In occasione della prima puntata della trasmissione quotidiana “L’Italia con voi”, dedicata agli italiani all’estero, il presidente della Repubblica in un messaggio ricorda i migranti italiani. “In circa cento anni, tra il 1876 e il 1975”, ha osservato il Presidente, “sono emigrati dall’Italia quasi 26 milioni di italiani. Si tratta davvero di una nazione fuori dalla nazione. Parliamo dei figli lontani, ai quali dalla madre Patria si guarda con ammirazione e con affetto particolari”.
Il Capo dello Stato ha parlato orgogliosamente dei concittadini che si distinguono fuori dal loro Paese per le loro attività: “Per chi vive in Italia è sempre motivo di orgoglio sapere che le comunità di origine italiana si sono guadagnate, nel tempo, rispetto, stima, considerazione e simpatia per l’impegno dimostrato nel Paese che li ospita, in tanti campi”. Successi, ha proseguito, che d’altronde “non possono far smarrire il ricordo di storie di sofferenza e di privazioni, affrontate con determinazione e con coraggio dai tanti migranti che partirono verso un destino ignoto per porre le basi di una condizione di vita nuova e solida, che non gli era possibile in Patria”.
Secondo il Presidente, “c’è, nel mondo, una grande richiesta di Italia: si avverte, ovunque, attrazione per l’arte, il paesaggio, la cultura, la fantasia, il cibo, la moda, la lingua, la musica, la letteratura d’Italia. L’immagine che del nostro Paese si ha all’estero è migliore – decisamente migliore – di quella che qui, in Patria, talvolta ci rappresentiamo. Voi italiani nel mondo, figli di emigrati o all’estero per motivi di lavoro o di studio, rappresentate autenticamente gli avamposti, i punti avanzati dell’amicizia tra l’Italia e gli altri Paesi. In Italia, siamo fieri di voi”.
Mattarella ha infine riconosciuto il contributo insostituibile dei migranti italiani nei Paesi d’arrivo: “L’emigrazione italiana”, ha sottolineato, “ha spesso dimostrato di saper dare un’impronta determinante nei Paesi di approdo, in termini di idee, di energia, di creatività: dalla politica, all’economia, dalla cultura, all’arte. E le comunità italiane vanno particolarmente ringraziate per la cura con cui si occupano anche di tenere vive, in ogni parte del mondo, la cultura e la lingua italiana”, ha chiosato.