E così abbiamo saputo che Raffaella Carrà era devota di Padre Pio. Si è scritto tantissimo in questi giorni su Raffaella, ma trovare quattro frati del santuario di San Giovanni Rotondo, dietro la sua bara oggi durante i suoi funerali nella Basilica dell’Ara Coeli è stata una vera sorpresa che ci mostra un lato meno conosciuto della grande artista.
L’urna di Raffaella, è stato annunciato, farà tappa a San Giovanni Rotondo, prima di essere trasferita all’Argentario, il luogo di vacanza a lei caro. “Raffaella si è solo spostata oltre la porta di questa vita terrena”, ha detto frate Simone Castaldi, uno dei religiosi con i quali è stata sempre in contatto sino agli ultimi giorni difficili della malattia. “La sua devozione per Padre Pio, – ha aggiunto, – è andata crescendo negli anni e più volte privatamente è venuta al Santuario in visita”.

Una bara semplice deposta sotto l’altare di una chiesa fin troppo sfarzosa rispetto alla sobrietà dell’addio di Raffaella. In tanti sono rimasti fuori sul sagrato a seguire le sue esequie, perché in chiesa non c’era posto per tutti. “La vita di ognuno è unica e irripetibile”, ha aggiunto frate Simone, ricordando il carisma di Raffaella. “Ci lascia un grande insegnamento. Il suo successo professionale e la sua popolarità e la sua capacità di suscitare affetto sono scaturiti dalla sua umanità. Tutti quelli che entravano in contatto con lei si sentivamo compresi e accettati nei loro valori e nelle loro scelte. Sempre un sorriso accogliente”.

È stata forse questa la forza di Raffaella. Il rigore, la professionalità e la genuinità. Una artista eccezionale, ma con una vita normale, fatta di discrezione, amici, privacy, vacanze nella adorata casa al mare. L’opposto di chi rincorre il successo sui social, senza il sudore della fatica, del sacrificio, della dedizione verso la perfezione.
Ho avuto occasione di incontrarla per lavoro, ho partecipato a una puntata di “Carrabba che sorpresa”, ho avuto un colloquio con lei quando stava preparando “Amore” una trasmissione dedicata ai bambini, a cui teneva moltissimo. La foto che è stata posta sull’altare accanto alla sua bara è tratta proprio da quel programma. Credeva in quello che faceva e ci metteva passione. Realizzava tutto al massimo livello.

Raffaella ha portato allegria e serenità a milioni di persone in Italia e nei tanti paesi dove è diventata una star amata. Ha unito e mai diviso, ha avuto coraggio ad andare contro tanti tabù e lo ha fatto sempre con grazia e con il sorriso. Da bambina degli anni ’60 la guardavo con ammirazione e stupore per la sua capacità di osare in quell’Italia bacchettona. Roteava quel suo caschetto biondo e piaceva a tutti. È stata una vera rivoluzionaria. Il silenzio con il quale si è congedata dal mondo terreno ci ha lasciati annichiliti, ma dovrebbe essere un esempio per tutti. C’è chi fa “Rumore” e non combina niente, c’è chi canta “Rumore” e cambia il costume di un paese. Mi piace immaginarla in cielo, mentre fa fiesta con i tanti amici ritrovati ai quali ha voluto bene e organizza una bella prima serata con quegli artisti che nell’ultimo anno ci hanno lasciato.
Ciao Raffaella, la tua non è stata una vita sprecata. Grazie!