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Consiglio di Sicurezza: gli USA rivelano il peso degli aiuti militari DPRK alla Russia

Alla riunione dei Quindici, l'ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield fornisce numeri precisi sul coinvolgimento della Corea del Nord contro l'Ucraina

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Consiglio di Sicurezza: gli USA rivelano il peso degli aiuti militari DPRK alla Russia

Linda Thomas-Greenfield, Permanent Representative of the United States to the United Nations and President of the Security Council for the Month of December, addresses the Security Council meeting on non-proliferation and Democratic People’s Republic of Korea. (UN Photo/Manuel Elías)

Time: 6 mins read

Mercoledì sera riunione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulle violazioni della Corea del Nord nel campo nucleare ma non solo. Infatti dopo l’intervento di Rosemary DiCarlo, alto funzionario delle Nazioni Unite per gli affari politici, c’è stata la requisitoria dell’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield, presidente di turno del Consiglio, che ha esposto le cifre delle violazioni delle risoluzioni ONU da parte della Russia nel ricevere aiuto militare dalla Corea del Nord.

Nel suo intervento DiCarlo ha espresso grave preoccupazione per le crescenti tensioni nella penisola coreana. Nel briefing con gli ambasciatori, DiCarlo ha sottolineato la necessità di allentare la tensione e di dialogare, rilevando anche “indicazioni” secondo cui la DPRK continua a perseguire attivamente il suo programma di armi nucleari. “L’impegno diplomatico rimane l’unica via verso una pace sostenibile e la denuclearizzazione completa e verificabile della penisola coreana”, ha affermato DiCarlo, che ha accolto con favore le offerte di avviare un dialogo con la DPRK, senza precondizioni.

DiCarlo ha affermato che la Corea del Nord sta “lavorando per” raggiungere nuove capacità militari in linea con un piano quinquennale annunciato nel gennaio 2021. Ciò include i lanci nel 2024 di missili balistici intercontinentali (ICBM), missili balistici a raggio intermedio (IRBM) e missili balistici a corto raggio (SRBM). Ci sono anche segnalazioni dell’esistenza di un secondo impianto di arricchimento dell’uranio a Kangson, oltre all’impianto di arricchimento dell’uranio a Yongbyon. Inoltre, la Corea del Nord ha tentato di lanciare un satellite da ricognizione militare e ha presentato i sistemi d’arma prodotti in una mostra nella capitale Pyongyang, in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza.

DPRK’s pursuit of its nuclear and ballistic missile programmes undermines the global nuclear disarmament and non-proliferation regime, @DicarloRosemary told the @UN Security Council.

She urged the country to fully comply with international obligations. https://t.co/VgiEfLIfks pic.twitter.com/3tO1I51SoO

— UN Political and Peacebuilding Affairs (@UNDPPA) December 18, 2024

“La loro aperta dimostrazione dimostra che la Corea del Nord è lungi dal rallentare il suo programma di missili balistici”, ha avvertito DiCarlo. DiCarlo ha anche parlato di rapporti di cooperazione militare tra la DPRK e la Russia sul campo di battaglia in Ucraina, compreso il presunto trasferimento di oltre 13.000 contenitori di munizioni, missili e artiglieria – rapporti che non sono stati verificati dalle Nazioni Unite. I resoconti dei media suggeriscono anche che le truppe nordcoreane hanno ricevuto addestramento ed equipaggiamento in Russia e sono state schierate nella regione russa di Kursk combattendo a fianco delle forze russe.

“Sebbene le Nazioni Unite non siano nella posizione di verificare queste affermazioni, esse sono motivo di preoccupazione”, ha affermato DiCarlo, facendo eco all’avvertimento lanciato dal Segretario generale António Guterres. Il riferito dispiegamento di migliaia di truppe dalla DPRK nella zona di conflitto e il loro coinvolgimento nei combattimenti aggiunge benzina sul fuoco, intensificando ulteriormente e internazionalizzando questo conflitto esplosivo, ha affermato DiCarlo. “Ribadiamo il nostro appello a tutti gli attori rilevanti affinché si astengano da qualsiasi passo che possa portare a ricadute e intensificazione della guerra in Ucraina”. DiCarlo ha affermato che, in linea con diverse risoluzioni, inclusa la risoluzione 1718, la DPRK “cesserà l’esportazione di tutte le armi” e che tutti gli Stati membri “vietano l’acquisizione di tali armi e materiale connesso” dalla DPRK da parte dei loro cittadini.

Ricordando la natura giuridicamente vincolante delle risoluzioni pertinenti, ha ribadito l’affermazione del Segretario generale secondo cui qualsiasi relazione che un Paese ha con la DPRK “deve rispettare interamente le pertinenti sanzioni del Consiglio di Sicurezza”. Concludendo il suo briefing, DiCarlo ha anche evidenziato la terribile situazione umanitaria del paese, esortando le autorità ad accelerare il ritorno del team nazionale delle Nazioni Unite per rafforzare il sostegno alla sua popolazione e portare avanti l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Atteso l’intervento della presidente di turno del Consiglio, l’Ambasciatrice degli USA Linda Thomas-Greenfield. Infatti, parlando nelle sue capacità nazionali, Greenfield ha rivelato per la prima volta le cifre specifiche del coinvolgimento militare della Nord Corea nell’appoggiare la Russia nella guerra contro l’Ucraina e questo contro le risoluzione del Consiglio  1718, 1874 e 2270, che vietano agli Stati membri delle Nazioni Unite di ricevere armi, materiale correlato, addestramento agli armamenti o assistenza dalla DPRK o di fornirli alla DPRK.“Ponendo il veto al rinnovo del mandato del Comitato di esperti del Comitato 1718” ha detto Thomas-Greenfield, “la Russia ha cercato di impedire indagini cruciali e obiettive sulle violazioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza da parte della DPRK. Per proteggere il mondo dalla verità sulle azioni pericolose della DPRK e sulla complicità della Russia in esse”.

A questo punto l’ambasciatrice ha rivelato le cifre fornite dagli esperti indipendenti sulle violazioni legate alla DPRK. “Questi rapporti mostrano perché la Russia era così disperata nel voler revocare il rinnovo del mandato: Russia e Corea del Nord sono impegnate in trasferimenti e addestramenti illegali di armi, in sfacciata violazione di numerose risoluzioni del Consiglio”.

Queste risoluzioni sono state adottate dal Consiglio in risposta ai test nucleari della Corea del Nord e, come ha ricordato Thomas-Greenfield, “la Russia ha votato per ognuna di queste risoluzioni. Eppure la Russia li ha violate in entrambe le direzioni”. Ed ecco che l’ambasciatrice americano ha fornite le cifre precise su queste violazioni: “Stimiamo che la Corea del Nord abbia inviato alla Russia più di 20.000 container di munizioni, contenenti almeno 6 milioni di colpi di artiglieria pesante insieme a oltre 100 missili balistici. I risultati indipendenti del Center for Armament Research confermano ciò che abbiamo visto nei resoconti della stampa e in altre analisi open source. Questi missili sono stati successivamente lanciati in Ucraina, colpendo vicino a infrastrutture civili e aree popolate come Kiev e Zaporizhzhia. E la Corea del Nord ha continuato i preparativi per trasferire più missili alla Russia alla fine del 2024”.

Poi Thomas Greenfield ha aggiunto:: “Abbiamo anche informazioni secondo cui un gran numero di pezzi di artiglieria semoventi a lungo raggio da 170 mm e di lanciarazzi multipli a lungo raggio da 240 mm originari della DPRK sono stati introdotti nel conflitto. E ora la Russia si rivolge alla DPRK sia per la manodopera che per le munizioni, al fine di portare avanti la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, accogliendo più di 11.000 soldati della DPRK sul suo territorio. E queste informazioni non vengono dalla stampa, ma vengono dalla DPRK. E non sono soldati qualunque: la Corea del Nord ha inviato in Russia unità delle forze speciali d’élite”.

Quindi Thomas-Greenfield ha ricordato al Consiglio di Sicurezza che ciò “segna la prima volta in più di 70 anni che le truppe nordcoreane partecipano ad operazioni di combattimento terrestre su larga scala e la prima volta che lo fanno al di fuori della penisola coreana”. Continuando a fornire informazioni inedite, l’ambasciatrice degli Stati Uniti ha rivelato che “la Russia ha trasferito sistemi di difesa aerea alla RPDC. Il Cremlino continua a fornire petrolio raffinato gratuitamente e sovvenzionato al regime di Kim, al di sopra del limite di 500.000 barili imposto dalle Nazioni Unite, oltre a vendere tecnologie e attrezzature a duplice uso. Inoltre, siamo particolarmente preoccupati per l’intenzione di Mosca di condividere le tecnologie satellitari e spaziali con Pyongyang, che la guerra in Ucraina ha chiaramente dimostrato essere cruciale per la capacità di comunicazione e di raccolta di informazioni di un esercito sui moderni campi di battaglia”. Quindi, gli Stati Uniti  valutano che la Russia potrebbe essere vicina ad accettare il programma di armi nucleari della Corea del Nord, “invertendo l’impegno decennale di Mosca di denuclearizzare la penisola coreana”.

Poi Thomas-Greenfield, ha denunciato anche l’atteggiamento della Cina: “Per troppo tempo, la Cina ha fornito copertura politica alle violazioni della Russia, incoraggiando la Corea del Nord a continuare i lanci di missili balistici, oltre ad altri comportamenti pericolosi e provocatori. Questo non è il comportamento di nessuno Stato membro responsabile, tanto meno di due membri permanenti del Consiglio. I membri responsabili del Consiglio prendono sul serio il loro dovere di contrastare le minacce alla pace e alla sicurezza internazionale. I membri responsabili del Consiglio sostengono risoluzioni che frenano la proliferazione e rinviano il ricorso per violazioni dei diritti umani. I membri responsabili del Consiglio non hanno motivo di temere esperti indipendenti e obiettivi. E i membri responsabili del Consiglio non favoriscono i tiranni per il proprio tornaconto politico”.

Ricordando agli altri ambasciatori che  “il popolo ucraino continuerà a resistere all’oppressione, all’imperialismo, alla proliferazione sconsiderata. Ma tutti noi dobbiamo schierarci al loro fianco”, la rappresentante degli USA ha chiesto alla Russia “di cessare la cooperazione militare con la DPRK. Porre fine a questa insensata guerra di aggressione contro l’Ucraina e ritirare immediatamente le sue forze dal territorio ucraino entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale”.

Per la Cina, l’ambasciatrice ha avuto questo messaggio finale: “Voglio anche rispondere alla Cina chiedendole di impegnarsi nel dialogo con la Corea del Nord. Abbiamo ripetutamente affermato che siamo aperti al dialogo incondizionato con la DPRK, ma ogni volta che lo abbiamo tentato, ha risposto con il pugno chiuso. Apprezziamo un ulteriore tentativo di dialogo con la DPRK mentre parlo qui oggi”.

 

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Giornalista e scrittore. Nato e cresciuto in Sicilia, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America con Il Giornale di Montanelli, America Oggi e USItalia weekly. Dal Palazzo di Vetro oggi racconta l’ONU dopo aver fondato e diretto La Voce di New York dal 2013 a gennaio 2023 I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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