Per il mese di marzo, la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite passa alla Danimarca e il paese scandinavo, tra i membri fondatori dell’ONU da vent’anni non sedeva nell’organo più potente delle Nazioni Unite. L’ambasciatrice danese Christina Markus Lassen ha presentato ai giornalisti il programma di lavoro del Consiglio.
Markus Lassen ha promesso di impegnarsi per una presidenza “costruttiva, creativa e coerente”, affermando: “Crediamo fermamente nel diritto internazionale e nel ruolo fondamentale del Consiglio di Sicurezza come forum cruciale per la pace e la sicurezza internazionale.”
Lassen ha sottolineato che le riunioni chiave includeranno discussioni su Gaza, Yemen, Siria e Afghanistan, aggiungendo che saranno affrontati anche temi legati a donne, pace e sicurezza, clima, pace e sicurezza.
Ribadendo l’importanza del multilateralismo e del diritto internazionale, ha dichiarato: “Riteniamo che le operazioni di pace siano uno strumento indispensabile per la gestione e la risoluzione dei conflitti da parte delle Nazioni Unite, uno strumento a disposizione del Consiglio di Sicurezza”.
L’ambasciatrice danese ha inoltre fatto riferimento alla crisi in Ucraina, sottolineando la necessità di un processo di pace che rispetti la sovranità di Kiev, evidenziando il forte sostegno della Danimarca all’Ucraina.
Durante le domande, molte si sono concentrate sulla guerra tra Ucraina e Russia e sulla svolta che l’amministrazione Trump ha impresso agli Stati Uniti nel tentativo di trovare una pace.Alla diplomatica danese abbiamo chiesto se, in fondo, “non tutti i mali vengono per nuocere”, riferendoci al fatto che, la scorsa settimana, al Palazzo di Vetro, l’Europa ha finalmente mostrato una posizione chiara e compatta. Questo è emerso sia quando gli USA hanno votato all’Assemblea Generale insieme a Russia e Corea del Nord, opponendosi alla linea europea, sia quando, al Consiglio di Sicurezza, di fronte alla risoluzione statunitense sull’Ucraina, i paesi europei membri del Consiglio (Francia, Regno Unito, Danimarca, Slovenia e Grecia) hanno deciso di astenersi, adottando una posizione comune.

La Danimarca, quindi, guiderà il Consiglio di Sicurezza continuando nel solco di rappresentare prima di tutto gli interessi europei, prima ancora di quelli nazionali? “La Danimarca, come presidente del Consiglio di Sicurezza”, ha risposto l’ambasciatrice Markus, “dovrà essere un honest broker e non favorire una parte a scapito dell’altra. Tuttavia, penso che sia fondamentale che l’Europa assuma un ruolo più attivo quando si tratta della propria sicurezza”. La diplomatica ha poi aggiunto: “Ovviamente, ciò avverrà sempre in cooperazione. Abbiamo una forte alleanza transatlantica, che si è dimostrata estremamente utile per tutti noi, e condividiamo l’interesse a mantenerla solida. Tuttavia, all’interno di questa alleanza, l’Europa deve sapersi reggere sulle proprie gambe, come abbiamo visto chiaramente nel summit di Londra. Collaborare ha senso, ma l’Europa ha avuto una posizione forte sin dall’inizio della guerra in Ucraina. Forse, proprio gli eventi dell’ultima settimana l’hanno resa ancora più evidente”. Markus ha poi concluso: “Ovviamente, avremmo preferito votare insieme ai nostri alleati, ma sapevamo che nella risoluzione statunitense mancava un elemento fondamentale da aggiungere. Per questo, l’Europa ha espresso chiaramente la propria posizione. Che ciò accada sempre più spesso o meno, io spero sempre di poter lavorare in sinergia con l’Europa”.