Il presidente Joe Biden all’Old Post Office di Chicago ha presentato il “Bidenomics”, il suo piano per rilanciare l’economia. Un piano che si concentrerà principalmente sulla classe media e che sarà il punto centrale della sua campagna elettorale per le presidenziali del 2024.
Un piano antitetico a quello presentato negli anni Ottanta da Ronald Reagan, rispolverato dai quattro anni di amministrazione Trump, che con la riduzione delle tasse alla classe economicamente più elevata puntava al rilancio dell’economia. Un piano che ancora oggi è al centro delle politiche dei legislatori repubblicani che sostengono che i benefici ottenuti con l’abbassamento delle tasse alle società e agli americani più ricchi “scivolano” su tutti i lavoratori americani stimolando la crescita economica in un modo più ampio. Una visione economica dall’alto verso il basso, contraria a quella dell’attuale capo della Casa Bianca.
Biden infatti sostiene che l’economia così costruita, e la successiva pandemia che ha bloccato il ciclo produttivo e della distribuzione, ha colpito in modo particolarmente duro la classe media americana con la disoccupazione, penalizzandola ulteriormente con l’inflazione. Per il presidente l’unica medicina per far guarire il Paese è una ripresa economicamente stabile che risollevi la Middle Class. Per raggiungere questo scopo ha chiesto ancora una volta alle grandi aziende di pagare “la loro giusta quota di tasse”. Una visione questa che per promuovere la crescita economica punta dal basso verso l’alto.
This is Bidenomics, folks. pic.twitter.com/nmATaelkw4
— President Biden (@POTUS) June 28, 2023
Biden ha detto che il suo piano per il rilancio dell’economia si concentra su investimenti sulle infrastrutture, energia pulita e semiconduttori, sulla preparazione professionale dei nuovi lavoratori e sullo stimolo della concorrenza.
Il presidente ha pubblicizzato il fatto che la spesa per la costruzione degli impianti di produzione è raddoppiata dal 2021. L’Infrastructure Investment and Jobs Act, l’Inflation Reduction Act e il CHIPS Act includevano ciascuno finanziamenti diretti e incentivi fiscali per l’edilizia manifatturiera pubblica e privata. Biden ha delineato come gli stati riceveranno oltre 42 miliardi di dollari di finanziamenti federali per il servizio Internet ad alta velocità, che faceva parte della legge sulle infrastrutture del 2021. Ha lo scopo di portare la connettività a più americani e colmare il divario digitale. L’amministrazione lo sta paragonando al Rural Electrification Act del presidente Franklin Delano Roosevelt, che ha portato l’elettricità nelle case di tutto il paese. E 35.000 nuovi progetti – tra cui strade, ponti e porti – hanno ricevuto finanziamenti attraverso la legge bipartisan sulle infrastrutture, energia pulita e semiconduttori.
Il presidente ha aggiunto che la sua amministrazione ha anche adottato misure per preparare i lavoratori ai lavori del futuro, compresi quelli che non necessitano di titoli universitari quadriennali.
Join me in Chicago as I deliver remarks on my plan to grow the economy from the middle out and bottom up. https://t.co/svjqJ2nB0D
— President Biden (@POTUS) June 28, 2023
Il capo della Casa Bianca si è inoltre concentrato sull’aumento della concorrenza per ridurre i costi e creare condizioni di parità per le piccole imprese ricordando il suo ordine esecutivo nel 2021 per vietare o limitare le clausole di non concorrenza. O ricordando quanto già stabilito con l’Inflation Reduction Act che riduce i costi dell’insulina per gli iscritti a Medicare a $ 35 al mese.
Biden, tuttavia, sta ancora lottando per promuovere la sua agenda economica. Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos condotto all’inizio di questo mese più della metà – il 54% – degli americani disapprova il modo in cui Biden sta consegnando il suo lavoro, mentre solo il 35% degli intervistati ha approvato la sua gestione dell’economia. Gli elettori considerano l’economia come il problema principale. L’economia statunitense è cresciuta a un tasso annualizzato dell’1,3% nel primo trimestre e la disoccupazione era al 3,7% a maggio, quando l’inflazione è aumentata a un tasso del 4% su base annua.