Dopo oltre 42mila morti palestinesi nella striscia di Gaza, per lo più donne e bambini, la furia vendicativa d’Israele si è abbattuta sull’obiettivo più ricercato, l’artefice dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, uccidendo il capo di Hamas Yahya Ibrahim Hassan Sinwar. Le reazioni al Palazzo di Vetro dell’ONU, da parte dei funzionari sono state per tutta la giornata “prudentissime”, una serie di “no comment”. Anche l’ambasciatore della Palestina alle Nazioni Unite Riyad Mansour durante uno stake-out organizzato davanti al Consiglio di Sicurezza, con accanto altri ambasciatori solidali, e in cui aveva difeso l’azione dell’UNRWA – l’agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi – si era rifiutato di rispondere a domande su Sinwar. Ma ecco che subito dopo, avvicinandosi ai giornalisti che non mollano la preda, dopo ulteriori resistenze, ha risposto così alla domanda se l’uccisione da parte d’Israele del capo di Hamas fosse una buona o cattiva notizia per i palestinesi: “Non possiamo festeggiare l’uccisione di alcun palestinese. Oggi è un momento triste, abbiamo avuto già 42mila morti. Non è ancora il momento di celebrare, il momento per celebrare è quando ci sarà il cessate il fuoco, la pace, si fermano le uccisioni e si salvano le vite della nostra gente minacciate. Stiamo affrontando un altro genocidio, ciò che è successo l’anno scorso farà ridere in confronto a quello che potrebbe avvenire nelle prossime settimane…”
Our IDF forces eliminated Yahya Sinwar, the leader of Hamas and chief architect of the October 7th massacre.
Yesterday at the UN Security Council, many asked why we are still in Gaza a year after the October 7th atrocities. Today they got the answer.
No terrorist is immune to…— Danny Danon 🇮🇱 דני דנון (@dannydanon) October 17, 2024
Intanto una reazione opposta è arrivata oggi dall’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, che su X, ancor prima della dichiarazione ufficiale di Israele sulla morte di Sinwar, ha scritto: “Ieri al Consiglio di Sicurezza molti hanno chiesto perché siamo ancora a Gaza”, e “oggi hanno avuto la risposta”.