In un messaggio per commemorare un anno dall’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 guidato da Hamas durante il quale più di 1.250 israeliani e cittadini stranieri furono brutalmente torturati e trucidati, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invitato la comunità internazionale a condannare a gran voce quegli “atti ripugnanti” che hanno scatenato una scioccante ondata di violenza in tutta la regione.
Il terribile attacco da parte dei militanti-terroristi palestinesi che dominano Gaza ha visto anche il rapimento di oltre 250 persone, tra cui molte donne e bambini. “È giunto il momento della liberazione degli ostaggi. È ora di mettere a tacere le armi. È ora di fermare la sofferenza che ha travolto la regione”, ha affermato Guterres, chiedendo la pace, il ripristino del diritto internazionale e la giustizia per tutte le vittime e i sopravvissuti.
L’attacco “ha sfregiato le anime”, ha aggiunto il capo delle Nazioni Unite, con vittime che hanno subito violenze indicibili, compresi casi evidenti di violenza sessuale. “Questo è il giorno in cui la comunità globale può ripetere a voce più alta la nostra totale condanna degli atti abominevoli di Hamas, compresa la presa di ostaggi”.
Guterres ha detto che nell’ultimo anno ha incontrato le famiglie di alcuni di coloro che sono ancora detenuti nell’enclave, per saperne di più sulle loro vite, speranze e sogni “e condiviso la loro angoscia e il loro dolore”. “Non riesco a immaginare le torture che sono costretti a sopportare ogni giorno”, ha aggiunto, affermando che Hamas e gli altri militanti devono consentire al Comitato internazionale della Croce Rossa di visitare gli ostaggi e fornire le cure necessarie. Ha espresso la sua solidarietà a tutte le vittime dell’attentato del 7 ottobre, insieme ai loro cari.
Affrontando le conseguenze del brutale massacro, il Segretario generale ha osservato che il terrore scatenato quel giorno aveva portato a “un’ondata di violenza scioccante e spargimenti di sangue”. “La guerra che ha seguito i terribili attacchi di un anno fa continua a distruggere vite umane e a infliggere profonde sofferenze umane ai palestinesi di Gaza e ora al popolo libanese”, ha affermato, aggiungendo di aver “parlato di questo spesso e chiaramente”.
Guterres ha affermato che le Nazioni Unite sono impegnate a lavorare per il rilascio di tutti gli ostaggi, porre fine alle sofferenze in tutta la regione e forgiare una pace duratura secondo i principi del diritto internazionale e della giustizia.

Alla fine ha aggiunto: “In mezzo a tanto spargimento di sangue e divisioni dobbiamo aggrapparci alla speranza” invitando la comunità internazionale a “non smettere mai di lavorare per una soluzione duratura” al conflitto tra Israele e Palestina, dove tutti i paesi del Medio Oriente possano finalmente vivere insieme “in pace, dignità e nel rispetto reciproco”.
Intanto la Rappresentanza permanente di Israele all’Onu ha organizzato un memoriale in ricordo delle vittime del 7 ottobre oggi al Palazzo di Vetro. Sono stati invitati gli ambasciatori di altri Paesi, ma non il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres. La scorsa settimana, il governo israeliano ha dichiarato Guterres “persona non grata” dopo che il Segretario Generale aveva condannato l’escalation in Medio Oriente ma senza specificare l’attacco missilistico iraniano contro Israele. A sua volta, qualche giorno dopo il Consiglio di Sicurezza ha espresso ad unanimità la sua fiducia e supporto al lavoro dell’attuale Segretario Generale dell’ONU.
“La situazione è delicata”, ha detto il Rappresentante Permanente di Israele, Danny Danon, parlando con i media davanti al Consiglio di Sicurezza: “Israele ha apprezzato la dichiarazione di Guterres in vista dell’anniversario, ma rimane deluso per come si è comportato nell’anno che è trascorso”. Rispondendo ad una domanda, Danon ha detto che Israele sta discutendo su come rispondere all’attacco missilistico dell’Iran, ma una risposta militare non è in discussione. “Stiamo discutendo e il gabinetto si è riunito e continuerà a riunirsi. Sceglieremo il luogo esatto e le modalità della risposta, ma avverrà”, ha detto l’ambasciatore israeliano ai giornalisti davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.