Volge al termine la missione della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, venuta a New York per le Conferenza annuale degli Stati parte della Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili. Rientra a Roma con un grande risultato: aver partecipato ai colloqui preliminari per il primo G20 della storia dedicato all’inclusione e alle disabilità. Si terrà in Sudafrica il prossimo novembre e segue il progetto cominciato lo scorso ottobre con il G7 di Assisi.
“Sono stati giorni molto importanti per l’Italia – ha commentato la ministra – perché portiamo concretezza, le buone pratiche del nostro Paese, insieme a una nuova prospettiva che è quella di vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti. Credo che sia fondamentale essere presenti sempre con queste tematiche perché, se dobbiamo lavorare per il cambiamento, dobbiamo farlo insieme”.

Il tema di questa edizione è stato soprattutto il tempo ricreativo, prendendo in esame inclusione lavorativa, salute, dimensione abitativa, vita indipendente, intelligenza artificiale e la protezione dei disabili durante conflitti, crisi umanitarie o emergenze climatiche.
Il primo appuntamento è stato il concerto del gruppo musicale “Si può fare band” nel piazzale d’ingresso del compendio del Palazzo dell’ONU, vicino alla Sfera dentro Sfera di Arnaldo Pomodoro e con lo sfondo suggestivo dell’East River. La band, originaria di Brescia e composta da disabili, famiglie, educatori, musicisti e professionisti, ha suonato Dancing in the Dark di Bruce Springsteen.


Poi la ministra Locatelli è intervenuta nella seduta plenaria dell’Assemblea Generale per illustrare il lavoro che l’Italia sta portando avanti a livello nazionale anche grazie alla riforma sulla disabilità. “Ci impegniamo a promuovere una grande riforma che mette al centro la persona per superare le frammentazioni tra il mondo sanitario e quello sociale”.
Tre eventi molto importanti sono stati organizzati dalla Rappresentanza ONU dell’Italia coinvolgendo altri Paesi. Il primo, “Tempo ricreativo, tempo di vita”, è stato co-sponsorizzato da Sud-Africa, Tunisia, International Disability Alliance e Giappone. “Presto – ha aggiunto la ministra – sarò a Tokyo per uno scambio reciproco di giovani che vogliono avvicinarsi al tema del servizio agli altri, dell’assistenza, del supporto”. In una sala gremita di persone, Locatelli ha presentato le misure che l’Italia sta promuovendo a livello internazionale anche grazie all’azione dell’Ambasciatore ONU per l’Italia, Maurizio Massari.


Il secondo è stato “Il diritto ad una vita piena e partecipata”, co-sponsorizzato dalla Repubblica Democratica del Congo, con la partecipazione dell’Arabia Saudita e di European Disability Forum. L’ambiente era più informale, a mo’ di laboratorio interattivo in cui diverse associazioni e cooperative italiane hanno raccontato la loro storia e hanno svolto dimostrazioni pratiche coinvolgendo il pubblico con attività ricreative, quali la pittura, la rilegatura di libri, la realizzazione di collane, ma anche pasta e biscotti.
Il terzo, realizzato dalla Lega degli Stati Arabi, in collaborazione con Bahrain, Egitto e IDA sul tema: “Entrepreneurship and innovative finance, a support for empowering people with disabilities and enhancing social development policies”.
Una settimana ricca di appuntamenti e bilaterali con Paesi europei e non, associazioni e cooperative (circa 250 persone sono venute dall’Italia), fuori e dentro al Palazzo di Vetro. “Tredici bilaterali in totale, più una visita al Center for Discovery a Manhattan – ha dichiarato la ministra Locatelli –, uno spazio che si occupa di bambini e ragazzi con autismo e con il quale è possibile instaurare una collaborazione per scambiarci pratiche e anche i professionisti”.
Tirando le somme, la ministra ha concluso: “C’è una volontà di collaborare tra il mondo istituzionale e quello delle associazioni più rappresentative, a livello italiano, europeo, ma anche mondiale. Questi sono stati momenti preziosi per scambiarci progettualità e immaginare anche di collaborare su alcuni progetti”.
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