Guterres al Consiglio di Sicurezza: “Senza sviluppo non ci sarà pace. E la violenza sessuale nei conflitti è un attacco frontale alla coesione sociale”
NEW YORK — “Più un Paese è lontano dallo sviluppo sostenibile e inclusivo, più è vicino all’instabilità e al conflitto.” Con queste parole António Guterres ha aperto il suo intervento al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che il 19 giugno ha tenuto un dibattito ad alto livello sul nesso tra povertà, sottosviluppo e insicurezza globale. Il Segretario Generale ha lanciato un appello accorato affinché la comunità internazionale investa nello sviluppo come antidoto preventivo ai conflitti.
In un mondo in cui le guerre si moltiplicano e si allungano nel tempo, mentre la povertà estrema colpisce oltre 700 milioni di persone, Guterres ha denunciato una realtà sconcertante: il 40% dei poveri del pianeta vive in Paesi colpiti da conflitti o in situazioni fragili, una percentuale destinata ad aumentare fino ai due terzi entro la fine del decennio.
“Lo sviluppo dà alla pace una possibilità concreta. È la prima linea di difesa contro il conflitto. Ma oggi stiamo perdendo terreno: il motore dello sviluppo sta singhiozzando.”
Il Segretario Generale ha messo in evidenza come due terzi dei target degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile siano in grave ritardo, a dieci anni dalla loro adozione. I Paesi in via di sviluppo sono schiacciati da debiti insostenibili, spazi fiscali ristretti e prezzi alle stelle, mentre mancano all’appello oltre 4.000 miliardi di dollari all’anno per mantenere gli impegni dell’Agenda 2030.
Ha poi richiamato l’attenzione sulla prossima Conferenza sul Finanziamento allo Sviluppo che si terrà in Spagna, definendola un’occasione fondamentale per “riparare e rafforzare il motore dello sviluppo globale”.
Guterres ha ribadito che “la prevenzione è la cura migliore contro l’instabilità e il conflitto” e ha ricordato che ogni dollaro speso in prevenzione può far risparmiare fino a 103 dollari in costi legati ai conflitti, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale.
Nel corso del dibattito, la vicesegretaria generale dell’UNDP, Kanni Wignaraja, ha indicato tre priorità per spezzare il ciclo della povertà e della guerra, tra cui la protezione delle economie familiari nelle aree fragili e l’accesso ai servizi essenziali. Il presidente della Commissione dell’Unione Africana, Mahmoud Youssouf Ali, ha esortato a correggere gli squilibri sistemici – economici, politici e istituzionali – che alimentano l’instabilità globale.
Nel giorno in cui le Nazioni Unite hanno commemorato la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, Guterres ha voluto ricordare con forza che la violenza sessuale nei contesti bellici è un crimine di guerra, un crimine contro l’umanità e, in alcuni casi, un atto costitutivo di genocidio.
“We must confront the horrors of the past, support the survivors of today & protect future generations from the same fate.”
On International Day for the Elimination of Sexual Violence in Conflict, @antonioguterres calls for end to this despicable crime.https://t.co/oFRWz345yb pic.twitter.com/nt3uk0QRgG
— United Nations (@UN) June 19, 2025
“Questa forma di violenza mina le fondamenta stesse della coesione sociale. Colpisce non solo le vittime dirette, ma intere comunità e generazioni future,” ha dichiarato il Segretario Generale.
Guterres ha sottolineato come le sopravvissute subiscano spesso traumi fisici e psicologici, emarginazione sociale, e un forte stigma, spesso peggiore del crimine stesso. Le conseguenze si amplificano quando da queste violenze nascono gravidanze: i bambini possono essere rifiutati dalla società, aggravando ulteriormente il dolore delle madri.
“Dobbiamo ascoltare le sopravvissute, proteggerle, e fornire loro accesso a cure informate sul trauma e supporto psicosociale. La loro resilienza può diventare una forza trasformativa, ma solo se accompagnata da giustizia, ascolto e riparazione,” ha detto Guterres.
Il Segretario Generale ha lanciato un appello ai governi affinché rafforzino le misure legislative, investano in programmi educativi, e sostengano le reti comunitarie che lavorano sul campo per prevenire e affrontare la violenza sessuale nei conflitti. Ha anche sollecitato un maggiore impegno per il contrasto all’impunità, spesso garantita ai responsabili.
“Se lasciata senza risposta, questa violenza si moltiplica e diventa parte integrante delle strategie di guerra. Non possiamo più permettere che le vittime vengano silenziate o dimenticate.”
Concludendo, Guterres ha affermato che la pace non può essere raggiunta senza giustizia, uguaglianza e sviluppo. Le sue parole, al centro della riunione del Consiglio di Sicurezza e della commemorazione odierna, rafforzano il principio fondativo delle Nazioni Unite: senza dignità umana e diritti fondamentali per tutti, la sicurezza globale resta un’illusione.