A SoHo, una sera d’estate abbiamo incontrato Patrizia Iacino, di cui già avete letto qui, che in questi ultimi anni si è reinventata diventando terapeuta di una tecnica di scoperta del sé di cui nulla sapevamo: la RTT (Rapid Transformational Therapy) Abbiamo deciso di farle alcune domande su questa sua ennesima metamorfosi. Da sempre interessata alla ricerca dell’armonia, dell’equilibrio e del benessere, li ha messi al centro di tutte le sue esperienze lavorative, prima come architetto, poi come personal chef, e ora come coach di una pratica singolare, l’ipnosi: “Il mio motto è Mens sana in corpore sano. In questa continua ricerca olistica di armonia e benessere – cos’è un corpo sano se non un corpo in armonia nelle sue varie componenti e in armonia con ciò che lo circonda?- è stato naturale passare dal nutrimento del corpo a quello dell’anima, dalla cura dell’ambiente, del particolare e dell’alimentazione al desiderio di curare gli altri e di aiutarli a risolvere malesseri e squilibri del corpo e dell’anima. In questo ha trovato uno strumento eccelso nella RTT, in quanto fornisce al paziente non solo uno strumento efficace al suo problema ma anche rapido e che, soprattutto, permette all’individuo di utilizzare le proprie risorse interiori per stare meglio e superare le difficoltà sia fisiche che emotive, escludendo così il rischio di una dipendenza esterna per il proprio benessere.
Qual è stata l’importanza della creatività nel tuo percorso dall’Italia a New York?
“New York l’ho cercata, l’ho voluta, è stata frutto della mia volontà e determinazione. La spinta è stata la mia voglia di rinascere. Tanti vengono qui per caso, per seguire il percorso di un’altra persona. Io invece ho deciso di lasciarmi alle spalle una relazione che mi tarpava le ali e di iniziare a crescere, da sola e tutto sulle mie gambe. Quale terreno più fertile se non New York? Per la laurea in architettura a Firenze, dove vivevo, i miei genitori mi regalarono un viaggio a NYC e fu amore a prima vista. Un viaggio che mi è rimasto nel cuore, il richiamo irresistibile di possibilità diverse in questa città, che poi ci sono state, la luce, l’energia mi hanno completamente rapita. Mi son detta che ci sarei ritornata per viverci e così ho fatto. Era il lontano 2000Per me la creatività è sempre stata una componente essenziale, è una caratteristica che mi accompagna da tutta la vita, sin da bambina, precocemente ho iniziato ad esprimermi creando. Ho sempre trovato nella creatività il miglior mezzo di espressione di me stessa e New York è il luogo ideale dove poterla esprimere a 360 gradi. Questa insieme alla passione sono elementi presenti in tutte le cose che faccio”.
Come sei diventata coach di RTT?
“Il 2017 è stato estremamente difficile – penso e spero il più brutto anno della mia vita – dove ho dovuto affrontare una serie di perdite una dopo l’altra durante tutto l’anno senza tregua, iniziando da gennaio e finendo a dicembre. Quella più dolorosa, che ti strappa delle radici e si porta via una parte di te è stata la morte improvvisa di mio padre, ma anche una relazione finita male alla quale avevi dato l’anima può essere un lutto. Sono ritornata quella che sono grazie alla RTT. All’inizio, quando ero frastornata dal dolore, le sedute mi hanno aiutata a ricominciare a dormire, già dalla prima seduta. Le altre a seguire sono state fondamentali per capirmi in profondità. Capire il perché di alcune scelte che mi avevano portato nella direzione sbagliata. La consapevolezza è fondamentale per il nostro benessere. Ma come facciamo ad avere consapevolezza se non sappiamo cosa ci far star male nel profondo? Attraverso l’inconscio… La cosa incredibile della RTT è che la consapevolezza insieme alla cura, tutto nella stessa sessione mi ha fatto sentire più leggera già da subito. Spesso nella terapia tradizionale, magari uscivano fuori delle cose importanti durante il dialogo, ma poi o finiva la sessione o comunque erano argomenti che finivano lì. Con questo metodo invece sono andata direttamente al nocciolo della questione, ed è così in generale che mi piace affrontare la vita, vado diretta all’origine, dritta al punto. Ho sperimentato su me stessa quanto questo metodo fosse efficace, mi sono così appassionata che ora ho 3 certificati, uno in RTT, uno in Advance RTT ed uno in ipnoterapia“.
In cosa consiste la RTT? In che cosa si distingue dall’ipnosi nell’accezione comune?
“Lo stato di trans dell’ipnosi è lo stesso che si sperimenta quando siamo focalizzati su qualcosa ed il resto non esiste. Con l’ipnosi ci immergiamo nell’universo dell’inconscio che rappresenta il 90% della nostra mente. L’inconscio per esempio controlla molte delle nostre funzioni automatiche come il respiro e la digestione. Ma contiene anche tutti i nostri ricordi e le nostre esperienze di vita classificate in “buone” e “cattive” In base a quello che è successo e alle emozioni provate durante quell’evento. Queste esperienze ci influenzano ed influenzano le nostre azioni da adulti inconsapevolmente. Sia in positivo che in negativo. Se vieni morso da un cane all’età di 2 anni… poi cresci diventi un omone alto grande e grosso… ti si avvicina un cane in miniatura l’omone si spaventa e cambia strada….in quel momento stai agendo come quel bimbo di due anni non come l’uomo adulto.

Il mio compito attraverso la RTT è insieme analizzare i traumi che in qualche maniera ci bloccano ed eliminarli in modo da alleggerirci dai pesi che spesso ci portiamo dietro senza neanche sapere perché… cioè non sappiamo quello che realmente c’è dietro a quello che sentiamo… con la RTT invece si va alla radice del problema si analizza si elimina, e poi c’è tutta una fase del rafforzamento. La sessione dura circa due ore; è uno strumento molto potente che abbiamo a disposizione per stare meglio poi il lavoro come sempre sta a noi”.
La consigli a tutti?
“La terapia la possono fare tutti. È fondamentale essere in una fase della vita in cui si è pronti a scavarsi dentro, ad andare in profondità dentro se stessi. Il metodo è stato sviluppato e messo a punto nel giro di 30 anni dalla psicologa e ipnoterapeuta Marisa Peer, nominata migliore terapeuta della Gran Bretagna”.
Come funziona in pratica?
“I clienti vengono fatti rilassare fino al punto in cui è possibile accedere alla mente inconscia. Una volta che questo accade e la persona è completamente rilassata, andiamo a scavare all’origine, alla radice di quando quel determinato problema si è originato, attraverso la regressione, durante la regressione non si rivivono cose dolorose, ma semplicemente si osservano, osservando e capendo automaticamente ti stai liberando. Come terapeuta RTT ho a disposizione tutta una serie di tecniche e strumenti cruciali per accedere direttamente, correggere ed eliminare gli eventuali blocchi che possono esserci. Questo viene fatto attraverso una parte fondamentale che chiamo “cura” e che varia a seconda di quello che viene fuori dalla sessione. Il cliente non solo capisce cosa lo far star male a livello inconscio, ma ha la soluzione al suo problema, tutto nella stessa sessione (a differenza di quello che succede nelle terapie tradizionali, dove spesso fuoriesce un trauma ma l’ora finisce e devi andare via). Prima di tutto bisogna chiarire che quando si parla di ipnosi, qui si intende ipnosi terapeutica, che è ben diversa dall’ipnosi da palcoscenico che vediamo in TV o al teatro, quella altro non è che una forma di intrattenimento ( e in realtà le persone coinvolte in queste esibizioni sono o complici dell’ipnotista oppure spettatori che stanno al gioco). Durante la sessione di RTT il cliente non è addormentato, non si è in uno stato alterato della coscienza, anzi le persone sono perfettamente in grado di intendere e volere, hanno semplicemente l’attenzione molto focalizzata su qualcosa. Questo stato lo conosciamo bene perché è uno stato simile a quello di quando ci si trova così assorbiti in un’attività da dimenticare quasi il mondo esterno, per esempio quando leggiamo un libro che ci appassiona, che sentiamo una musica che ci prende, o quando per esempio creiamo qualcosa”.