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June 30, 2016
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Fashion online, più libero e democratico

Il rapporto tra moda e web: intervista con Mauro Perrella

Simonetta LeinbySimonetta Lein
mauro-perrella
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L’ho chiesto a Mauro Perrella, web manager affermatissimo a livello internazionale che da qualche anno ormai divide la sua vita tra la bellezza dell’Italia e il pragmatismo dell’America.

Ciao Mauro, che ne pensi allora di questo connubio ormai indissolubile tra Moda e Web?

“Buongiorno a voi, credo che il mondo del fashion sia molto avanti rispetto a tanti altri settori e di conseguenza abbia la capacità di intercettare i cambiamenti a livello comunicativo prima che essi avvengano, di anticipare le tendenze e di creare un bisogno nel consumatore.

Per questo ringrazierò sempre il mondo dorato del fashion, per aver sdoganato a livello mondiale il vero potere della comunicazione web”.

La moda ha una marcia in più rispetto agli altri settori a livello di presenza web?

“Se pensiamo in termini di impatto mediatico e capacità di scovare nuovi trends sicuramente si, ma anche settori come il Tech e il Turismo sono molto avanti e, ormai, la globalizzazione parifica qualsiasi nuova tendenza, diffondendola velocemente a livello mondiale”.

Che supporto riesce a dare la comunicazione web alla moda?

“Un apporto importantissimo a livello di visibilità costante ma, soprattutto, a livello di ridondanza del messaggio che si vuol fare accettare. La reiterazione di uno spot sul web non crea quella “inflazione” noiosa che avviene invece sugli altri media. I social network permettono a tutti noi di avvicinarci a un qualsiasi prodotto o a una qualsiasi informazione in maniera democratica e libera, senza imporre nulla. E la moda, rispecchiando la frivolezza di ognuno di noi, ha capito quanto il web possa amplificare la portata dei suoi spot promozionali”.

Quindi la figura del web manager è di grande aiuto a tale settore?

“Se oggi si parla di web marketing, di digital PR e di web management lo si deve in gran parte al mondo del fashion, perché è grazie a icone fashion come Chiara Ferragni, Olivia Palermo, Cara Delevingne oppure a geni come Federico Marchetti (papà di Yoox – Net a Porter) e Scott Schuman (The Sartorialist) se davvero milioni e milioni di persone ora hanno potuto comprendere nuovi mondi come quello online, farli propri, capire che esistono migliaia e migliaia di nuovi business e di soluzioni ai nostri problemi quotidiani sfruttando il parallelo universo online”.

Mauro tu ritieni di essere all’avanguardia nel tuo settore, di adottare tecniche avanzate rispetto al mercato italiano, così ancora acerbo?

 “Ho “viaggiato” tanto nella mia vita sia a livello reale che virtuale, per cercare di confrontarmi con tantissimi colleghi, sfidandoli in gare di bravura, di preparazione, quelle che noi web manager facciamo online in community chiuse e riservate, perché solo attraverso lo scontro leale, il confronto acceso e la sana competizione, oltre che a un dialogo costante, si riesce a migliorare la propria abilità lavorativa e a fornire poi una performance notevole al proprio cliente.

Fatta questa dovuta premessa, ritengo di aver acquisito una capacità elevata di adeguamento al mercato attuale e alle necessità dei players di tale complesso mercato. Quanto al nostro Paese è da un lato indietro rispetto al resto di quelli del cosiddetto G-20 a livello web, ma sforna anche talenti unici come alcuni di quelli citati sopra, capaci di diventare leader mondiali e di dettare legge a livello internazionale”.

Molto belle le tue parole, sembrano davvero quelle di chi sa il fatto suo, di chi ha voglia di imparare sempre e non si sente mai arrivato, vero?

“Esattamente. Ogni giorno per me è un punto di partenza, ogni giorno, lavorando soprattutto nel settore della Moda e del Luxury, mi accorgo di quanto sia importante non sentirsi arrivati, di quanto sia fondamentale la semplicità e l’umiltà da mostrare ai clienti, di quanto siamo in piena rivoluzione industriale e non ce ne rendiamo mai conto”.

Rivoluzione industriale con la Moda come fattore X?

“Proprio così, una rivoluzione digitale in atto, duratura, che sembra non avere mai una fine, iniziata quando Tim Barners Lee ha inventato Internet e che finirà forse mai, perché l’uomo ha bisogno di contatti incessanti, di una condivisione continua e il web lo ha compreso benissimo, proprio quel web che riflette i nostri bisogni, i comportamenti, le ambizioni e le speranze.

Ed è così che la Moda, e dietro di essa tanti altri settori merceologici, hanno saputo agire, costruendo il proprio successo là dove stava germogliando una grande rivoluzione”.

Simonetta-Lein-Nima-Benati-Mauro-Perrrella
The Celebrity Wishmaker Simonetta Lein, la fotografa Nima Benati, e il Web Managaer Mauro Perrella

Ritieni che nel magico mondo del Lusso e del Fashion ci sia ancora tanto da esprimere a livello web o che ormai sia diventato tutto saturo?

“Sono convintissimo che ci siano dei grandi margini ancora, margini di comprensione dei bisogni della gente, di pubblicità miratissima, di coinvolgimento totale del potenziale cliente verso la sua esperienza di acquisto. E i colossi del web da Google a Facebook fino ad Amazon lo sanno bene, lo hanno capito prima di tutti, e ora sono attrezzati per decidere come dove e quando qualche nuove trend debba funzionare”.

E usano magari il mondo del fashion come cavia oppure è un privilegio di sperimentazioni?

“Decisamente la seconda opzione, direi. Il Fashion è qualcosa di unico, un mondo a parte, che riesce ad anticipare le tendenze, a creare un connubio perfetto con il web, che ha portato alla ribalta una serie di nuovi business e nuovi imprenditori, aprendo uno scenario moderno e che attrae oggi milioni di curiosi che riversano miliardi di like, commenti e tempo libero sulle piattaforme social, sui motori di ricerca”.

Parli del mondo del selfie compulsivo, del narcisismo dilagante e del “tutti possono essere famosi e potenti”?

“Questa provocazione meriterebbe una risposta articolata, ma voglio ugualmente rispondere in poche parole e a modo mio. Da quanto esiste il mondo, l’essere umano ha bisogno di comunicare le proprie emozioni, di condividerle, di esprimersi e i social non fanno altro che dare questa possibilità a tutti, senza nessuna discriminazione”.

E la figura del web manager aiuta le persone a destreggiarsi in questo “nuovo mondo”?

“Proprio così, con lo scopo di dare un servizio efficiente e vicino alla perfezione, ma anche con lo scopo di formare chiunque voglia approfondire la sua conoscenza di questo nuovo e fondamentale media”.

La nostra intervista termina qua, ma vorrei porti un’ultima domanda. Dalle tue parole emerge chiaramente quanto tu sia profondamente innamorato del tuo lavoro, non è vero?

“Mi imbarazza rispondere perché ne sono talmente innamorato che questa domanda, del tutto lecita, sembra quasi vada a toccare la mia vita privata e non quella lavorativa e pubblica di web manager. Sono innamorato da sempre del web, del mio mestiere, e penso che dalle mie risposte odierne lo si capisca palesemente”.

Posso sicuramente affermare che tu, mio caro Mauro, sei fashion!


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Simonetta Lein

Simonetta Lein

Nata e cresciuta a Casarsa, la città friuliana dell'amato Pier Paolo Pasolini. Mi chiamano the Celebrity Wishmaker. Con la Wishwall Foundation aiuto a realizzare sogni. Sono una fashion icon, autrice e attivista. Sono una millennial e amo interagire il più possibile e personalmente con chi mi segue. Non seguo mode ma mi appassiono profondamente a ciò che mi piace. Amo chi ha il coraggio di dire “non faccio moda, io sono la moda”. I was Born and raised in Casarsa, hometown of my beloved Pier Paolo Pasolini. They call me "the celebrity wishmaker". With The Wishwall Foundation I help wishes come true. I am a fashion icon, author and activist. I am a millennial and I love interacting as much as possible with all my followers and personally. I don't follow fashions but I'm deeply passionate about what I like. I love who dares to say “I don't do fashion, I am fashion”.

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