Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha confermato lunedì per un altro anno la missione multinazionale in sostegno della polizia haitiana, ma nella risoluzione non c’è traccia della richiesta di trasformarla in una forza delle Nazioni Unite avanzata dalle nuove autorità del Paese (in questo richiesta appoggiate dagli USA).
Evidenziando la sua “profonda preoccupazione” per la situazione ad Haiti, la risoluzione del CdS adottata all’unanimità proroga fino al 2 ottobre 2025 il mandato della Missione Multinazionale di Sostegno alla Sicurezza guidata dal Kenya per aiutare la polizia haitiana sopraffatta dalla violenza delle gang. Mentre la missione si trova ad affrontare una evidente mancanza di fondi e attrezzature, il presidente del Consiglio di transizione di Haiti, Edgard Leblanc Fils, aveva invitato la settimana scorsa dal podio dell’Assemblea Generale Onu a considerare la sua trasformazione in una “missione operativa di mantenimento della pace” delle Nazioni Unite. In particolare per contribuire a garantirne il finanziamento. Giovedì scorso, Leblanc Fils si era rivolto a UNGA79, avvertendo che il suo paese si trova ad affrontare una “crisi di sicurezza senza precedenti”. “I cittadini vivono nella paura anche solo di muoversi liberamente o di andare a scuola, in particolare nella capitale Port-au-Prince”, aveva affermato durante il dibattito ad alto livello dell’Assemblea Generale, sollecitando il continuo sostegno delle Nazioni Unite.

Così aveva cercato di suggerire anche il Segretario di Stato USA Antony Blinken durante una sua recente visita nell’isola. Ma sia la Russia che la Cina, membri permanenti con diritto di veto del Consiglio, hanno respinto nei giorni scorsi diverse bozze di risoluzione che menzionavano l’opportunità di trasformare o almeno considera in futuro la possibilità di far diventare la missione direttamente sotto l’egidia dell’ONU. Alla fine, per non rischiare il veto di Cina e Russia e quindi lasciare Haiti addirittura senza neanche le forze keniane, USA e Ecuador, che hanno preparato e presentato la risoluzione, hanno dovuto cedere e togliere dal testo ogni riferimento al possibile futuro cambiamento.
La missione è stata autorizzata lo scorso ottobre per assistere le forze di polizia assediate di Haiti. Guidata dal Kenya, conta attualmente circa 410 agenti di polizia sul posto e si prevede che crescerà fino a circa 2.500. Per ora il Paese resta impantanato nella crisi.
Il rinnovamento avviene mentre la missione cerca di frenare la violenza dilagante delle bande, creare un ambiente favorevole alla distribuzione degli aiuti e creare condizioni per elezioni libere ed eque.
Con un voto unanime sulla risoluzione 2751, il Consiglio formato da 15 membri ha esortato la missione MSS ad accelerare il suo dispiegamento e ha invitato tutte le nazioni a fornire ulteriori contributi e sostegno volontari.
La risoluzione ha riaffermato che il Segretario generale delle Nazioni Unite può offrire supporto logistico alla missione quando richiesto, soggetto al pieno rimborso finanziario attraverso i contributi volontari disponibili e nel pieno rispetto della politica di due diligence delle Nazioni Unite sui diritti umani.
La violenza dilagante ha anche determinato bisogni umanitari in tutta Haiti, con più della metà della popolazione classificata come affetta da “livelli acuti di fame”.
Dopo l’adozione, l’ambasciatrice e rappresentante permanente degli Stati Uniti Linda Thomas-Greenfield ha sottolineato il forte messaggio di solidarietà della comunità internazionale con il popolo di Haiti.
“Il mondo è al vostro fianco e noi siamo costanti nei nostri sforzi per contribuire a ripristinare la sicurezza e la stabilità e riportare il Paese sulla via della pace e della prosperità”, ha sottolineato.
Thomas-Greenfield, quando è apparsa davanti ai giornalisti fuori dal Consiglio di Sicurezza, aveva accanto l’ambasciatore ecuadoriano, e a chi le ha chiesto se fosse soddisfatta dato che prima avevano cercato il cambiamento della missione, ha replicato che la missione è stata rinnovata per un anno, questo è quello che contava adesso, poi si vedrà.
L’ambasciatrice degli USA ha fatto eco all’appello del presidente Leblanc di garantire la sostenibilità a lungo termine e ha incoraggiato la comunità internazionale a basarsi sui progressi compiuti finora dalla missione.
“Lavoriamo insieme per sviluppare i progressi della missione MSS ad Haiti. Abbracciamo un nuovo approccio che lo sostenga. Proteggiamo la fragile ma stimolante opportunità di costruire un futuro migliore per il popolo haitiano”, ha affermato Thomas-Greenfield.
Antonio Rodrigue, ambasciatore e rappresentante permanente di Haiti – che attualmente non fa parte del Consiglio – ha accolto con favore la proroga, ma ha sottolineato la necessità che diventi un’operazione di mantenimento della pace a pieno titolo delle Nazioni Unite.
Ha detto che ha “dimostrato la sua efficacia in alcune aree critiche, in particolare attraverso il ripristino della sicurezza in aree precedentemente controllate da bande armate”. Tuttavia, ha avvertito che permangono sfide significative.
La violenza delle bande continua a lacerare il tessuto sociale, con dilaganti violazioni dei diritti che gettano migliaia di famiglie in difficoltà, ha affermato, aggiungendo che, nonostante l’embargo sulle armi, le bande continuano ad avere accesso ad armi e munizioni.

The Security Council unanimously adopts Resolution 2751 (2024) on Haiti. The resolution extends the present mandate of the Multinational Security Support Mission (MSS), as authorized in resolution 2699 (2023), to October 2, 2025. (UN Photo/Evan Schneider)
L’ambasciatore haitiano ha sottolineato la necessità di un maggiore sostegno finanziario e di rinforzi per la missione e ha ribadito che trasformarla in un’operazione di mantenimento della pace “sembra non solo necessario ma anche una questione urgente”.
L’ambasciatore del Kenya presso le Nazioni Unite Erastus Lokaale ha illustrato la recente visita del presidente William Ruto ad Haiti, dove è stato testimone della determinazione del popolo haitiano ad emergere dalle molteplici crisi che deve affrontare.
Ha sottolineato che la missione ha ottenuto alcuni successi iniziali, in collaborazione con la Polizia nazionale haitiana (HNP), ponendo le basi per ulteriori progressi, compresa la messa in sicurezza dell’aeroporto e di altre infrastrutture chiave.
“Con il mandato rinnovato, la missione è pronta a creare le condizioni affinché le autorità haitiane possano proteggere il loro Paese e intraprendere la ricostruzione sociale ed economica”, ha affermato. Ma affinché ciò accada, “la missione MSS deve raggiungere rapidamente il pieno dispiegamento dei previsti 2.500 effettivi, rispetto agli attuali 410 ufficiali”, ha ribadito, nonché “risorse sostanziali”.