Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito giovedì per affrontare la crisi in corso in Yemen, concentrandosi sugli sviluppi recenti, le preoccupazioni umanitarie e le prospettive di una soluzione sostenibile. Hans Grundberg, Inviato Speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, ha sottolineato che il paese si trova a un bivio critico. Ha evidenziato una riduzione provvisoria delle ostilità, tra cui la cessazione degli attacchi da parte di Ansar Allah (gli Houthi) contro le navi nel Mar Rosso e obiettivi in Israele, nonché il rilascio dell’equipaggio della MV Galaxy Leader. Grundberg ha dichiarato: “Una risoluzione sostenibile di questo conflitto è ancora possibile”, esortando tutte le parti a negoziare in buona fede.
Nonostante questi segnali positivi, Grundberg ha espresso profonda preoccupazione per la detenzione arbitraria del personale delle Nazioni Unite da parte di Ansar Allah, chiedendone il rilascio immediato e incondizionato. Ha inoltre segnalato attività militari in corso, inclusi movimenti di rinforzi e attrezzature verso le linee del fronte, esortando le parti a evitare azioni che possano intensificare le tensioni.
Sul fronte economico, l’inviato dell’ONU ha evidenziato i blackout prolungati nelle aree controllate dal governo e la svalutazione del riyal yemenita, che ha reso i beni essenziali inaccessibili per molti. “Senza la prospettiva della pace, non può esserci prosperità”, ha osservato.
Tom Fletcher, Sottosegretario Generale per gli Affari Umanitari e Coordinatore per gli Aiuti d’Emergenza, ha descritto una situazione umanitaria drammatica. I capo dell’OCHA Ha riferito che 19,5 milioni di persone necessitano di aiuti, con il 64% della popolazione incapace di soddisfare i propri bisogni alimentari. “La metà di tutti i bambini sotto i cinque anni è gravemente malnutrita, morendo a un ritmo terrificante principalmente per cause prevenibili”, ha denunciato Fletcher, che ha anche sottolineato che le operazioni umanitarie proseguono nonostante rischi significativi, ma non possono continuare senza garanzie di sicurezza per gli operatori umanitari. Fletcher ha esortato il Consiglio a garantire il rilascio del personale detenuto e ad aumentare i finanziamenti per sostenere gli aiuti umanitari.
I membri del Consiglio hanno chiesto un’indagine approfondita sulla morte di un membro del Programma Alimentare Mondiale mentre era in detenzione Houthi e hanno sollecitato il rilascio immediato di tutto il personale detenuto. Il rappresentante del Regno Unito ha dichiarato: “Queste detenzioni stanno restringendo l’ambiente operativo umanitario proprio mentre la situazione sta peggiorando in modo allarmante”. Il rappresentante della Slovenia ha aggiunto: “Gli operatori umanitari non devono mai essere un bersaglio”, sottolineando che gli attacchi contro gli aiuti sono attacchi contro gli yemeniti più vulnerabili.
Diversi membri hanno sollevato preoccupazioni per la crescente insicurezza alimentare. Il rappresentante della Grecia ha avvertito che un ulteriore deterioramento avrebbe “effetti disastrosi” sulla popolazione yemenita. Il delegato della Danimarca ha annunciato un contributo di 13,5 milioni di dollari per sostenere il Comitato Internazionale della Croce Rossa, il Programma Alimentare Mondiale e il Fondo Umanitario per lo Yemen, invitando altri paesi a partecipare.

Relief Coordinator. (UN Photo/Loey Felipe)
La situazione di sicurezza precaria e le minacce degli Houthi alla pace internazionale sono stati punti chiave del dibattito. Il rappresentante della Corea del Sud ha osservato che lo Yemen rimane “intrappolato in un equilibrio fragile tra conflitto e stabilità”, con decisioni imminenti che determineranno il suo futuro.
Il delegato della Francia ha attribuito la crisi regionale principalmente agli Houthi, le cui azioni aggravano la situazione umanitaria. Ha chiesto il rilancio del processo politico e sottolineato l’importanza dell’unità all’interno del Consiglio di Leadership Presidenziale e di negoziati inclusivi che coinvolgano la società civile e le donne. Il rappresentante degli Stati Uniti ha evidenziato il continuo supporto dell’Iran agli Houthi attraverso forniture di armi, finanziamenti e addestramento, in violazione dell’embargo sulle armi imposto dal Consiglio. Ha esortato i membri a fare pressione su Teheran affinché interrompa queste attività e ha annunciato che Washington sta considerando la designazione degli Houthi come organizzazione terroristica straniera, spingendo per sanzioni mirate contro il gruppo.
D’altra parte, il rappresentante della Russia ha avvertito che una tale designazione potrebbe ostacolare il lavoro umanitario e compromettere i negoziati. Ha espresso la speranza che questa iniziativa non venga intrapresa affrettatamente, avvertendo che se dovesse minare gli sforzi di pace, la responsabilità ricadrebbe su Washington.
Il rappresentante dello Yemen ha sottolineato che la popolazione sta affrontando una grave crisi economica causata dalla guerra sostenuta da Teheran attraverso gli Houthi. Ha ribadito l’impegno del governo alla tregua dell’aprile 2022 e ha sottolineato che la pace rimane l’opzione strategica. Tuttavia, ha dichiarato che il governo non può accettare che un gruppo armato rivendichi un “diritto divino” a governare il paese. Ha invitato gli stati a interrompere i finanziamenti agli Houthi e ha accolto con favore la decisione degli Stati Uniti di valutare la loro designazione come organizzazione terroristica. “Nonostante tutte le sfide e le difficoltà, la speranza resta nella capacità del popolo yemenita di superare questa crisi”, ha concluso.