Ci sono giorni che ti svegli con il vuoto nel cuore. Sai che ti sei battuta, che hai lottato, che hai difeso con forza le tue idee che sono anche le idee e le esigenze di milioni di persone, eppure, a prescindere da quanto hai fatto.
Poi senti di non aver raggiunto l’obiettivo. Ti senti vuota, inutile ed arriva il necessario momento dell’analisi. Un’analisi sincera e che vorrei gridare in faccia a quelli che, noncuranti di ciò che provocano con leggerezza, seguono imperterriti nel loro arrogante cammino.
Il fulcro della riforma – seguendo la logica di snellire la burocrazia e contenere i costi della pubblica amministrazione – era il taglio dei parlamentari eletti in Italia, non quelli all’estero. Questo era nel programma elettorale di Forza Italia, come anche altri partiti di minoranza. E per questo, coerentemente, Fi ha votato “si” alla riforma, ma ha anche votato, compatta, i miei emendamenti che prevedevano di lasciare la Circoscrizione estero invariata.
Io, viceversa, ho votato contro:
Anche i rappresentanti di altri partiti, per mantenere salda la poltrona, hanno votato contro, disattendendo, però, le promesse elettorali.
Immaginate il forte disagio nel vedere che la riduzione dei parlamentari – parte di un disegno più ampio che prevedeva la riduzione di tutta la rappresentanza, ovvero da 630 deputati a 400 e da 315 senatori a 200 – si è risolto in uno “sfregio” alla rappresentanza eletta all’estero.
La Circoscrizione estero, con il suo manipolo di pochi parlamentari, avrebbe dovuto essere stralciata dal disegno complessivo della riforma, per tutelare una già minima rappresentanza.
Mi sento sconfitta e mi chiedo: perché non lo hanno fatto ? Chi siamo ? Quanto contiamo? Cosa possiamo fare per godere di una maggiore autorevolezza e, quindi, di un maggior “peso” ? Ha senso la nostra presenza ?
Sento la necessità di un’analisi e di un’autocritica obiettiva ed accurata di quella che reputo una sconfitta, per contrapporvi una nuova strategia che possa essere vincente. Non servono propaganda e fake news che alcuni eletti all’estero continuamente fanno, insultando l’intelligenza degli elettori. Bisogna essere leali e onesti e dire la verità!
Ritengo che la legge sarà definitivamente approvata. Fra 3 mesi tornerà al Senato, per un’ulteriore lettura, ma non potrà essere modificata se non vogliono allungare i tempi. Allora se c’è tutta questa fretta calpestando la Circoscrizione estero, meglio abolire totalmente gli eletti all’estero, rafforzando altre rappresentanze quali i COMITES e il C.G.I.E. . Dobbiamo evitare la “barzelletta” per cui 12 parlamentari, distribuiti nei cinque continenti, debbano rappresentare oltre 5 milioni di iscritti Aire e si parla, addirittura, di accorpare il Nord America con l’Africa e l’Oceania!
Sarebbe uno spreco di risorse economiche, tra biglietti aerei e missioni ingiustificate in quanto sicuramente insufficienti. Io, personalmente, non reputo onesto né opportuno essere pagati con i soldi dei contribuenti per finire come giullari nelle feste di 3/4 di mondo.
Per quanto conscia del lavoro e degli sforzi fatti non resta che prendere atto della realtà: non siamo stati capaci di farci valere, di imporci, di sensibilizzare gli altri colleghi Deputati. Dovevamo essere aumentati e non diminuiti, allora incassiamo la sconfitta e guardiamo oltre, pensando in primis al nostro Paese. Siamo stati incapaci perché ognuno di noi ha voluto vedere il proprio orticello, mai il quadro complessivo. Non siamo stati capaci di far capire il ruolo importante degli italiani all’estero per il Sistema Italia nel mondo.
La politica ha portato divisione, invece di dare forza ad una realtà di cui l’Italia ha fortemente bisogno ed allora dobbiamo ripensare la dimensione della rappresentanza e capire se l’Italia veramente ci vuole, o meglio se l’Italia che sta dentro i confini nazionali veramente ci vuole, perché l’Italia siamo anche noi! Diciamo basta, abbiamo sbagliato, lasciamo che gli iscritti Aire votino per i loro rappresentanti in Italia. Mirko Tremaglia, bergamasco come me, tenace e sincero, non avrebbe voluto questo scempio di fake news e personaggi di dubbie capacità, a preservare piccoli centri di potere personale. Non siamo stati capaci di costruire e allora torniamo sui nostri passi. Perlomeno con lo sguardo fiero e la coscienza pulita, nel mio caso, conscia di averci provato.
Ed è per questa ragione che, strada facendo se ci sarà anche un solo spiraglio per proseguire la mia battaglia in favore della rappresentanza degli italiani all’estero, lo farò! Una sola opportunità, un’altra occasione, che ad oggi non posso ipotizzare ed io sarò lì, pronta, in prima linea per coglierla al volo affinché questa cocente delusione si traduca nella forza dirompente di cui una donna, italiana, residente all’estero, può essere capace, interpretando quel ruolo di “mamma” che ci ha abituate a ben altre prove!