Il Segretario di Stato USA Antony Blinken è arrivato giovedì ad Haiti, per una visita che cerca di rafforzare il leader ad interim del martoriato paese, dove mercoledì il primo ministro Garry Conille ha esteso lo stato di emergenza a tutta la nazione. Intanto il capo della diplomazia americana durante la sua visita ha anche dichiarato di sperare di vedere presto istituito un consiglio elettorale per organizzare le elezioni nel paese caraibico entro il 7 febbraio 2026.
Dopo un incontro con il coordinatore del Consiglio presidenziale di transizione Edgard Leblanc Fils (il consiglio è attualmente paralizzato a causa degli scandali di corruzione per tre dei cinque componenti) Blinken ha parlato con i giornalisti: “Speriamo che ciò (il consiglio elettorale) si realizzi presto, perché è un passo fondamentale per andare avanti e organizzare le elezioni per il prossimo anno”. (Ci sarà un altro incontro con la stampa alla fine del viaggio che potete seguire nel video sopra)
La visita di Blinken a Port-au-Prince avviene mentre ad Haiti continuano a commettere crimini delle bande violente che hanno preso il controllo di gran parte della capitale e anche altre zone vicine.
Blinken ha detto in un incontro separato con il capo del governo Conille che la situazione ad Haiti è “molto impegnativa” ma “promettente”, lodando i progressi compiuti da quando il consiglio di transizione è stato istituito in aprile dopo le dimissioni dell’ex primo ministro Ariel Henry.
Gli agenti di polizia kenioti che fanno parte di una missione di sicurezza autorizzata dalle Nazioni Unite ma indipendente dalle strutture Onu – dato che non è una regolare “missione di pace” di caschi blu – sono arrivati agli inizi dell’estate, dopo un anno di attesa in cui il paese era rimasto in un caos infestato di bande armate.
Gli Stati Uniti sono il maggiore contribuente alla missione di polizia internazionale guidata dal Kenya per aiutare a combattere le bande e a riconquistare il territorio. “La sicurezza è il fondamento di tutto ciò che deve accadere in futuro”, ha affermato Blinken, sottolineando che ciò include lo svolgimento delle elezioni.
È dal 2016 che non si tengono elezioni nella più povera delle nazioni caraibiche. Secondo le Nazioni Unite, su una popolazione di 12 milioni di abitanti, circa 578.000 sono state sfollate a causa della violenza.
Il viaggio di Blinken dovrebbe anche sostenere la missione di polizia internazionale sostenuta dagli Stati Uniti, però questa sembra finora non avere avuto l’ impatto che si voleva contro le bande che hanno preso il controllo della maggior parte di Port-au-Prince.
Il premier Conille, in carica da giugno, non è riuscito a garantire la stabilità necessaria al paese mentre, sempre secondo osservatori indipendenti, la missione di polizia guidata dal Kenya resta afflitta da problemi di comunicazione ( i keniani non parlano francese o creolo) ed è a corto di personale e fondi.
La già difficilissima situazione socio-economico-politica di Haiti è ulteriormente peggiorata dopo l’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel 2021, gettando nel caos le già deboli istituzioni del paese. Così bande armate hanno avuto campo libero a Port-au-Prince, in altre aree del paese.
Queste bande ben armate continuano a controllare circa l’80% della capitale. Quando all’inizio del 2024 riuscirono ad impossessarsi anche dell’aeroporto, hanno impedito il rientro dell’allora primo ministro Ariel Henry durante in viaggio all’estero, costringendolo alle dimissioni.
“Questo è un momento cruciale per Haiti”, ha detto ai giornalisti Brian Nichols, assistente segretario di stato per gli affari dell’emisfero occidentale, prima della partenza di Blinken a Port-au-Prince. “Stiamo assistendo a quel movimento in avanti sul fronte della sicurezza che aspettavamo da tempo. Ma dobbiamo anche vedere progressi sul piano politico, e coinvolgere il consiglio presidenziale transitorio, il primo ministro e i partiti politici di Haiti è una priorità per il segretario per garantire che i progressi verso le elezioni procedano”.
Dopo una lunga e tormentata storia di interventi USA ad Haiti, il presidente Joe Biden ha escluso qualsiasi dispiegamento di truppe. La sua amministrazione quindi è stata l’artefice della costruzione di una missione di polizia internazionale dopo che i leader haitiani avevano richiesto assistenza all’ONU nell’ottobre 2022. L’amministrazione Biden ha stanziato 360 milioni di dollari per la missione, comprese attrezzature militari come i veicoli blindati. Alla fine sono arrivati lo scorso luglio solo 400 agenti di polizia kenioti anche se dovrebbero essere rafforzati presto da agenti di polizia giamaicani.
Al centro delle discussioni di Blinken, ci sarebbe ora anche l’eventuale disimpegno della missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (Mss), da poco arrivata, e che oltre agli USA ha ricevutoil finanziamento del Canada. Gli Usa – ha detto infatti Nichols – stanno valutando la creazione di una più ampia operazione di pace questa volta a guida delle Nazioni Unite per combattere più efficacemente le bande criminali. Ma resta l’ostacolo che alla popolazione haitiana restano ancora terribili ricordi di una precedente missione delle Nazioni Unite – durata dal 2004 al 2017 – che si macchiò di episodi di violenza sessuale contro donne e bambini e che infine causò un’epidemia di colera che uccise circa 10.000 haitiani.
Il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres ha considerato finora controproducente un piano che preveda il ritorno dei caschi blu a Port-au-Prince. Ma cosa ne pensa Guterres della performance finora avuta dalla missione di polizia del Kenya ad Haiti? Ci sono stati contatti tra il suo ufficio e il governo americano alla vigilia della partenza di Blinken per Port-au-Prince?
Al briefing giornaliero al Palazzo di Vetro (vedi video sopra), il portavoce Stephane Dujarric ha risposto: “Non spetta al Segretario Generale dare un voto all’impatto della forza multinazionale. Il fatto che sia riuscita a schierarsi, guidata dal Kenya e con il sostegno di molti altri, penso che sia un enorme passo avanti. È molto utile alle autorità haitiane che cercano di guidare un governo di transizione. La forza potrebbe, ovviamente, utilizzare più finanziamenti. E vorrei incoraggiare anche voi di visitare il sito web dei finanziamenti già attivo.…”
Per quanto riguarda i contatti tra Guterres e l’amministrazione Biden prima del viaggio di Blinken ad Haiti, il portavoce ha detto che “non ho dubbi che i nostri colleghi dell’ufficio politico ad Haiti siano stati in contatto con le autorità americane, però possiamo verificare se c’è stato effettivamente un incontro e se il nostro rappresentante speciale lo ha incontrato”.