Ormai lo svizzero Philippe Lazzarini, Commissario Generale dell’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, potrebbe tra pochi giorni essere ricordato come l’ultimo diplomatico a essere stato a capo dell’UNRWA. Dopo aver incontrato i membri del Consiglio di Sicurezza, venerdì Lazzarini ha incontrato i giornalisti al Palazzo di Vetro dell’ONU per rilasciare delle dichiarazioni sugli ultimi avvenimenti.
Accogliendo con favore il cessate il fuoco e l’accordo sugli ostaggi a Gaza, Lazzarini ha detto che l’UNRWA si impegna ad intensificare la distribuzione di aiuti nella martoriata enclave una volta che l’accordo entrerà in vigore, ma l’accordo rappresenta solo un primo passo per affrontare le enormi sfide umanitarie della regione.: ”L’UNRWA è pronta a sostenere la risposta internazionale intensificando la distribuzione degli aiuti”, ha dichiarato.
Ma ecco che Lazzarini ha dovuto anche parlare della spada di Damocle che pende sull’UNRWA, e cioè dell’imminente attuazione di una legislazione già approvata dal Parlamento israeliano che alla fine di gennaio porrebbe fine alle operazioni dell’UNRWA nei Territori Palestinesi Occupati.
Lazzarini ha avvertito delle gravi conseguenze, in particolare a Gaza, dove l’agenzia è il pilastro della risposta umanitaria.
“La disintegrazione dell’agenzia intensificherà il collasso dell’ordine sociale”, ha affermato.
“Smantellare l’UNRWA ora, al di fuori di un processo politico, comprometterà l’accordo di cessate il fuoco e saboterà la ripresa e la transizione politica di Gaza”, ha spiegato.
Il Commissario Generale ha inoltre informato i giornalisti di aver sollecitato il Consiglio di Sicurezza a intraprendere azioni decisive per evitare la fine delle operazioni dell’UNRWA.
Lazzarini ha sottolineato che il mandato unico dell’UNRWA e la sua capacità di fornire servizi essenziali, come istruzione e assistenza sanitaria primaria, non possono essere replicati senza uno Stato funzionante. Ha inoltre messo in evidenza una campagna di disinformazione aggressiva contro l’agenzia.
“Cartelloni pubblicitari e annunci che accusano l’UNRWA di terrorismo sono recentemente apparsi in diverse città, tra cui New York”, ha detto, rivelando che sono stati finanziati dal Ministero degli Esteri israeliano. Lazzarini ha spiegato che tale propaganda mette in pericolo il personale dell’UNRWA, alimenta le minacce e mina la fiducia nella capacità della comunità internazionale di agire.

Guardando al futuro, Lazzarini ha sottolineato l’importanza di una transizione dei servizi dell’UNRWA all’interno di un quadro politico definito, come previsto dall’Alleanza Globale per l’Attuazione della Soluzione a Due Stati. “Ci troviamo davanti a una scelta chiara: possiamo permettere che l’UNRWA imploda a causa della legislazione della Knesset e della sospensione dei finanziamenti da parte di donatori chiave, oppure possiamo consentire all’agenzia di concludere progressivamente il suo mandato all’interno di un quadro politico”.
Questa transizione, ha osservato il capo dell’UNRWA, deve coinvolgere la cooperazione con istituzioni palestinesi rafforzate per evitare il caos e preservare i servizi vitali. L’UNRWA sta già collaborando con l’Autorità Palestinese, che gestisce i servizi in Cisgiordania, per affrontare i bisogni urgenti in ambito sanitario ed educativo nei Territori Palestinesi Occupati.
Lazzarini ha sottolineato che l’agenzia rimane il maggiore fornitore di assistenza sanitaria primaria a Gaza, effettuando circa 17.000 consultazioni mediche al giorno. È anche il secondo maggiore fornitore di assistenza sanitaria in Cisgiordania, dopo le autorità locali.
Per quanto riguarda l’istruzione, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’agenzia nel salvaguardare il futuro dei bambini palestinesi, molti dei quali ora vivono tra le macerie di Gaza. “Se non riusciamo a riprendere l’istruzione a Gaza e a preservarla in Cisgiordania, sacrificheremo un’intera generazione di bambini palestinesi”, ha avvertito.
Lazzarini ha richiamato l’attenzione sulla precaria situazione finanziaria dell’agenzia, esortando i paesi donatori ad aumentare i contributi, a distribuire immediatamente i fondi allocati e a rivedere eventuali finanziamenti attualmente sospesi. Senza un supporto finanziario immediato, ha avvertito, la capacità dell’UNRWA di continuare il suo lavoro umanitario sarà gravemente compromessa.