Gli anni ’90 del XX secolo sono gli anni in cui le tecnologie digitali realizzano grandi effetti speciali e i film di questo decennio saranno ricordati per questo. Ovviamente la preponderanza degli effetti speciali va qualche volta a scapito della qualità narrativa ma insomma tutto non si può avere.
Tra i tanti film ricordiamone alcuni.
Independence Day (1996), diretto dal tedesco Roland Emmerich, è un film che si inquadra in quanto scritto prima.
Si tratta di una invasione aliena con una astronave madre di circa 550 chilometri di diametro da cui si staccano frammenti che si posizionano sulle grandi città della Terra, ricordando il famoso romanzo di Arthur Clarke Le guide del tramonto (1953).
Ad un certo punto le astronavi aliene attaccano con raggi laser. Così New York assiste alla distruzione dell’Empire State Building e così Mosca e altre capitali. Si parla di Area 51 e di incidente di Roswell del 1947 e il governo Usa viene attaccato dal padre del protagonista (un ex pilota) per questo, perché alcuni dicono che fosse stato al corrente.
Alla fine si assiste ad una spettacolare guerra area con lo stesso presidente Usa impegnato con successo.
Passiamo ora a film simili per substrato fantascientifico e cioè la realtà virtuale.
Il primo è Nirvana del 1997 di Gabriele Salvatores.
Si tratta di un virus che “infetta” un videogioco che rende cosciente un personaggio.
La trama si sviluppa su un piano di thriller che però ha il suo elemento base appunto nel dialogo tra personaggio e programmatore – creatore.

In questo decennio esce anche l’inquietante e bellissimo Matrix (uscito il 31 marzo 1999) dei fratelli Wachowski (quattro premi oscar nel 2000) che inizia una fortunata trilogia.
Matrix è una struttura simulata digitalmente su computer da parte della “macchine” a danno degli umani che vi sono proiettati dalla “vera” realtà.
Quindi si descrive il tentativo di trovare un “salvatore”, il protagonista Neo (Keanau Reeves), che riesce a salvare l’umanità.
Ma la possibilità di una realtà falsa è anche in un altro film, Il tredicesimo piano (uscito il 16 aprile 1999), di Josef Rusnak tratto dal romanzo Simulacron-3 di Daniel F. Galouye.
La trama è simile ma manca la guerra con le macchine ed in più si hanno più livelli sovrapposti di realtà simulate.
Altro film basato sul medesimo tema è eXistenZ di David Cronenberg (23 aprile 1999).
Anche in questo film si tratta di una interazione complessa tra la realtà e un mondo simulato di un videogioco.
Interessante è notare come il primo film che ha dato seguito poi a tutti gli altri è stato appunto Nirvana anche se l’idea base girava da tempo considerando che il romanzo Simulacron – 3, ad esempio, è del 1964.
Tra i film di fantascienza ad alto contenuto tecnologico da ricordare Gattaca – La porta dell’universo (1997) di Andrew Niccol che affronta il tema della genetica:
Molto bello anche Atto di forza (1990) di Paul Verhoeven con Arnold Schwarzenegger, dal romanzo di K. Philip Dick Ricordiamo per voi, che racconta di avventure marziane in una trama assai complessa:
Il pasto nudo è invece un film delirante sempre di David Cronenberg tratto da un romanzo di W.S. Burroghs. Le tematiche sono quelle tipiche dei film di Cronenberg con allucinazioni e mondi deformati dalle allucinazioni in cui viene analizzato attentamente il rapporto tecnologia – corpo.
L’esercito delle 12 scimmie (1995) di Terry Gilliam fa parte del filone post apocalittico in cui viene trattato il tema del terrorismo ecologico, della biologia e dei viaggi nel tempo.
Mars attacks! (1996) di Tim Burton è svolto come una farsa satirica dei cosiddetti beta movie degli anni ’50 del XX secolo. La vittoria dell’umanità sarà assicurata da una particolare canzone che produce una frequenza indigesta agli alieni sulla falsariga del virus del raffreddore de La guerra dei mondi.