Ecco l’impressione che mi ha fatto la prima riunione del governo di Trump, in diretta TV, e con i giornalisti a fare domande, in piedi, alle spalle dei ministri nella Stanza Ovale.
Il primo commento riguarda la raffica e la varietà delle domande a cui ha risposto. Nessun argomento tabù, e ci mancherebbe altro. Ma l’oltre ora e mezza di diretta, con tutti i ministri in vista, ha provocato l’immediato confronto con i quattro anni di Joe Biden.
Senza entrare nel merito delle cose dette da Trump (ognuno può legittimamente trovarle giuste o meno), chiunque ha assistito allo show deve riconoscere che Trump sa sempre, perfettamente, di che cosa parla. Sa di aver trattato quello specifico tema con il ministro interessato. Ha dato puntualmente la parola ai ministri del Commercio, della Difesa e della Sanità, per far articolare in dettaglio il proprio discorso. In particolare, ha annunciato e poi fatto illustrare al ministro del Commercio Howard Lutnick la notizia della Golden Card ( che era stata anticipata da qualche quotidiano qualche ora prima).
Gli immigrati in regola li vogliamo, ha detto in pratica il presidente, lanciando la riforma del visto EB-5. È quello che dal 1990 consente di trasferirsi qui per avviare un’impresa, impegnando una somma minima (ora pari a 1,8 milioni di dollari). “Venderemo una Carta d’Oro. Oggi abbiamo la carta verde, questa è la carta d’oro”, ha detto Trump. “Metteremo un prezzo di 5 milioni di dollari: chi la compra avrà i privilegi della carta verde, più un percorso assicurato alla cittadinanza. E le persone facoltose verranno qui a comprare la nostra carta”. La scommessa di Trump è che le Gold Green Card “andranno a ruba” e saranno una manna nella lotta al debito pubblico. Vedremo.
Nel suo primo intero mese in carica, nel 2021, il presidente DEM aveva risposto a 141 domande. Grazie a George Condon del National Journal, che ha tenuto il conto, sappiamo che dal 20 gennaio 2025 al 20 febbraio il presidente repubblicano ha sfornato 1009 risposte sui due piedi. Oggi abbiamo avuto la conferma del trend, e abbiamo capito che Trump fa della trasparenza nella comunicazione l’arma più efficace per arrivare al pubblico e neutralizzare la mediazione dei media. I quali sono, in maggioranza, parte attiva della opposizione politica.
Sui giornali erano apparse le prime “voci” di dissensi nell’amministrazione, soprattutto sull’azione del DOGE che creerebbe con il suo “repulisti” la reazione di qualche ministro? Trump ha voluto che lo stesso Elon Musk fosse presente, e spiegasse che cosa sta facendo per ottenere entro settembre l’obiettivo di un taglio al debito pubblico di mille miliardi (un trilione) di dollari.
Cappello MAGA in testa, Musk ha ironizzato sul senso delle email, mandate dal DOGE ai lavoratori federali alcuni giorni fa, nelle quali si chiedeva di raccontare “semplicemente” il lavoro svolto nella precedente settimana. “Penso che la lettera sia stata male interpretata come una revisione delle performance, ma in realtà era solo un controllo dei battiti del cuore”, ha detto facendo ridere i ministri. “Ci sono individui immaginari che raccolgono stipendi dal governo? Sono in vita ? Possono scrivere una email?”. Musk scherza, ma è serio nel suo impegno di fare una media di 4 miliardi al giorno di tagli di sprechi e abusi. Sempre nella giornata, Trump ha detto che nelle liste dell’Inps USA (Social Security) ci sarebbe gente di 200 anni!
L’impressione complessiva? Questo governo non potrebbe essere più diverso da quello precedente, che aveva un non leader circondato da uno staff che di fatto lo guidava e non lo stimava. Questo consiglio dei ministri stima Trump, anzi lo venera.
Non era così nel 2016. Non è necessariamente un complimento alla squadra di oggi però: il loro successo dipenderà tutto da quanto sarà bravo il capo.