Benito: Il tuo giornale dà risalto a giornalisti disonesti. Ieri, tre intere pagine per descrivere la morte di un pregiudicato.
Chiara: Le tre pagine che ti ho dato raccontano una storia tragica.
Benito: Quel giornale dà grossi premi a chi rivela fatti dimenticati, ignorati.
Chiara: È il compito di un buon giornalista.
Benito: C’è anche una foto dove si vede come han trasportato il prigioniero che si era ribellato. Foto disonesta.
Chiara: Foto vera. Bisogna usare tutto il materiale disponibile per mostrare fatti incontrovertibili.
Benito: Ma ti rendi conto che nei mille che leggono quelle pagine nasce più odio per i poliziotti bianchi?
Chiara: Bisogna dire la verità. Quei poliziotti miglioreranno il loro comportamento in futuro.
Benito: Se non muoiono ammazzati da chi è inferocito da quegli articoli.
Chiara: Esageri. Ci sono rarissimi casi di poliziotti uccisi per vendetta.
Benito: Perché si ribellano? Perché insultano? Sono stato testimone di due incontri, visti per caso, in strada. I poliziotti chiedevano cortesemente i documenti.
Chiara: Cortesemente?
Benito: Cortesemente. L’interpellato si ribella e insulta. Perché? Se a me chiedono un documento o altro io ubbidisco subito. Rappresentano la legge, l’ordine.
Chiara: Purtroppo, si sentono fermati solo perché hanno la pelle nera.
Benito: Nera, gialla, bianca. Bisogna ubbidire. Una società funziona solo se i cittadini ubbidiscono.
Chiara: Ciecamente?
Benito: Bisogna ubbidire e rispettare le uniformi.
Chiara: Hai dimenticato quel che successe in Germania negli anni ’30 e ’40?