Al briefing giornaliero dell’ONU, i giornalisti italiani hanno chiesto nuovamente lunedì alla portavoce di turno, se ci fosse una reazione da parte del Segretario Generale dell’ONU all’arresto in Iran della giornalista Cecilia Sala. Ponendo la prima domanda, il collega Massimo Basile dell’AGI ha fatto cenno all’accusa iraniana nei confronto di Sala di non aver “rispettato la legge islamica” ma in cui l’Iran non ha specificato alcun dettaglio su come e quando questo reato sarebbe avvenuto. “Come abbiamo già detto in precedenza” ha risposto Florencia Soto Nino-Martinez, “noi ci appelliamo sempre con tutti i paesi per rispettare il diritto dei giornalisti affinché possano svolgere le loro essenziali funzioni professionali e lavorare in un ambiente sicuro senza dover temere rappresaglie”.
Quando abbiamo chiesto se il Segretario Generale Guterres fosse stato informato dell’arresto della giornalista a Teheran, la portavoce ha risposto: “Lui viene informato ogni giorno delle notizie e questa è stata sicuramente tra le notizie”.
Alla portavoce abbiamo quindi chiesto se il governo italiano avesse avuto contatti con le Nazioni Unite richiedendo aiuto nella soluzione della vicenda con l’Iran, Soto ha replicato: “Per quanto ne sappia, ma potrei anche sbagliarmi, finora no. Ma vi terremo informati”.
Abbiamo insistito: ma anche se il governo italiano non chiedesse aiuto all’ONU, le Nazioni Unite si attiverebbero comunque per la liberazione della giornalista oppure ritengono che la questione sia solo bilaterale? “Dobbiamo vedere come si evolve la situazione, non sono a conoscenza dei dettagli e mi sembra che non è stata data ancora una ragione per l’arresto. Seguiremo come la situazione si evolve bilateralmente per vedere se ci sarà per noi un ruolo da svolgere”.