Venerdì si è tenuta ad Addis Abeba, in Etiopia la Conferenza Umanitaria di Alto Livello per il Popolo del Sudan, co-organizzata dagli Emirati Arabi Uniti (EAU), la Repubblica Federale Democratica d’Etiopia, l’Unione Africana (UA) e l’Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (IGAD).
L’obiettivo principale della conferenza è stato quello di mobilitare il sostegno regionale e globale per affrontare l’aggravarsi della crisi umanitaria in Sudan e sollecitare un cessate il fuoco umanitario in vista del mese sacro del Ramadan.
Alla conferenza hanno preso parte numerosi leader e funzionari di alto livello, tra cui:il Primo Ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed, Il Presidente del Kenya, William Ruto, il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki Mahamat, il Segretario Esecutivo dell’IGAD, Workneh Gebeyehu
Gli obiettivi principali della conferenza erano quelli di mobilitare risorse finanziarie e logistiche per alleviare la sofferenza del popolo sudanese; lanciare un appello congiunto per un cessate il fuoco umanitario durante il Ramadan, per garantire la consegna sicura degli aiuti; sostenere un impegno internazionale costante per affrontare le cause profonde della crisi.
Nel suo discorso, António Guterres ha descritto la situazione in Sudan come una “crisi di portata e brutalità sconcertanti”, avvertendo che il conflitto sta avendo un impatto crescente sulla regione circostante. Guterres ha sottolineato la necessità di un’attenzione immediata e continua da parte dell’Unione Africana e della comunità internazionale.

Il Segretario Generale ha annunciato che l’ONU, in collaborazione con partner nazionali e internazionali, lancerà due piani di risposta umanitaria per il 2025: il Piano per i Bisogni Umanitari e la Risposta in Sudan e il Piano per la Risposta ai Rifugiati Sudanesi Questi interventi richiederanno un totale di 6 miliardi di dollari per sostenere quasi 21 milioni di persone in Sudan e 5 milioni di rifugiati nei paesi vicini, evidenziando la portata senza precedenti della crisi. Guterres ha ribadito l’importanza di proteggere i civili e gli operatori umanitari, garantire un accesso umanitario rapido e senza ostacoli e fermare il flusso di armi nel paese, che alimenta distruzione e spargimento di sangue tra i civili. Il Segretario Generale ha anche invitato la comunità internazionale a sfruttare l’approssimarsi del Ramadan come occasione per favorire la pace, la compassione e la solidarietà, esortando tutti a sostenere l’azione umanitaria e un cessate il fuoco.
Il Primo Ministro etiope, Abiy Ahmed, ha sottolineato i profondi legami storici e culturali tra Etiopia e Sudan, ribadendo la solidarietà del suo paese nei confronti del popolo sudanese in questo momento difficile.

Il Presidente della Commissione dell’UA, Moussa Faki Mahamat, ha denunciato il conflitto in corso come un fallimento della leadership delle parti belligeranti. Ha ribadito l’appello dell’Unione Africana per un cessate il fuoco immediato e incondizionato, aprendo la strada a un dialogo politico inclusivo che affronti le cause alla radice del conflitto e ripristini l’ordine costituzionale.
Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno annunciato un ulteriore contributo di 200 milioni di dollari in aiuti umanitari, portando il totale dei loro aiuti al Sudan a 600,4 milioni di dollari dall’inizio del conflitto. Negli ultimi dieci anni, gli EAU hanno fornito 3,5 miliardi di dollari in aiuti al Sudan, dimostrando il loro continuo impegno nel sostenere il paese in tempi di crisi.
La conferenza si è conclusa con un appello unanime per un cessate il fuoco umanitario durante il Ramadan e un rinnovato impegno della comunità internazionale per alleviare la sofferenza del popolo sudanese.