Lunedì 29 Aprile sono parito in autostop da Toronto, Ontario, per conoscere da vicino le location della febbre dell'oro, viaggiando per 6000 km attraverso il secondo Paese più grande al mondo, con un metodo semplice ed essenziale, basato su improvvisazione e capacità di adattamento alle esigenze di altri viaggiatori. Per una serie di combinazioni fortunate, sono giunto nello Yukon in appena 6 giorni, approfittando di 9 passaggi in tutto. Le mie speranze di arrivare qua a inverno finito erano fin troppo ottimistiche, data la straordinaria tenacia del freddo di quest anno. Sebbene in Ontario sia già primavera, Manitoba e Saskatchewan sono colpite da alluvioni e gelate improvvise, mentre sulle montagne e nelle foreste la neve si sta appena ritirando.
La gente che mi ha preso a bordo si è sempre rivelata interessante e di compagnia. Non sono mancate le sorprese positive, con ben tre passaggi da 1500 km l'uno, e nessuno si è mai rivelato minaccioso o ostile nei miei confronti. Del resto chi si ferma lo fa nella speranza di avere della buona compagnia. Alle volte può bastare la semplice presenza di un passeggero silenzioso per alleviare la fatica e la noia di una guida in solitaria per migliaia di chilometri.
Uno dei motivi di tanta rapidità nel muoversi in autostop su strade come la Trans-Canada è che vi sono continui flussi migratori all' interno del Paese, parte dei quali dovuti alle incessanti attività di estrazione del petrolio, diamanti, oro , carbone e gas.
Queste infatti le industrie che al momento sembrano cercare manodopera in gran quantità e non necessariamente di qualità. Più di una persona, tra quelle che mi hanno dato un passaggio, era diretta in miniere o impianti di estrazione con in tasca un contratto per tre o sei mesi a 25$ l'ora.
Da ieri mattina invece, viaggio su un pickup Dodge Ram con un cowboy del Montana che gira con un Garand M1 della seconda guerra mondiale in una valigia. Porta il fucile ai nipotini in Alaska. Insieme totalizzeremo 1500 km in mezzo al wilderness dello Yukon Territory, fino a Dawson City.
Per darvi un'idea delle dimensioni di questo selvaggio territorio del Grande Nord, basta dire che la provincia dello Yukon è grande quanto Italia e Portogallo messi insieme ed è abitata da 33.000 persone, più o meno gli abitanti di Cassino. Di questi circa 13.000 si trovano a Whitehorse, il capoluogo.
La mia ricerca di storie della Gold Rush, antica e moderna, comincerà invece da Dawson City, al confine con l'Alaska.