine e borghi arroccati che narrano di un passato fatto di lotte e di conquiste, con paesaggi che spaziano dall’entroterra rigoglioso a un mare affascinante.
In omaggio a Tipicità il nostro viaggio ci porta a Fermo, capoluogo di provincia, a 6 km dal mare Adriatico. Ci si arriva in auto con l’ A14 Bologna- Taranto, uscita Fermo- poi prendere Porto San Giorgio, poi prendere la SS Adriatica. In treno, la stazione è a Porto San Giorgio. L’aeroporto più vicino è quello di Falconara-Ancona. Fermo è un borgo ricco di storia sulle pendici del Colle Sàbulo, e il primo incontro è con la rinascimentale Piazza del Popolo, dove si affaccia il Palazzo dei Priori, con la Pinacoteca Civica che racchiude pregiati dipinti (tra i quali la Natività del Rubens) e preziosi arazzi fiamminghi intessuti di fili d’oro. Un vero gioiello è il Mappamondo ospitato nell’omonima sala, disegnato dal cartografo Moroncelli di Fabriano nel 1713. Nel palazzo dei Priori fino al 1 maggio 2023 vi è la mostra “ I pittori moderni della realtà. Verità e illusione tra Seicento e Novecento” curata da Vittorio Sgarbi. Sulla piazza si affacciano anche il Palazzo degli Studi, con la biblioteca comunale “Spezioli”, e il cinquecentesco Palazzo Apostolico che fu residenza dei governatori e dei legati pontifici.
Testimonianza della Fermo romana sono le Cisterne (40 d.C), che si estendono sotterranee, per raccogliere acqua, su 2.000 mq, divise in 30 camere con volte a botte, su 3 file parallele. A Fermo ci sono numerose chiese da visitare, e da non perdere la Cattedrale dalla facciata romano-gotica (1227) che, sul colle che domina la città, si raggiunge con una scarpinata in salita, poi si è ripagati dalla bellezza dell’edificio e dal suggestivo panorama con il mare sullo sfondo. Si scende a piedi percorrendo vicoli pedonali che costeggiano antiche case, si arriva alla Piazza, del Popolo, si prosegue oltre sempre salendo e scendendo stradine fiancheggiate da antichi palazzi, si ammirano giardini privati e fontane, poi nelle vie principali ci si ferma nei bei negozi di moda, per ammirare e comprare scarpe e borse, perché la lavorazione della pelletteria è un vanto delle Marche.

Torre di Palme, la cittadina dell’amore
A una decina di chilometri da Fermo troviamo un gioiellino nascosto, noto più agli stranieri che agli italiani: è Torre di Palme, il paese dell’amore. Il borgo fortificato sorse nel Medioevo a protezione dello scalo marittimo della città di Palma, contro le incursioni dei pirati, e deve al movimento religioso agostiniano la costruzione della parte più antica. Oggi edifici medioevali e rinascimentali sono conservati benissimo, come le chiese: quella di San Giovanni risalente al Mille con affreschi del XV secolo; quella gotica di Sant’Agostino; quella di Santa Maria a Mare del XII sec. Da vedere anche il Museo inaugurato nel 2019, che conserva delle tombe dei Piceni ritrovate in loco. Il piazzale Belvedere è davvero degno del suo nome: regala una vista stupenda sulla costa e sul mare. Il borgo è circondato dal Boschetto di Cugnolo, con la “Grotta degli amanti” dove si rifugiarono Antonio e Laurina, novelli Romeo e Giulietta: lui inviato in Libia nel 1911 per la guerra, lei in paese ad aspettarlo, si ritrovarono per una licenza, ma Antonio non tornò al fronte, restò con l’amata nella grotta otto giorni, poi ricercato per diserzione si gettò con Laurina nel Fosso di San Filippo.
Ma sono storie a lieto fine quelle degli innamorati che si scambiano oggi baci e promesse, invitati anche dai cartelli nel borgo, e molte coppie vengono qui per sposarsi anche dall’estero, per celebrare un sogno d’amore visitando una delle regioni più varie e belle d’Italia.
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