La comunità di giovani italiani di New York ha subito una dolorosissima perdita questa settimana. La radiante Olga Evglevska, 30 anni, genovese, ha perso la vita sabato sera mentre era in bici downtown Manhattan ed è stata improvvisamente colpita da un macchina che, dopo averla investita, è scappata. Il tutto è accaduto intorno alle ore 8 pm, all’incrocio della West Side highway e Chamber Street. L’autista è stato immediatamente arrestato, ma per Olga non c’è stato nulla da fare. Il grave compito del riconoscimento del corpo è toccato al suo carissimo amico, Mauro Clerici, che ora sta conducendo un formidabile lavoro nel renderle rispetto, organizzando i funerali previsti per questo fine settimana. Le ultime testimonianze delle fasi finali della sua giovane vita riportano che Olga non è rimasta sola. Passanti fermatisi ad offrirle soccorso le hanno teso la mano, invitata a respirare profondamente fino al suo ultimo cenno.
Meno di dieci giorni fa ci siamo ritrovati in UWS a festeggiarla, in occasione del suo 30esimo compleanno. Come per sua richiesta, indossavamo vestiti floreali, come il tema del suo party e il photo boot fatto a mano, di cui andava tanto fiera. Le stesse foto che ci hanno rallegrato allora, ora girano sul web per ricordarcene la grave ed ingiusta morte.
Conoscendola mi starà puntando il ditino e ridendo, con la sua faccia buffa e il tono sarcastico, sussurrando: “Come on, scrivi. E ti prego esagera, perché sono il top”.

Si, Olga era così. Una ragazza intelligente, stravagante, eccentrica, socievole, sempre allegra e con la battuta pronta. Nata e cresciuta a Genova, dalla madre Galyna, Olga era figlia unica. Nella vita aveva avuto tutto: amava viaggiare e la moda, vestire bene, scarpe e borse d’eccellenza erano all’ordine del giorno. Si era laureata in Relazioni Politiche internazionali a Bologna, aveva poi proseguito alla School of Economics di Londra per la specializzazione, ed era infine arrivata a New York, dove lavorava per la Filicori Zecchini USA Corp, come Director of Operations. Di giorno lavorava e di notte studiava: aveva appena completato un corso di business management serale.
Determinata ed ambiziosa, era sempre piena di vita e sorridente. Continuamente alla ricerca di cose nuove da fare, nuovi luoghi da esplorare, era una incontenibile forza vulcanica. Nulla la spaventava. Eclettica e piena di interessi, portava in se l’eredità italiana e Ucraina, aveva amici sparsi in tutto il mondo ed era dotata di una grande capacità di adattamento, in ogni circostanza e ogni situazione.
Olga era ossessionata dal Balletto, cui costringeva Dorina e Chiara ad andare, amava fare surf e triathlon con Mauro Clerici, il suo migliore amico a New York, e adorava viaggiare. Questa estate non sarà più la stessa senza di lei, al Rockapulco Village di Rockaway.
Olga era un’incredibile ottimista, idealista e amante dell’amore. Ci credeva veramente, anche quando le cose con il suo novello sposo, Travis, purtroppo non sono andate come sperava.
Lei, l’invincibile Olga, apparteneva alla cerchia dei pochi fortunati che amava il suo lavoro e il suo capo alla Filicori. Si illuminava quando le dicevo che, da quando ci eravamo conosciute, prediligevo far colazione ad una delle tante caffetterie della Filicori che lei stessa aveva provveduto a fare aprire a New York.
Olga aveva tanti progetti in serbo. La sua ultima fissazione era divenuta Hong Kong. Non so perché fosse in bici quella sera, ma posso quasi scommettere si stesse allenando per qualche gara.
Prego per sua madre e per tutti noi, suoi fedeli amici, che insieme a New York formiamo una vera famiglia. Olga ci mancherà tanto ma ci siamo promessi di tenere sempre vivo il suo entusiasmo per la vita nei nostri cuori.
Riposa in pace, amica. I love you.
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