Lo svizzero Philippe Lazzarini è il commissario generale dell’ONU alla guida dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Presentandosi mercoledì a New York davanti ai giornalisti corrispondenti dal Palazzo di Vetro – lo fa spesso nelle ultime settimana – questa volta ha subito iniziato dicendo che l’UNRWA sta vivendo il “momento più buio” dei suoi 75 anni di storia, indicando una triplice serie di sfide legislative, operative e di sicurezza.
Lazzarini ha cercato si spiegare ai reporter le implicazioni delle recenti leggi approvate dalla Knesset israeliana, che mirano a smantellare le attività dell’UNRWA in tutto il territorio palestinese occupato, comprese Gaza e la Cisgiordania. “L’intenzione è quella di indebolire l’agenzia”, ha detto il capo dell’UNRWA, sottolineando che queste misure sono motivate politicamente.
Dall’inizio della guerra a Gaza, il 7 ottobre 2023, 243 membri del personale dell’UNRWA hanno perso la vita. Circa 190 edifici e installazioni dell’agenzia ONU sono stati danneggiati o distrutti e le sue operazioni umanitarie in soccorso della popolazione palestinese sono state gravemente limitate. “Oltre a ciò c’è stata una campagna di disinformazione intensa e aggressiva, come quella di influenzare i governi dei paesi maggiori donatori per delegittimare l’agenzia”, ha affermato Lazzarini. L’UNRWA, ha detto Lazzarini, sostiene una politica di “tolleranza zero” verso le violazioni della neutralità, sottolineando che l’agenzia è un “bersaglio debole” per chiunque percepisca la sua presenza o le sue attività come una minaccia.
Ciò include Hamas, che per molti anni ha accusato l’agenzia di “collusione” con Israele, visti i programmi dell’UNRWA sull’istruzione, l’uguaglianza di genere o le arti, la cultura e lo sport. Allo stesso tempo, Israele ha accusato l’UNRWA di collusione con Hamas e di essere stata infiltrata dai “terroristi”. “Quindi, questa mattina [al Quarto Comitato dell’Assemblea Generale] ho voluto anche fare pulizia su questo argomento”, ha detto Lazzarini, confutando le accuse e riferendosi al suo briefing annuale agli Stati membri delle Nazioni Unite avvenuto nella sede dell’Assemblea Generale Comitato speciale politico e di decolonizzazione.
Lazzarini ha anche raccontato un recente incidente che ha coinvolto una donna nel nord della Cisgiordania che è stata dalle forza israeliane detenuta, interrogata e costretta a fornire accesso a informazioni sensibili dopo essere stata accusata di lavorare per una “organizzazione terroristica”. Tali eventi, ha sottolineato, riflettono i maggiori rischi per il personale in un ambiente sempre più ostile.
L’UNRWA è insostituibile, ha ribadito Lazzarini, ricordando che questo è la posizione anche del Segretario generale delle Nazioni Unite e di numerose agenzie umanitarie delle Nazioni Unite sul campo.
Dato che fornisce istruzione a centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi nella Striscia di Gaza da decenni, Lazzarini ha affermato che solo UNRWA potrà continuare a fornire i servizi educativi necessari una volta in vigore il cessate il fuoco. Allo stesso modo, UNRWA dirige anche tutti i servizi sanitari pubblici critici, fornendo migliaia di consultazioni ogni giorno. Se l’UNRWA cesserà di operare, ha avvertito Lazzarini, “l’unica alternativa è che l’onere e la responsabilità tornino alla potenza occupante, il che significa che Israele sarà responsabile di fornire questi servizi critici”.
Lazzarini ha ribadito il suo appello agli Stati membri delle Nazioni Unite affinché agiscano per impedire l’attuazione delle leggi recentemente adottate e per garantire un sostegno finanziario e politico continuo all’UNRWA. Inoltre, è fondamentale che la questione dell’UNRWA sia affrontata in un quadro politico e che qualsiasi percorso politico che conduca alla soluzione dei due Stati ne definisca chiaramente il ruolo permanente.
Sottolineando che gli attacchi all’UNRWA “sono attacchi alle stesse Nazioni Unite”, Lazzarini ha detto che l’assalto di Israele sfida l’Assemblea Generale e il Consiglio di Sicurezza e mina l’ordine internazionale basato sulle regole stabilito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lazzarini ha quindi esortato le decine di paesi che sostengono il suo lavoro a “dispiegare tutto il capitale politico e legale per evitare che ciò accada”.
.”Rispondendo a una domanda di un giornalista, Lazzarini ha detto che le operazioni dell’agenzia continueranno a Gaza, “ma il nostro spazio operativo è molto, molto ristretto”. “Gaza è uno dei posti più pericolosi in cui operare. Siete stati anche regolarmente informati su quanto sia straziante la situazione lì”, ha detto, descrivendo la portata della morte e della distruzione, gli immensi bisogni umanitari e le gravi limitazioni agli aiuti.
Rispondendo ad un’altra domanda su quanto tempo l’UNRWA potrebbe continuare ad operare a Gaza, Lazzarini ha affermato che “la risposta semplice e breve è che opereremo fino al giorno in cui non potremo più operare”. “Forniremo i servizi finché non saremo costretti a interromperli”, ha affermato.
Noi abbiamo chiesto se Lazzarini avesse un piano B per i prossimi 60 giorni, dato che l’obiettivo principale dell’UNRWA, ancor prima di salvare se stessa, dovrebbe essere quello di salvare la vita dei palestinesi a Gaza messa in pericolo persino dalla fame. Non potrebbe il suo personale, nel caso gli fosse impedito di operare da Israele come UNRWA, operare con i simboli delle altre agenzie ONU, come l’UNICEF o WFP?
“La domanda sul piano B dovrebbe essere chiesta agli israeliani più che a me” ha replicato Lazzarini, ricordando che sarà Israele ad avere la responsabilità, secondo il diritto internazionale, della vita dei palestinesi dei territori occupati (Ma se la IDF si ritirerà completamente da Gaza? Nella situazione attuale, senza aiuti immediati, quasi un milione di palestinesi morirebbe di stenti).
A Lazzarini abbiamo allora chiesto: per il salvataggio di UNRWA a questo punto solo un uomo potrebbe intervenire, il presidente eletto Donald Trump: è pronto lei a contattare il presidente eletto degli USA ancora prima della sua inaugurazione, per convincerlo a salvare la sua agenzia? La risposta di Lazzarini è stata perentoria: “Sì e lo farò”.