Uno spazio raccolto per un concerto intimo e profondo. Cristiana Pegoraro, pianista di fama internazionale che solo un paio di mesi fa si era esibita in concerto alla Carnegie Hall, ha riempito una domenica sera di pioggia con le note di Vivaldi, Beethoven e Rossini, prima di concludere con una selezione di sue composizioni.
Ospite nella residenza signorile di Francesca e Michelle Verga su Park Avenue, Pegoraro si è seduta di fronte a uno splendido pianoforte a coda e, circondata da pezzi d’arte esposti o appesi alle pareti, ha suonato le Quattro Stagioni, i tre movimenti di Moonlight Sonata, Largo al Factotum e una rivisitazione di Libertango.
Tutto nel clima accogliente di una casa newyorkese, molto diversa dalle grandi sale da concerto in cui di solito si ascoltano brani di questo tipo.
Nel salotto di casa Verga si notano i più raffinati dettagli della musica barocca e ottocentesca. Si vedono le dita di Cristiana che corrono sulla tastiera nel terzo movimento della sonata di Beethoven, i muscoli delle braccia che si tendono nel coprire gli accordi dell’Estate di Vivaldi, i trilli dell’inverno in quelle note acute e stridenti che il maestro veneziano utilizzò per trasformare in musica le sensazioni della stagione più fredda dell’anno.

Il tutto alternato dalla spiegazione di ogni brano prima che venisse suonato: gli aneddoti che in pochi conoscono, ma che si dimostrano fondamentali per comprendere appieno la complessità degli spartiti che hanno fatto la storia della musica classica internazionale.
Pegoraro, che è madrina e direttrice artistica del Narnia Festival (in programma a luglio in quella che quest’anno sarò la dodicesima edizione), durante la serata ha ricordato il percorso che ha portato la manifestazione da un piccolo progetto nato insieme a qualche collega americano ad essere uno degli appuntamenti estivi di spicco nella scena musicale italiana.
Ha poi sottolineato l’impegno, organizzativo ed economico, per dare la possibilità ad alcuni studenti impegnati al conservatorio di vivere un’esperienza newyorkese. Iniziato nel 2019, il progetto del Festival è quello di portare in città una selezione di allievi e insegnanti del campus estivo umbro impegnandoli in attività di formazione e concerti a Manhattan, cuore pulsante della culturale mondiale.
Quest’anno, il programma prevede una serie di attività didattiche dal 18 al 24 marzo, arricchite da un concerto alla Carnegie Hall il 22 marzo con la messa in scena di “Fantasia Italiana” per pianoforte e orchestra.