Conosco Ruggero Alcanterini, Presidente del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, da moltissimo tempo; sono diventata giornalista grazie anche a lui, che lo è da oltre 50 anni, e che mi ha istruita nel mio processo di praticantato prima dell’iscrizione all’Albo. Osservando gli spiacevoli comportamenti a Wembley da parte della squadra inglese nei confronti dell’Italia – in occasione della finale dell’Europeo 2020 persa ai rigori – penso immediatamente a lui. Istintivamente lo chiamo e, nonostante i suoi molti impegni, riesco a raggiungerlo.

L’Italia è campione d’Europa, Ruggero. Dopo più di 50 anni, il trofeo calcistico torna nel nostro Paese. Cosa significa per il mondo del calcio? Vorrei sapere la tua opinione come giornalista di lunghissima esperienza, di grande appassionato di sport e di cittadino Italiano.
“Cara Lisa, questo evento ha tutta l’aria di essere il frutto di una tempesta perfetta, oltre che il risultato di una felice scelta da parte del Presidente della Federcalcio, Gravina: quella di dare l’incarico di C.T. a Mancini. Diciamo l’uomo giusto nel momento giusto, perché il mondo del football era reduce da una crisi profonda, politica, tecnica, organizzativa, d’identità e d’immagine, tanto da dover essere commissariata non più tardi di tre anni fa. La disciplina del calcio ha avuto ed ha un ruolo trainante nel sistema sportivo italiano per via della consolidata sinergia che per decenni ne ha fatto anche il partner principale della dea bendata, quando il Totocalcio andava di pari passo con l’esito delle partite di Campionato. Adesso poi la bandiera tricolore si è sommata a quella UE e come ha ricordato Gravina la vittoria europea viene stimata quasi un punto di PIL in più. In poche parole, cresce la stima internazionale nei nostri confronti, per aver dimostrato solidità e serietà d’intenti con una serie ininterrotta di 32 risultati positivi, sino alla vittoria nel Wembley Arena Stadium”.

Quale, invece, la tua opinione come Presidente del Comitato Italiano Fair Play, sul comportamento degli Inglesi in occasione di questa sconfitta? Da una celebre canzone, verrebbe da parafrasare con “Bisognerebbe saper perdere”: hanno fischiato l’inno avversario, si sono tolti subito dal collo la medaglia dei secondi, non hanno neanche aspettato la fine della cerimonia di premiazione. Senza parlare dei video che hanno mostrato a fine partita atti di violenza verso nostri connazionali. Da una autorità in materia di Fair Play come te, un commento a caldo su questo comportamento che non fa bene allo Sport, ai valori dello Sport e che certo non fa bene neanche alla immagine “british” nel Mondo.

“Dal mio punto di vista, hanno aggravato senza riparo gli esiti di una sconfitta di misura, che li avrebbe consegnati alla storia, semplicemente come secondi sul podio, con una medaglia d’argento d’importanza assoluta. Macché, purtroppo il mondo del football inglese è naufragato nella forma, che mai come in questo caso è sostanza, ovvero quello di non onorare il proprio ruolo di competitor, peraltro con il non irrilevante vantaggio di giocare in casa e in presenza di un pubblico composto al 90% da propri connazionali. Quindi perdendo l’occasione di onorare il ruolo di ospitanti, garantendo un clima di cordialità e sicurezza, di accettazione delle regole più elementari del rispetto. Penso che William Shakespeare, inventore storico del concetto di fair play, si sia rivoltato nella tomba. Del resto, il grande Drammaturgo non faceva mistero circa la sua disistima per le persone sleali, definendo in alternativa al “gioco corretto” il concetto di “gioco sporco”, appunto quello di foul play. Del resto, sembra paradossale, ma l’Inghilterra stenta da decenni a mettere insieme un Comitato Nazionale Fair Play ed è assente sia dalla European Fair Play Movement, sia dall’International Fair Play Committee. Per certi aspetti si è ripetuto un fenomeno positivo nell’immaginario collettivo internazionale, simile a quello che durante i Giochi Olimpici del 1908 a Londra, si determinò a seguito della clamorosa squalifica di Dorando Pietri nella Maratona, dopo un rocambolesco arrivo con assist non richiesto di giudici e poliziotti inglesi. Dopo quell’episodio raccontato dal celebre Arthur Conan Doyle, inventore di Sherlock Holmes, Pietri divenne eponimo dell’eroe Dorando, un mito dominatore di memorabili sfide con Johnny Hayes nel Madison Square Garden a New York”.

Per concludere e prima di salutarci, quali i meriti dal tuo punto di vista di questa nostra Nazionale? Cosa senti di dire al mondo del calcio giovanile, che deve insegnare e formare i nostri figli e nipoti?
“Sarà un pura coincidenza, ma il Premier Mario Draghi, nel ricevere, a Palazzo Chigi, il Team azzurro del calcio, insieme agli altri protagonisti di trionfi continentali ed extra, come il tennista romano Berrettini e gli atleti ed atlete della FIDAL reduci dal 134° Torneo di Wimbledon e dai Campionati Europei Under 23 di Tallin, citando l’impegno della Sottosegretaria Valentina Vezzali, ha anticipato la notizia che il Governo ha intenzione di investire importanti risorse per introdurre l’attività motoria, laddove oggi è assente e segnatamente nelle Scuole Primarie. Se questa scelta, questo atto di coraggio necessario per dare una seria risposta alla domanda educativa del Paese, auspicata sin dal 1878 con la Legge De Sanctis e venuta meno dal 1946, dovesse essere confermata, allora potremmo davvero dire che la spinta determinata dalla vittoria in terra inglese non ha avuto soltanto un effetto celebrativo, ma sostanziale per incentivare la filosofia del fare, che sembra ispirare l’Esecutivo presieduto dall’ex Presidente della Banca Centrale Europea”.
Il Comitato Nazionale Italiano Fair Play ricordiamo essere nato nel 1994, ed è un’associazione benemerita del CONI; Ruggero Alcanterini lo guida attivamente e con successo dal lontano 2005.