Alla tradizionale Conferenza stampa col Segretario Generale delle Nazioni Unite che si tiene alla vigilia dell’apertura della settimana di alto livello della 79esima Assemblea Generale, erano tanti gli argomenti in cima nei taccuini dei cronisti. Ma dopo le incredibili esplosioni in Libano, ovviamente molte delle domande si sono concentrate sulla reazione di Antonio Guterres a un evento degno di un film di 007. Guterres ha ribadito che è “molto importante che ci sia un controllo efficace degli oggetti civili e che non vengano trasformati in armi: questa dovrebbe essere una regola che i governi dovrebbero essere in grado di attuare”. Poi il Segretario Generale dell’ONU ha avvertito che le esplosioni dei “pager” avvenute ieri in Libano e in Siria (mentre lui parlava, intanto avvenivano a Beirut altre esplosioni, questa volta di walkie-talkie) potrebbero essere un’azione preventiva precedente ad un’operazione militare più grande che dev’essere evitata ad ogni costo: “Per quanto sia importante l’evento in sé, l’indicazione che tale evento conferma è che può esservi un serio rischio di escalation in Libano”, ha detto Guterres.
Intanto mentre Guterres parlava ai giornalisti, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha fatto sapere che si riunirà venerdì in seduta speciale per discutere dell’ondata di esplosioni di dispositivi civili usato da presunti membri di Hezbollah in Libano. Lo ha indicato un portavoce della presidenza slovena del Consiglio. La riunione, richiesta dall’Algeria, è in programma alle 15 ora di New York.
Discussions on the outcome of the Summit of the Future are in the final stretch.
I will not go into the details, but I have one overriding message today: an appeal to Member States for a spirit of compromise – @antonioguterres pic.twitter.com/lmumD4g1Ou
— UN Spokesperson (@UN_Spokesperson) September 18, 2024
Oltre ad affrontare la notizia del giorno proveniente dal Libano, Guterres aveva dedicato la sua attenzione al “Il Summit of the Future”, che per lui è un primo passo essenziale “per rendere le istituzioni delle Nazioni Unite più legittime, efficaci e adatte al mondo di oggi e di domani. Esorto gli Stati membri a cogliere questa opportunità e lancio loro un appello per uno spirito di compromesso”. Guterres ai giornalisti al Palazzo di Vetro ha spiegato che il vertice in programma domenica e lunedì prima dell’inizio dell’Assemblea Generale, “è nato dal fatto che le sfide internazionali si stanno muovendo più velocemente della nostra capacità di risolverle”. “Vediamo divisioni geopolitiche fuori controllo e conflitti incontrollati, non da ultimo in Ucraina, Gaza, Sudan e oltre. Cambiamenti climatici incontrollati. Sviluppo incontrollabile di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, senza guida o barriere di protezione – ha proseguito – Le istituzioni globali sono totalmente inadeguate per affrontare queste sfide complesse poiché sono nate in un’epoca passata per un mondo passato”. Per Guterres, invece, “le nostre istituzioni devono attingere all’esperienza e alla rappresentanza di tutta l’umanità. Il cambiamento non avverrà dall’oggi al domani. Ma può iniziare oggi. Non possiamo creare un futuro adatto ai nostri nipoti con sistemi creati per i nostri nonni”.

Quando gli è stato fatto notare che però le grandi potenze del Consiglio di Sicurezza (i cosiddetti P5, USA, Cina, Russia, Francia e UK) stanno snobbando il vertice non mandando nessun capo di stato o di governo, il Segretario Generale non ha raccolto il segnale d’allarme, dicendo che tutti interverranno comunque durante i lavori di UNGA79. Riguardo la riforma del Consiglio di Sicurezza – che sta al centro delle discussioni al vertice del futuro – Guterres ha ammesso che non è realistico pensare di eliminare il diritto di veto. “Se mi chiedete se mi piace il veto… no. Ma se vi dicessi che penso si possa eliminare, vi mentirei. Credo che sia più semplice allargare il Consiglio a nuovi membri, ad esempio”. Quindi tornando al ‘Patto per il futuro” che verrà adottato al termine del Summit in programma domenica e lunedì al Palazzo di Vetro, Guterres ha affermato che contiene “il linguaggio più forte sulla riforma del Consiglio in una generazione, e il passo più concreto verso l’allargamento dell’organo Onu dal 1963”.
I giornalisti hanno chiesto al Segretario generale in che modo il vertice e i suoi documenti finali differiranno dai precedenti incontri delle Nazioni Unite, come il vertice sugli obiettivi di sviluppo sostenibile del 2016, che si è concluso anch’esso con l’adozione di dichiarazioni e patti internazionali. Guterres ha risposto che mentre il vertice sugli SDGs e altri eventi riguardavano “il cosa”, il vertice del futuro “riguarda il come”, sottolineando ancora una volta la necessità essenziale di riformare istituzioni vecchie di decenni.
Sulla questione palestinese e su cosa lui potesse fare per impedire a Israele di continuare a uccidere i civili, come su altre domande che chiedevano un suo intervento su altre crisi come in Afghanistan in soccorso delle donne o per evitare la temuta “terza guerra mondiale”, Guterres ha replicato di “non credere che il rischi di guerra mondiale siano ancora tali come quelli che c’erano durante la Guerra fredda e credo che non sia affatto inevitabile ma siamo ancora in tempo per evitare che i rischi aumentino” andando poi a finire col suo ragionamento alla spiegazione dei poteri del Segretario Generale dell’ONU. “Io non ho né il potere decisionale né i mezzi finanziari per poter agire nelle crisi. Ho però il potere della parola e quello non me lo toglierà nessuno”.