Nell’ambito della serie Carriere/Interessi, martedì 13 aprile gli studenti del liceo de La Scuola d’Italia di New York hanno intervistato Cathy La Torre, avvocata di esperienza contro le discriminazioni di genere e orientamento sessuale, attivista LGBTQ e autrice del libro Nessuna causa è persa (Mondadori).
Nata a Trapani da madre americana e padre italiano, cresciuta a Buffalo (New York) fino ai cinque anni, La Torre vive tra Roma e Bologna, dove è stata eletta all’incarico di consigliera comunale dal 2011 al 2016 e dove dirige lo studio legale Wildside. Co-fondatrice della campagna “Odiare Ti Costa”, dal luglio 2019 La Torre offre supporto alle vittime di diffamazione, calunnie e minacce su internet e sui social media assieme a un gruppo di avvocati, filosofi, investigatori privati e informatici.
“Ho l’onore di avere qui con noi una persona straordinaria, un’attivista per i diritti umani e un illustre esempio di coraggio”, ha commentato la dottoressa Maria Palandra, Head of School.
In collegamento via Zoom, La Torre ha esordito rispondendo alle domande della classe sulla sua formazione accademica e legale, a partire dalla scelta di intraprendere la carriera forense a nove anni e il primo processo che l’ha coinvolta in una causa d’identità di genere, quando ha assistito una donna straniera per ottenere il riconoscimento del cambio di sesso sui documenti italiani. “Avere un dialogo intergenerazionale e un punto di vista sul presente è per me un’emozione molto grande”, ha dichiarato La Torre rimarcando il suo legame di sangue con lo stato di New York.
Nel rivelare le difficoltà incontrate a livello personale e professionale come parte della comunità LGBTQ, La Torre ha ricordato che l’Italia si colloca agli ultimi posti in Unione Europea per la tutela delle persone LGBTQ e che nel Paese non è previsto il matrimonio tra coppie dello stesso sesso, ma solo l’apposito istituto giuridico delle unioni civili.
Il dibattito si è quindi spostato su argomenti di attualità, come il voto sul disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, da mesi in attesa del via libera definitivo del Parlamento italiano. Anche se con il nuovo governo l’approvazione non è più scontata, le pressioni della società civile dimostrano che i diritti LGBTQ sono diventati più visibili nell’ultimo decennio. Le leggi non possono guarire l’intolleranza, ha spiegato La Torre, ma possono far capire che l’odio e la discriminazione sono punibili severamente.
All’interrogativo su come mantenere attiva la comunicazione con chi non conosce o nega i diritti delle persone LGBTQ, La Torre ha consigliato di distinguere tra chi non vuole davvero ascoltare e chi invece non ha mai avuto contatto con la diversità e ha quindi descritto i suoi sforzi nel sensibilizzare l’opinione pubblica e nel mantenere vivo il dialogo con le scuole e le università anche durante la pandemia.
“Mi ha colpito come Cathy sia una persona con cui è molto facile parlare e che, nonostante abbia molti impegni, abbia avuto il tempo e l’entusiasmo di discutere con noi. Sono anche particolarmente orgoglioso di aver scoperto che il GSA appena creato al liceo della Scuola d’Italia è il primo di cui lei abbia sentito parlare nei licei italiani. Il rispetto degli altri è un dovere umano di tutti. Conoscere un’attivista così impegnata nella difesa dei diritti e poter discutere con lei è stato per me un motivo d’ispirazione a fare di più”, ha commentato Giorgio Valente, uno dei quattro studenti che hanno dialogato con Cathy.
Prima dei saluti finali, La Torre ha concluso l’evento con: “Vi mando un grande in bocca alla lupa e auguri per tutti, nella speranza di rivederci presto a New York”.